La pubblicazione dell’
imminente nuovo cd degli Hardline, “Just add
water” era già stata annunciata sin dalla
fine del 2004. Come mai tutto questo ritardo?
Questo è il terzo album
da studio. Beh, Johnny è stato talmente preso
dalla famiglia, dalla sua azienda e dalla collaborazione
con Axel Rudy Pell che raramente ha avuto tempo per
la fase di incisione di quest’ album. Ha uno
studio domestico a casa sua e periodicamente porta
avanti le registrazioni durante il tempo libero. Ci
mette tutto se stesso in ogni incisione che fa, e
ciò richiede più tempo per il completamento
delle tracce. Ricordo quando registrò le sue
parti con il mio gruppo Accomplice, e di quanto tempo
dedicasse durante il processo di registrazione ad
assicurarsi di aver ottenuto le migliori performances
vocali di cui fosse capace. Non si limitava a fare
qualche incisione e dire, “va bene, questa può
andare”. Egli dava davvero tutto se stesso e
non era mai soddisfatto delle sue parti vocali, mirando
a perfezionarle continuamente. Ti dirò, le
prime registrazioni mi sembravano micidiali.
Gli Hardline hanno subito consistenti
cambiamenti di lineup tra il primo ed il secondo album.
Dobbiamo attenderci ulteriori avvicendamenti per questo
terzo capitolo?
Beh, il la struttura fondamentale è ancora
quella, con Johnny, Josh e me, quindi ti dico di sì
e di no allo stesso tempo, giacchè si è
unito a noi il batterista Atma Anur, che ha la fama
di un mostro di bravura per chi lo conosce (88 albums
pubblicati, inclusi 8 lavori di Ritchie Kotzen), ma
l’ attenzione cade principalmente su questo
punto: non c’ è Neal Schon. Mi sento
inoltre di citare il nostro nuovo bassista Jamie Browne,
scovato a San Francisco da Josh Ramos e condotto nella
band, che è anche notevole.
Verranno usate precedenti incisioni
dei pezzi scritti per “Just add water”,
oppure rientrerete in studio per registrare tutto
daccapo?
Si tratta di composizioni nuove, ma senz’ altro
Johnny ha riesumato qualche sua vecchia idea dai propri
archivi musicali, perchè egli dispone di materiale
davvero eccellente sinora mai pubblicato. In effetti
il grosso dell’ album è stato composto
da Josh, che è autore della musica di ben 7
brani, quindi confidiamo di poter proporre ottime
canzoni, vista la sua abilità di compositore,
già ampiamente dimostrata nel suo recente disco
solista “Living in the light”. Io ho scritto
due canzoni, ed una di esse è una ballata che
vede me e Johnny al pianoforte. Adoro la sua voce
su questo brano, una sorta di incrocio tra Bon Jovi
e Klaus Meine.
Nell’ attuale situazione,
gli Hardline sono da considerare una band a tempo
pieno, o solo un progetto complementare che riunisce
musicisti con altre priorità in ambito musicale?
Militiamo tutti in alter bands,
ma ci assicuriamo di non allontanarci troppo perchè
ogni componente sa che poter lavorare con Johnny è
un privilegio. Parlavamo con Josh di quanto entrambi
ammirassimo la voce di Johnny e di quanto fossimo
compiaciuti di essere parte di questa band storica,
anche senza il coinvolgimento di Neal Schon. Nel complesso,
si tratta di una formazione regolare, che però
non è costantemente in giro e che si limita
ad incidere ogni paio d’ anni ed a prendere
parte a pochi festivals selezionati.
Per quanto riguarda te, sappiamo
che stai portando avanti diversi progetti, dagli Accomplice
al tuo nuovissimo lavoro solista. Ma la notizia più
sfiziosa riguarda il tuo coinvolgimento nei leggendari
pomp-rockers Angel. Cosa provi in veste di erede di
un maestro dei tasti d’ avorio del calibro di
Gregg Giuffria? Ritieni di poter dire di aver coronato
la tua massima ambizione nel suonare le tastiere in
una delle rock bands più keyboards-oriented
della storia?
Belle domande, amico ?. Ok, essere
cresciuto ascoltando gli Angel ed essermi ritrovato
nella band durante gli ultimi due anni, immagino sia
una soddisfazione di cui non ancora mi rendo appieno
conto. Intendo dire: come si può definire il
sentirsi realizzati? Se per un tastierista essere
in una delle più illustri keyboards bands della
storia significa essere realizzati, allora la mia
risposta è sì. Ma io mi sento ancora
in carriera, e nei miei progetti ci sono ancora tanti
obiettivi da conseguire, così come ad esempio
sarei onorato di poter suonare con la mia band preferita,
i Thin Lizzy, che pure non sono famosi per le tastiere.
