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Paolo Pirola

...brilla una nuova stella nel firmamento musicale italiano, gli HEADRUSH, progetto rock di grande qualità ed intensità nato dalla collaborazione di ALEX DE ROSSO e ROBERTO TIRANTI.
Abbiamo ragginto il guitar-hero veneto, noto ai più per la militanza nei gloriosi DOKKEN, per carpire i segreti che si celano dietro un album così coinvolgente...

Partiamo dalle origini del progetto: quando e come avete deciso di dar vita agli Headrush?
A: Circa tre anni fa io e Roberto ci siamo parlati a proposito dell'innesco di un progetto che ci avrebbe coinvolti, vista la nostra reciproca stima. Ma immediatamente dopo io sono partito in tour con i Dokken... e non appena c'è stata la possibilità di concretizzare, nei primi mesi del 2004 siamo partiti con la stesura di "Headrush".

Lo stile della band è nato casualmente, jammando insieme, o avete seguito una direzione musicale già stabilita in partenza?
A: La nostra intenzione fin dall'inizio era quella di produrre un album di solido hard rock, basato su potenti riffs di chitarra e parti vocali molto melodiche per creare un sound che ricordasse le nostre influenze di fine anni 80 con qualche tocco di modernità.

Il nome Headrush nasconde significati particolari?
A: Il nome è stato proposto da Pat Scalabrino, mio manager ed anche autore dei testi, e ci è subito piaciuto.
Ma in fondo... no, non nasconde nessun significato particolare!


In sede di recensione ho voluto sottolineare un certo accostamente ai grandi Queensryche... pensate che questo paragone sia in qualche modo pertinente?
A: Direi proprio di si, anche se in realtà ce ne siamo accorti a lavoro ultimato.
Poi a mio parere si sentono ovviamente anche diverse altre influenze, come Dokken e Lynch Mob.

Il songwriting e' di primissimo livello. E' frutto dell' esperienza accumulata negli anni, o vi siete ispirati a qualche altro artista nella concezione dell'album?
A: Sono veramente contento che il songwriting ti sia particolarmente piaciuto!
Personalmente non ho una vera e propria formula, è fondamentale che sia l'ispirazione a condurre la stesura del brano, ovviamente l'esperienza aiuta questo processo, soprattutto per ciò che riguarda gli arrangiamenti e l'ottenimento del giusto sound.
In fase di lavorazione, ma non di concezione, si prendono anche dei riferimenti a prodotti di assoluta qualità, proprio per mettere a duro confronto ciò che si sta facendo.

Purtroppo la copia promozionale era sprovvista di testi; in linea generale di cosa parlano i testi e, in caso ci fosse, qual'è il filo conduttore dell'album?
A: Non c'è un vero e proprio filo conduttore, e anche se l'autore dei testi è Pat, posso dirti che parlano di esperienze di vita vissuta e anche di attualità. Basti pensare alla delicata situazione in cui si trova il mondo negli ultimi anni... con le assurde situazioni di terrorismo principalmente legato all'estremismo religioso: se ne può trovare riferimento diretto nel brano di apertura "My world".

Un altro aspetto tecnico che vorrei sottolineare è il lavoro svolto da Roberto per le parti vocali... come si e' trovato ad interpretare uno stile così lontano da ciò che propone con la sua band principale, tra l'altro?
A: Roberto è un cantante favoloso ed un grande professionista.
Si è calato immediatamente e senza problemi nel tipo di sound che volevamo ottenere, interpretando in maniera personale ogni brano.

Alex, ti trovi più a tuo agio a lavorare in progetti nuovi come i tuoi Headrush, in cui hai il pieno controllo di tutti i movimenti della band, o credi sia piu' stimolante entrare a far parte di bands già affermate?
A: Mi trovo perfettamente a mio agio in ambedue le situazioni, anzi, se proprio potessi scegliere, le alternerei in continuazione! Mi piace tantissimo essere coinvolto musicalmente a qualsiasi livello... In maniera più specifica sono due tipi diversi di esperienza che comunque sono per me molto soddisfacenti.

Siete musicisti che non hanno bisogno di molte presentazioni ed avete ottenuto ottimi riscontri nel corso della vostra carriera. Cosa vi ha spinto ad "imbarcarvi" in un nuovo progetto?
A: Sono un grande fan della frase: "Chi si ferma è perduto...". Ritengo che sia importantissimo per un artista cercare di sviluppare in continuazione le proprie idee. Artisticamente trovo molto stimolante "imbarcarmi" in sempre nuove cose.

Avete intenzione di portare il disco "on the road", o si tratta solamente di uno "studio-project"?
A: Non vediamo l'ora di proporre questi brani dal vivo. Cercheremo di trovare il modo per promuovere questo disco anche in situazioni live, anche se ci piacerebbe attendere il riscontro positivo del pubblico sull'album.

Slam! si interessa quasi esclusivamente della scena rock e affini... cosa pensate di questa sorta di rinascita, sia a livello internazionale che nazionale?
A: sono anni che sento parlare di questo "rilancio", ma da quello che si sente in giro, sembra proprio che non voglia partire, certo che fino a che tutti si copiano i cd... per gli artisti ci sarà vita dura.

L'ultima domanda è a vostra disposizione, volete parlare di qualcosa in particolare per promuovere la band?
A: vorrei dire come ultima cosa, che spero che chiunque faccia il sacrificio di acquistare il cd originale, possa sentire tutta la passione e l'energia che ci abbiamo messo per la sua realizzazione. Inviterei anche tutti i fortunati presenti e futuri possessori di "Headrush" di scriverci le loro impressioni, servendosi dei nostri official websites www.alexderosso.com e www.robertotiranti.com.

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