Partiamo dalle origini del progetto:
quando e come avete deciso di dar vita agli Headrush?
A: Circa tre
anni fa io e Roberto ci siamo parlati a proposito
dell'innesco di un progetto che ci avrebbe coinvolti,
vista la nostra reciproca stima. Ma immediatamente
dopo io sono partito in tour con i Dokken...
e non appena c'è stata la possibilità
di concretizzare, nei primi mesi del 2004 siamo
partiti con la stesura di "Headrush".
Lo stile della band è
nato casualmente, jammando insieme, o avete seguito
una direzione musicale già stabilita in partenza?
A: La nostra intenzione fin dall'inizio
era quella di produrre un album di solido hard rock,
basato su potenti riffs di chitarra e parti vocali
molto melodiche per creare un sound che ricordasse
le nostre influenze di fine anni 80 con qualche
tocco di modernità.
Il nome Headrush nasconde significati
particolari?
A: Il nome è stato proposto
da Pat Scalabrino, mio manager
ed anche autore dei testi, e ci è subito
piaciuto.
Ma in fondo... no, non nasconde nessun significato
particolare!
In sede di recensione ho voluto sottolineare un
certo accostamente ai grandi Queensryche...
pensate che questo paragone sia in qualche modo
pertinente?
A: Direi proprio
di si, anche se in realtà ce ne siamo accorti
a lavoro ultimato.
Poi a mio parere si sentono ovviamente anche diverse
altre influenze, come Dokken e
Lynch Mob.
Il songwriting e' di primissimo
livello. E' frutto dell' esperienza accumulata negli
anni, o vi siete ispirati a qualche altro artista
nella concezione dell'album?
A: Sono veramente
contento che il songwriting ti sia particolarmente
piaciuto!
Personalmente non ho una vera e propria formula,
è fondamentale che sia l'ispirazione a condurre
la stesura del brano, ovviamente l'esperienza aiuta
questo processo, soprattutto per ciò che
riguarda gli arrangiamenti e l'ottenimento del giusto
sound.
In fase di lavorazione, ma non di concezione, si
prendono anche dei riferimenti a prodotti di assoluta
qualità, proprio per mettere a duro confronto
ciò che si sta facendo.
Purtroppo la copia promozionale
era sprovvista di testi; in linea generale di cosa
parlano i testi e, in caso ci fosse, qual'è
il filo conduttore dell'album?
A: Non c'è un vero e
proprio filo conduttore, e anche se l'autore dei
testi è Pat, posso dirti che parlano di esperienze
di vita vissuta e anche di attualità. Basti
pensare alla delicata situazione in cui si trova
il mondo negli ultimi anni... con le assurde situazioni
di terrorismo principalmente legato all'estremismo
religioso: se ne può trovare riferimento
diretto nel brano di apertura "My world".
Un altro aspetto tecnico che
vorrei sottolineare è il lavoro svolto da
Roberto per le parti vocali... come si e' trovato
ad interpretare uno stile così lontano da
ciò che propone con la sua band principale,
tra l'altro?
A: Roberto
è un cantante favoloso ed un grande professionista.
Si è calato immediatamente e senza problemi
nel tipo di sound che volevamo ottenere, interpretando
in maniera personale ogni brano.
Alex, ti trovi più a
tuo agio a lavorare in progetti nuovi come i tuoi
Headrush, in cui hai il pieno controllo di tutti
i movimenti della band, o credi sia piu' stimolante
entrare a far parte di bands già affermate?
A: Mi trovo
perfettamente a mio agio in ambedue le situazioni,
anzi, se proprio potessi scegliere, le alternerei
in continuazione! Mi piace tantissimo essere coinvolto
musicalmente a qualsiasi livello... In maniera più
specifica sono due tipi diversi di esperienza che
comunque sono per me molto soddisfacenti.
Siete musicisti che non hanno
bisogno di molte presentazioni ed avete ottenuto
ottimi riscontri nel corso della vostra carriera.
Cosa vi ha spinto ad "imbarcarvi" in un
nuovo progetto?
A: Sono un grande fan della
frase: "Chi si ferma è perduto...".
Ritengo che sia importantissimo per un artista cercare
di sviluppare in continuazione le proprie idee.
Artisticamente trovo molto stimolante "imbarcarmi"
in sempre nuove cose.
Avete intenzione di portare il
disco "on the road", o si tratta solamente
di uno "studio-project"?
A: Non vediamo l'ora di proporre
questi brani dal vivo. Cercheremo di trovare il
modo per promuovere questo disco anche in situazioni
live, anche se ci piacerebbe attendere il riscontro
positivo del pubblico sull'album.
Slam! si interessa quasi esclusivamente
della scena rock e affini... cosa pensate di questa
sorta di rinascita, sia a livello internazionale
che nazionale?
A: sono anni
che sento parlare di questo "rilancio",
ma da quello che si sente in giro, sembra proprio
che non voglia partire, certo che fino a che tutti
si copiano i cd... per gli artisti ci sarà
vita dura.
L'ultima domanda è a
vostra disposizione, volete parlare di qualcosa
in particolare per promuovere la band?
A: vorrei dire
come ultima cosa, che spero che chiunque faccia
il sacrificio di acquistare il cd originale, possa
sentire tutta la passione e l'energia che ci abbiamo
messo per la sua realizzazione. Inviterei anche
tutti i fortunati presenti e futuri possessori di
"Headrush" di scriverci le loro impressioni,
servendosi dei nostri official websites www.alexderosso.com
e www.robertotiranti.com.