Quando siamo alle prove mi viene spesso ricordato
da Barry Brandt quanto sia fortunato a suonare con
gli Angel, e quanto il mio stile lo riporta ai vecchi
tempi delle jams con Gregg Giuffria.
Che prospettive ci sono per gli
Angel di incidere un nuovo disco? Avete un contratto
discografico?
Abbiamo avuto colloqui informali con Serafino della
Frontiers, la casa discografica degli Hardline, ma
dato che non avevamo ancora nuovo materiale da proporgli,
questo primo approccio non ha avuto ulteriori sviluppi.
Ci stiamo orientando verso l’ idea dell’
autoproduzione.
Immagino che gli Angel mirino
a ritornare alle proprie radici musicali, ricreando
quell sound che rese la band così celebre a
fine anni ‘70 inizio ’80. E’ così,
oppure dobbiamo aspettarci una qualche evoluzione
nello stile musicale che proporrete? Quanto spazio
ti verrà concesso in fase compositiva, nella
tua fondamentale veste di tastierista in una band
come gli Angel?
Beh, sino a questo momento Barry
ed io abbiamo scritto metà del disco ed il
chitarrrista Steve Blaze assieme a Frank (Dimino)
hanno collaborato alla stesura di quattro canzoni,
che secondo me rappresentano il lato più metal
dell’ album. Le canzoni mie e di Barry ricalcano
i tratti originali del classico sound degli Angel.
Poiché sono cresciuto con il Moog ed il modo
di suonare di Giuffria, la mia inclinazione naturale
e verso quello stile durante il processo compositivo,
con un tocco delle mie attuali influenze, che includono
i Dream Theater ed un pizzico di Malmsteen; dunque
questo disco dovrebbe accontentare vecchi e nuovi
fans.
Ritornando agli Hardline, la
band ha attraversato un periodo di cambiamenti persino
riguardo al sito ufficiale, e sembra quasi che oggi
sia proprio tu a reggerne le fila. Dunque chi ha l’
effettivo controllo delle decisioni strategiche concernenti
gli Hardline, in questo momento?
Beh, Johnny firma gli assegni,
quindi è lui il capo. Certo, e si tratta della
sua band. Riguardo ai retroscena del mio sito web,
come molti stanno cominciando a notare, esso è
anche il sito ufficiale di Hardline ed Angel, ed è
curato da C-Master e Daniel Giess di Offenbach, Germania.
Sto lavorando sodo al mio debut album solista che
è prossimo alla pubblicazione, quindi in questo
momento sono molto più attivo sul piano promozionale
rispetto agli altri membri ma, alla fin fine, io rimango
semplicemente il tastierista della band. Fortunatamente,
le tastiere sono diventate trainanti nel mercato europeo,
quindi non ci dobbiamo più nascondere dietro
un tendone. Immagino che per me sia un vantaggio.
Ho recentemente acquisito nel mio staff Elisa Muratori
di Milano come mia assistente, e lei ha fatto un eccellente
lavoro. E’ volata qui a Los Angeles a gennaio
2006, e mi ha assistito durante il NAMM, la maggiore
convention musicale, che è stata un grosso
successo. Abbiamo stretto contatti con Jeff Scott
Soto, Oz Fox, Paul Crook e Marco Mendoza e d abbiamo
anche trattato con qualche major: Erano presenti parecchi
fans degli Hardline, ed è stato molto bello.
Poiché originariamente il lineup non includeva
tastiere, con Neal Schon che suonava il guitar synth,
talvolta mi sembra di oltrepassare il mio ruolo effettivo,
ma Johnny non concede parecchie interviste, così
faccio il portavoce del gruppo quando capita.
Nella situazione attuale, è
lecito attendersi apparizioni live da parte degli
Hardline?
Abbiamo già avuto contatti con il promoter
del Monsters of Rock festival della prossima estate
in Bulgaria, quindi la risposta è sì,
in quanto Johnny ha manifestato una forte intenzione
di portare la band dal vivo.
Sembra che Johnny abbia abbandonato
la musica per questioni di tornaconto economico, e
che intenda limitare la sua attività in questo
campo alla sola collaborazione con Axel Rudi Pell.
Suppongo che ciò possa dipendere dal fatto
che Axel Rudy Pell è solito pianificare tours
molto più intensi rispetto agli Hardline. Mi
sbaglio?
