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Alessandro Lilli

Da anni Philip Wolfe, nome storico della scena hard rock americana degli anni ’80 sta portando caparbiamente avanti questo progetto denominato Glass Wolfe, che condivide con la vocalist Maria Glass. Un nuovo capitolo discografico dal titolo Predator ha visto recentemente la luce, dunque è una buona occasione per scambiare quattro chiacchiere con l’ affabile Phil.

I Glass Wolfe, il tuo principale progetto, hanno un nuovo album in uscita, Predator. I veri appassionati di hard rock sicuramente conoscono Phil Wolfe, ma vorresti presentarci i tuoi attuali compagni?
Maria Glass è la cantante e compositrice dei testi, con lei si lavora insieme da anni. Il cd è stato registrato con l’apporto di diversi ospiti, di volta in volta disponibili a darci una mano nel realizzare questo progetto. Io stesso ho preso parte volentieri ai loro, o li ho accompagnati dal vivo. Di tanto in tanto costituiamo una line-up per spettacoli dal vivo includendo musicisti disponibili al momento. Alcune delle più rilevanti collaborazioni sono state offerte da Ray Schenck, Stuart Smith, Neil Citron, Howie Simon, Iain Ashley Hersey, e Dennis Lotka come chitarristi; al basso da Pat Cicinelli, Dario Seixas e Kurt Barabas; alla batteria da Stefan Svensson e Dave Norwoods ed ai backing vocals da Paul Daniels, Swan Montgomery, Steve Johnstad e Dyna Shirasaki


Il sound dei Glass Wolfe denota una evidente connotazione epico/gotica, mentre noi ti conosciamo per apparizioni in bands che suonavano un genere di hard rock completamente diverso. Questo suono attuale rispecchia appieno i tuoi personali gusti musicali, oppure è il risultato di una sorta di compromesso stilistico tra diversi apporti compositivi?
Lo stile del songwriting riflette principalmente le idee musicali che ho sviluppato per questo progetto e la inclinazione di Maria riguardo ai testi. Ray Schenck ha apportato le musiche di “Driven” e Dennis Lotka ha composto “Children of the Night”.
Tutto il resto è stato scritto fondamentalmente da me e da Maria Glass.

Come prende forma una canzone dei Glass Wolfe?
Generalmente scrivo una parte di chitarra (con samples di chitarra suonati attraverso una catasta di Marshall) su un ritmo campionato di batteria, quindi vedo di adattarci I testi e le melodie apportate da Maria. La fase successiva è l’incisione della vera batteria, poi del basso, delle chitarre e delle tastiere…

Nel disco precedente, I Glass Wolfe presentavano una line-up che includeva un paio di promettenti musicisti del calibro di Howie Simon e Dario Seixas, che militano attualmente In bands più famose. Pensi che la loro dipartita abbia in qualche modo inciso negativamente sulle sorti dei Glass Wolfe?
Un saluto e l’augurio della migliore delle fortune ai miei amici Dario e Howie, ed un ringraziamento per il loro contributo al primo disco dei Glass Wolfe, nonché al nuovo cd Predator, dove figurano come ospiti.

Si dice che il leggendario Keith Emerson abbia fortemente influenzato sia te che Maria, quindi ci piacerebbe sapere come è cominciato il vostro connubio musicale.
Stavo suonando con una tribute band (Knife Edge) facendo covers degli ELP e portrando avanti altri progetti, nel 1998, quando Maria ed io iniziammo a scrivere ed a registrare demos. Mettemmo anche su una cover band in cui Maria cantava brani di rockers femminili quali Heart, Benetar, Melissa Etheridge ed altre. Keith mi vide suonare nella tribute band e mi invitò alle sue prove. Successivamente Will Alexander venne da me e mi chiese se conoscessi un compositore che potesse scrivere testi per Keith ed io suggerii Maria. Lei ha curato la stesura di due canzoni con Keith, che vennero realizzate a livello di demo, ma presto gli ELP si sciolsero e quei pezzi restarono unreleased.

Tu stesso hai una grande reputazione di mago delle tastiere. Ma c’è qualche peculiarità tecnica in cui pensi Keith Emerson sia inarrivabile?
Non so se ho ben capito la tua domanda… Diciamo che il modo di suonare di Keith è una delle “Stelle” che io cercherò sempre di raggiungere, al pari di molte composizioni di Bach, Beethoven, Chopin ed altri maestri classici.

Tra le nuove generazioni di tastieristi, ce n’ è qualcuno particolarmente talentuoso che ti ha davvero impressionato?
???

Dopo una lunga ricerca, sono finalmente riuscito a procurarmi una copia recente dell’homevideo di Impellitteri “Live at Powerstation ‘88”. Sembrerebbe che Chuck Wright e Pat Torpey, entrambi accreditati sull’ album “Stand in line”, non si unirono alla band in tournee, e che quella sera salì sul palco una sezione ritmica completamente differente…Ricordi a cui fu dato l’ incarico di rimpiazzare i membri originari?
Ricordo di aver suonato il basso alle prove per due settimane ai Mates Studios finchè non arrivò a prendere il mio posto Dave (the Beast) Spitz (Black Sabbath). Stet Howland stette con noi per due mesi alla batteria. Successivamente, nel 1992, egli mi portò in tour con i Wasp, dopo aver stretto rapporti con Blackie Lawless.

