I Glass Wolfe, il tuo principale
progetto, hanno un nuovo album in uscita, Predator.
I veri appassionati di hard rock sicuramente conoscono
Phil Wolfe, ma vorresti presentarci i tuoi attuali
compagni?
Maria Glass è la cantante
e compositrice dei testi, con lei si lavora insieme
da anni. Il cd è stato registrato con l’apporto
di diversi ospiti, di volta in volta disponibili a
darci una mano nel realizzare questo progetto. Io
stesso ho preso parte volentieri ai loro, o li ho
accompagnati dal vivo. Di tanto in tanto costituiamo
una line-up per spettacoli dal vivo includendo musicisti
disponibili al momento. Alcune delle più rilevanti
collaborazioni sono state offerte da Ray Schenck,
Stuart Smith, Neil Citron, Howie Simon, Iain Ashley
Hersey, e Dennis Lotka come chitarristi; al basso
da Pat Cicinelli, Dario Seixas e Kurt Barabas; alla
batteria da Stefan Svensson e Dave Norwoods ed ai
backing vocals da Paul Daniels, Swan Montgomery, Steve
Johnstad e Dyna Shirasaki
Il sound dei Glass Wolfe denota una evidente
connotazione epico/gotica, mentre noi ti conosciamo
per apparizioni in bands che suonavano un genere di
hard rock completamente diverso. Questo suono attuale
rispecchia appieno i tuoi personali gusti musicali,
oppure è il risultato di una sorta di compromesso
stilistico tra diversi apporti compositivi?
Lo stile del songwriting riflette
principalmente le idee musicali che ho sviluppato
per questo progetto e la inclinazione di Maria riguardo
ai testi. Ray Schenck ha apportato le musiche di “Driven”
e Dennis Lotka ha composto “Children of the
Night”.
Tutto il resto è stato scritto fondamentalmente
da me e da Maria Glass.
Come prende forma una canzone
dei Glass Wolfe?
Generalmente scrivo una parte
di chitarra (con samples di chitarra suonati attraverso
una catasta di Marshall) su un ritmo campionato di
batteria, quindi vedo di adattarci I testi e le melodie
apportate da Maria. La fase successiva è l’incisione
della vera batteria, poi del basso, delle chitarre
e delle tastiere…
Nel disco precedente, I Glass
Wolfe presentavano una line-up che includeva un paio
di promettenti musicisti del calibro di Howie Simon
e Dario Seixas, che militano attualmente In bands
più famose. Pensi che la loro dipartita abbia
in qualche modo inciso negativamente sulle sorti dei
Glass Wolfe?
Un saluto e l’augurio della
migliore delle fortune ai miei amici Dario e Howie,
ed un ringraziamento per il loro contributo al primo
disco dei Glass Wolfe, nonché al nuovo cd Predator,
dove figurano come ospiti.
Si dice che il leggendario Keith
Emerson abbia fortemente influenzato sia te che Maria,
quindi ci piacerebbe sapere come è cominciato
il vostro connubio musicale.
Stavo suonando con una tribute
band (Knife Edge) facendo covers degli ELP e portrando
avanti altri progetti, nel 1998, quando Maria ed io
iniziammo a scrivere ed a registrare demos. Mettemmo
anche su una cover band in cui Maria cantava brani
di rockers femminili quali Heart, Benetar, Melissa
Etheridge ed altre. Keith mi vide suonare nella tribute
band e mi invitò alle sue prove. Successivamente
Will Alexander venne da me e mi chiese se conoscessi
un compositore che potesse scrivere testi per Keith
ed io suggerii Maria. Lei ha curato la stesura di
due canzoni con Keith, che vennero realizzate a livello
di demo, ma presto gli ELP si sciolsero e quei pezzi
restarono unreleased.
Tu stesso hai una grande reputazione
di mago delle tastiere. Ma c’è qualche
peculiarità tecnica in cui pensi Keith Emerson
sia inarrivabile?
Non so se ho ben capito la tua
domanda… Diciamo che il modo di suonare di Keith
è una delle “Stelle” che io cercherò
sempre di raggiungere, al pari di molte composizioni
di Bach, Beethoven, Chopin ed altri maestri classici.
Tra le nuove generazioni di tastieristi,
ce n’ è qualcuno particolarmente talentuoso
che ti ha davvero impressionato?
???
Dopo una lunga ricerca, sono
finalmente riuscito a procurarmi una copia recente
dell’homevideo di Impellitteri “Live at
Powerstation ‘88”. Sembrerebbe che Chuck
Wright e Pat Torpey, entrambi accreditati sull’
album “Stand in line”, non si unirono
alla band in tournee, e che quella sera salì
sul palco una sezione ritmica completamente differente…Ricordi
a cui fu dato l’ incarico di rimpiazzare i membri
originari?
Ricordo di aver suonato il basso
alle prove per due settimane ai Mates Studios finchè
non arrivò a prendere il mio posto Dave (the
Beast) Spitz (Black Sabbath). Stet Howland stette
con noi per due mesi alla batteria. Successivamente,
nel 1992, egli mi portò in tour con i Wasp,
dopo aver stretto rapporti con Blackie Lawless.
La lineup su “Stand in
line” era un’autentica parata di stelle:
ti è stato facile ottenere quel ruolo di tastierista?
