www.johnwaiteonline.com
ENGLISH VERSION

 


Alessandro Lilli

All’indomani dell’uscita di “Downtown: a journey of the heart”, abbiamo raggiunto John Waite per una breve chiacchierata. Ecco le sue risposte.

Il tuo ultimo album è il gradevolissimo “Downtown: a journey of the heart”. Chi suona su questo disco?
Sono tantissimi i musicisti che hanno dato il proprio contributo a quest’album. Io l’ho realizzato tra Nashville e N.Y.C. con diverse combinazioni di sessionmen. Vi ho suonato persino io stesso, onde potergli infondere lo spirito giusto.

Esattamente come il tuo precedente album “The hard way”, questo nuovo prodotto offre parecchi brani che erano già stati pubblicati, con diversi arrangiamenti, in tuoi precedenti albums…Qualcuno potrebbe pensare che stai attraversando un periodo di vuoto creativo… ma da quanto mi risulta, tu hai a disposizione un’ampia gamma di canzoni inedite, che avresti potuto eventualmente usare su quest’ album… Dunque, cosa si può replicare? Non eri soddisfatto dalla precedente veste di quei brani o cosa?
Quest’album è stato concepito esclusivamente per il mercato europeo. Non vi era nessuna mia proposta discografica nei negozi, così ho pensato di realizzare una raccolta retrospettiva. Se ottenesse un buon riscontro da parte del pubblico, potrei pensare di venire da voi ad esibirmi dal vivo.

Hai realizzato covers di vari brani di Bob Dylan. Cosa trovi di così speciale in questo artista?
Dylan è indescrivibile. Sono spinto dal gusto di vedere come come riescono le mie versioni.

Per uno strano paradosso, parecchie bands americane di AOR si limitano a girare in tour gli USA, ma hanno contratti discografici con etichette europee. In questo momento, quanto consistente è la domanda da parte dei fans americani per questo genere di musica? E quanto interesse mostrano le majors verso il mainstream hard rock?
Non me ne frega niente delle grosse etichette…

Da quanto mi risulta, qualche tempo fa hai portato avanti un tour all’interno di librerie (the “Booze, Books & Beers tour”). Ma era così arduo, in un recente passato, riuscire a pianificare date live in contesti appropriati, per un Aorster statunitense?
Per la precisione si trattava del "Babes, books and booze" tour. E’ stato divertentissimo girare in macchina dappertutto ed alloggiare nei motels. Ci siamo davvero divertiti tantissimo. Abbiamo anche avuto qualche serio inconveniente ma, credimi, lo rifarei domani stesso!!!

Una domanda che probabilmente ti è già stata fatta mille volte: quanto ritieni che la tua popolarità sia accresciuta a seguito della tua militanza nei Bad English?
Credo che il pubblico abbia apprezzato quella formazione, ma ritengo che al contempo stesse perdendo qualcos’altro. Io scrivo in prima persona. Le mie composizioni soliste mi sembrano molto più di sostanza…

I Journey hanno attraversato diversi cambi di vocalist, ed al momento stanno girando gli USA con Jeff Scott Soto. C’è qualche ragione particolare per cui non ti è mai stato chiesto di unirti alla band come vocalist?
Non avrei saputo cosa fare. Io ho un mio stile interpretativo personale...

Pensi di aver mai commesso passi falsi durante la tua lunga carriera musicale?
Naturalmente ho “scazzato” qua e la, ma a chi non è capitato? Comunque per me la musica è sempre venuta prima dei soldi. Non ho mai puntato al “tutto esaurito”.

Quale ritieni essere stata “the hardest way” che hai dovuto percorrere durante la tua esperienza musicale?
E’ successo dopo “When you Were Mine”.....

Attualmente vivi sulla west coast. Ti trovi a tuo agio nelle tua nuova sede? Come mai hai lasciato from New York, a cui avevi persino dedicato una canzone?
New York è la mia casa. Spero di ritornarci a stare il prossimo anno.

Nel corso dell’ultimo decennio, il tuo songwriting è diventato più introspettivo. Ma questa genuina attitudine ad essere intimamente autentici, quanto è gradita alle etichette discografiche, secondo te?
La maggior parte delle compagnie discografiche pensa che il termine “Art” sia semplicemente il diminutivo del nome Arturo!!! In poche parole non apprezzano minimamente la vena artistica.

Suppongo che la diffusione del punk rock fu un serio ostacolo per una più brillante carriera britannica con i Babys, così come il grunge è stato una spina nel fianco per centinaia di bands di hard rock, all’epoca della tua esperienza nei Bad English. Quale di queste due tendenze musicali ritieni che ti abbia maggiormente danneggiato?
Qualsiasi genere musicale che sappia incarnare lo spirito del rock è ben accetto….


Hai spesso offerto tuoi brani alle colonne sonore di films. Quale di queste collaborazioni ti ha reso più fiero?
In Dreams. Fu scritta per “True Romance” (“Una vita al massimo”- 1993 NdA) .

Con una voce ancora così “crystal clear”, per quanto tempo ancora siamo autorizzati a confidare in ulteriori progetti musicali a firma di John Waite, in futuro?
Il domani sarà bellissimo... Parola di John Waite... Peace!!!

---- by Slam! Production® 2001/2007 ----