La lineup su “Stand in line” era un’autentica parata di stelle: ti è stato facile ottenere quel ruolo di tastierista?
Una favola… Chris mi aveva già visto suonare con Rudy Sarzo e Tommy Aldridge nel Project Driver (NGR) nel 1986. Quando Rudy e Tommy confluirono nei Whitesnake, io iniziai a lavorare con Impellitteri su quello che pensavo sarebbe stato un disco strumentale in cui avrei suonato la seconda lead guitar. Pochi mesi dopo, comparve sulla scena Graham Bonnet, ed il tutto divenne ciò che puoi ascoltare su “Stand in line”.

Ho sempre avuto una gran curiosità a proposito del vocalist Graham Bonnet, per essere così diverso dal tipico cliché dei musicisti delle hairbands che all’ epoca spopolavano. Graham aveva una gran ugola, ma probabilmente pagò questa sua carenza di immagine da vero rocker, e non ricevette mai un’ adeguata attenzione dalla stampa… Avendo tu avuto la possibilità di condividere con Graham l’esperienza di una tournee, mi domando se puoi dirci qualcosa di più riguardo a lui…
Che posso dire? ...Un cantante leggendario ed una persona davvero signorile. Un buon amico e compagno, dotato di un perfetto senso musicale (Graham è in grado di cantare a cappella una canzone dei Beatles e dirti a memoria i cambi degli accordi!!!), e al contempo dotato di fascino e spirito inglese.

Puoi vantare un sacco di ulteriori apparizioni di rilievo nella tua carriera. Ci confideresti qualche episodio buffo o singolare riguardante qualcuna delle bands con cui ti è capitato di suonare?
A Tokyo, dopo il primo show di Impellitteri al Powerstation, I fans erano allineati fuori dietro le transenne. Quando uscii li sentivo gridare “fear, fear, fear”. Provai a chiedere di cosa avessero paura, e mi venne spiegato che stavano semplicemente cercando di invocare il mio nome “Phil, Phil, Phil”....
Billy Joel mi caricò sulla sua limousine lungo le strade di Tokyo alle 2 di notte e ci vollero tre ore per raggiungere l’ albergo ad appena due miglia di distanza… Ritengo però di poter dire di averne viste di tutti i colori dopo che il leader di una band mi puntò una pistola alla tempia informandomi che non avrei lasciato la sua band!!! Siamo tuttora amici…
Dopo aver suonato con i Wasp in Inghilterra, Dave, un recensore di Kerrang, mi accreditò nel lineup dei Wasp sul suo articolo, suscitando gran disapprovazione da parte di Blakie…

So che sei spesso impegnato in altri progetti musicali e sul fronte live. Riesci a portare onstage il repertorio dei Glass Wolfe, o ti capita solo di esibirti in cover version con musicisti diversi dalla tua band?
Abbiamo fatto date come Glass Wolfe suonando le nostre canzoni ed occasionalmente qualche cover. Ma ci è anche capitato di suonare con altre bands facendo covers (Stuart Smith / Perfect Strangers), mentre attualmente sto lavorando dal vivo con Iain Ashley Hersey, che ha il suo repertorio di canzoni.

Recentemente hai anche pubblicato un disco solista, “Lifeforce”. Quali sono le principali differenze stilistiche di quel cd rispetto alla musica dei Glass Wolfe? Chi suona con te su quell’ album?
Avevo scritto quel materiale più o meno all’epoca del Monsters of Rock tour con Iron Maiden, Black Sabbath e Wasp (1992-93), ed alla fine del tour cominciai a registrare con Steve Fontaine, che successivamente rimpiazzai con Mark Weitz, conosciuto all’epoca della mia collaborazione con Impellitteri (1989). All’epoca il mio songwriting era influenzato da Asia, Rainbow e Foreigner. Scrissi e suonai tutte le parti musicali sulle tastiere (incluse tutte le chitarre) e circa la metà dei testi. Mark Weitz completò la stesura dei testi e cantò l’intero album.

Mi risulta che la band è in procinto di finalizzare qualche accordo per la regolare distribuzione dell’ album Predator, ma chi volesse nel frattempo ordinare i cd dei Glass Wolfe come può fare?
Collegarsi al mio sito web: www.philipwolfemusic.com e seguire i links.

Hai qualche altro messaggio per I tuoi fans?
Ognuno persegue il proprio esploit in questa industria, attendendo una occasione significativa, che magari rappresenti tutto. La mia chance capitò quando Rudy Sarzo mi invitò ad un’audizione con lui e Tommy Aldridge per la band Driver nel 1986. Io venivo da sette anni di gavetta in cover bands, provenendo dagli Stati delle montagne rocciose e vivendo nel mio caravan lungo le strade di Los Angeles, nel tentativo di sfondare o morire provandoci. Sebbene non ottenemmo un contratto dopo nove mesi di songwriting e di registrazioni, e dopo aver bussato alle porte di tutte le majors, l’esperienza mi ha cambiato e mi ha reso preparato ad affrontare il futuro. Con lo stesso spirito, sono stato felice di lavorare con musicisti più giovani concedendo loro la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni mediante il nostro progetto musicale. Attraverso epoche di festa oppure di carestia, rivolte, incendi e terremoti, sono rimasto fedele ai miei ideali musicali senza svendermi, e continuerò a registrare e suonare ciò che spero incontri il vostro gradimento.
Saluti

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