Una favola… Chris mi aveva
già visto suonare con Rudy Sarzo e Tommy Aldridge
nel Project Driver (NGR) nel 1986. Quando Rudy e Tommy
confluirono nei Whitesnake, io iniziai a lavorare
con Impellitteri su quello che pensavo sarebbe stato
un disco strumentale in cui avrei suonato la seconda
lead guitar. Pochi mesi dopo, comparve sulla scena
Graham Bonnet, ed il tutto divenne ciò che
puoi ascoltare su “Stand in line”.
Ho sempre avuto una gran curiosità
a proposito del vocalist Graham Bonnet, per essere
così diverso dal tipico cliché dei musicisti
delle hairbands che all’ epoca spopolavano.
Graham aveva una gran ugola, ma probabilmente pagò
questa sua carenza di immagine da vero rocker, e non
ricevette mai un’ adeguata attenzione dalla
stampa… Avendo tu avuto la possibilità
di condividere con Graham l’esperienza di una
tournee, mi domando se puoi dirci qualcosa di più
riguardo a lui…
Che posso dire? ...Un cantante
leggendario ed una persona davvero signorile. Un buon
amico e compagno, dotato di un perfetto senso musicale
(Graham è in grado di cantare a cappella una
canzone dei Beatles e dirti a memoria i cambi degli
accordi!!!), e al contempo dotato di fascino e spirito
inglese.
Puoi vantare un sacco di ulteriori
apparizioni di rilievo nella tua carriera. Ci confideresti
qualche episodio buffo o singolare riguardante qualcuna
delle bands con cui ti è capitato di suonare?
A Tokyo, dopo il primo show di
Impellitteri al Powerstation, I fans erano allineati
fuori dietro le transenne. Quando uscii li sentivo
gridare “fear, fear, fear”. Provai a chiedere
di cosa avessero paura, e mi venne spiegato che stavano
semplicemente cercando di invocare il mio nome “Phil,
Phil, Phil”....
Billy Joel mi caricò sulla sua limousine lungo
le strade di Tokyo alle 2 di notte e ci vollero tre
ore per raggiungere l’ albergo ad appena due
miglia di distanza… Ritengo però di poter
dire di averne viste di tutti i colori dopo che il
leader di una band mi puntò una pistola alla
tempia informandomi che non avrei lasciato la sua
band!!! Siamo tuttora amici…
Dopo aver suonato con i Wasp in Inghilterra, Dave,
un recensore di Kerrang, mi accreditò nel lineup
dei Wasp sul suo articolo, suscitando gran disapprovazione
da parte di Blakie…
So che sei spesso impegnato in
altri progetti musicali e sul fronte live. Riesci
a portare onstage il repertorio dei Glass Wolfe, o
ti capita solo di esibirti in cover version con musicisti
diversi dalla tua band?
Abbiamo fatto date come Glass
Wolfe suonando le nostre canzoni ed occasionalmente
qualche cover. Ma ci è anche capitato di suonare
con altre bands facendo covers (Stuart Smith / Perfect
Strangers), mentre attualmente sto lavorando dal vivo
con Iain Ashley Hersey, che ha il suo repertorio di
canzoni.
Recentemente hai anche pubblicato
un disco solista, “Lifeforce”. Quali sono
le principali differenze stilistiche di quel cd rispetto
alla musica dei Glass Wolfe? Chi suona con te su quell’
album?
Avevo scritto quel materiale più
o meno all’epoca del Monsters of Rock tour con
Iron Maiden, Black Sabbath e Wasp (1992-93), ed alla
fine del tour cominciai a registrare con Steve Fontaine,
che successivamente rimpiazzai con Mark Weitz, conosciuto
all’epoca della mia collaborazione con Impellitteri
(1989). All’epoca il mio songwriting era influenzato
da Asia, Rainbow e Foreigner. Scrissi e suonai tutte
le parti musicali sulle tastiere (incluse tutte le
chitarre) e circa la metà dei testi. Mark Weitz
completò la stesura dei testi e cantò
l’intero album.
Mi risulta che la band è
in procinto di finalizzare qualche accordo per la
regolare distribuzione dell’ album Predator,
ma chi volesse nel frattempo ordinare i cd dei Glass
Wolfe come può fare?
Collegarsi al mio sito web: www.philipwolfemusic.com
e seguire i links.
Hai qualche altro messaggio per
I tuoi fans?
Ognuno persegue il proprio esploit
in questa industria, attendendo una occasione significativa,
che magari rappresenti tutto. La mia chance capitò
quando Rudy Sarzo mi invitò ad un’audizione
con lui e Tommy Aldridge per la band Driver nel 1986.
Io venivo da sette anni di gavetta in cover bands,
provenendo dagli Stati delle montagne rocciose e vivendo
nel mio caravan lungo le strade di Los Angeles, nel
tentativo di sfondare o morire provandoci. Sebbene
non ottenemmo un contratto dopo nove mesi di songwriting
e di registrazioni, e dopo aver bussato alle porte
di tutte le majors, l’esperienza mi ha cambiato
e mi ha reso preparato ad affrontare il futuro. Con
lo stesso spirito, sono stato felice di lavorare con
musicisti più giovani concedendo loro la possibilità
di realizzare le proprie aspirazioni mediante il nostro
progetto musicale. Attraverso epoche di festa oppure
di carestia, rivolte, incendi e terremoti, sono rimasto
fedele ai miei ideali musicali senza svendermi, e
continuerò a registrare e suonare ciò
che spero incontri il vostro gradimento.
Saluti