Finora è stato effettivamente così,
ma la prossima estate confidiamo di andare in giro
per promuovere il disco.
La decisione di Johnny mi suggerisce
una domanda: in percentuale, quanto dei guadagni di
un musicista deriva dalle royalties e quanto dagli
spettacoli dal vivo, al giorno d’ oggi?
Il processo compositivo, attraverso
l’ affermazione ed il consolidamento della fama
di una band, assicura decisamente la longevità
degli introiti finanziari legati alla musica, mentre
una serie di spettacoli può far incassare ad
una band famosa migliaia di euro a concerto. Ma è
sicuramente un tour intensivo che consente i veri
guadagni.
Al di là degli Hardline,
hai parecchie alter opportunità di esibirti
dal vivo?
Recentemente ho suonato con la popolare cantante “Liv”
attraverso la California, con Josh Ramos alle chitarre
ed Atma Anur alla batteria. Ho anche fatto apparizioni
come special guest presso il locale Musicians Institute
di Hollywood con artisti quali l’ istruttore
GIT Ken Steiger ed il bassista Rudy Sarzo
Quali sono le tue maggiori influenze
tra I tastieristi?
Ho una lista molto selettiva dei miei favoriti, che
include Derek Sherinian, Tony MacAlpine, Jens Johansson.
Ci riassumi brevemente la tua
carriera artistica?
La mia prima esperienza professionale è stata
a 17 anni, suonando lungo il Sunset Strip di Hollywood
col bassista Doug McRoy (Boogie Knights, Jeff Scott
Soto), e successivamente lavorando con il chitarrista
degli Orange County Ron Sachs in "Strangers in
the Night", in cui facevamo covers delle hits
degli UFO. Egli successivamente formò i Rattleface
con Kevin Jones (Stepchild) alla voce, ed io ho suonato
le tastiere su parecchi loro albums, incluso il recente
"Second House on the Left". Quindi sono
entrato a far parte degli Accomplice e di seguito
negli Hardline, riuscendo anche a portare Johnny in
sala d’ incisione con gli Accomplice. Successivamente
venni presentato al tour manager Danny Stanton (Thin
Lizzy, Europe), che mi ha offerto la vetrina negli
Angel. Altri lavori includono registrazioni con Terry
Ilous (XYZ), sul disco di Ken Steiger "Defiance"
con Tony Franklin, Virgil Donati, Gary Hoey, e Derek
Sherinian, e la collaborazione su un paio di pezzi
dell’ ultimo disco solista di Derek "Mythology",
con Zakk Wylde e John Sykes.
Qual è stata la principale
soddisfazione che hai ottenuto dalla tua passata attività
di giornalista musicale?
17 anni fa mio fratello ha fondato
la più grande rivista musicale non settoriale
di Hollywood, denominata Mean Street Music. Io diedi
una mano al mio fratello maggiore creando la rubrica
Musician’ s Spotlight, e curai quella sezione
per cinque anni. Le esperienze più significative
riguardano le interviste a Yngwie J. Malmsteen Joey
Tafolla, Steve Morse, Joe Satriani, nonché
quella a Michael Schenker in cui esordii con la domanda
se egli fosse influenzato da Randy Rhoads. A quel
punto Michael si girò ed andò via. Andò
a finire che fui costretto ad intervistare Rob McAuley
al posto suo.
Pensi che l’ attività
freelance delle fanzines e webzines amatoriali come
Slamrocks sia di aiuto alla scena rock, riuscendo
a promuovere efficacemente gli artisti, oppure dovrebbe
essere lasciato tutto nelle mani delle riviste professionali?
A mio modo di vedere siete voi, ragazzi, i professionisti.
Io vivo ad Hollywood e qui abbiamo siti come Blabbermouth.net
e metal-sludge.com dove tutti si insultano vicendevolmente.
Il vostro sito e molto divulgativo e tratta argomenti
concreti e cose che davvero interessano ai fans. Sono
riconoscente a siti come il vostro per la promozione
che offrite presso il pubblico italiano e straniero
ad un musicista che, come me, proviene dalla California.
Siete voi, ragazzi, le rockstars! Ho apprezzato l’
intervista ragazzi, e continuate a supportare il rock
. Per maggiori informazioni riguardo alle mie attività
potete visitare il sito www.michaeltross.com.
Ci sono molti demos inediti, nuove canzoni ed altro
ancora riguardante le bands in cui suono nella sezione
VIP Downloads.