Simone
Piva
Traduzione by Claudia Schiavone
Per chi
non lo conoscesse, Ginger è stato il primo
chitarrista dei QUIREBOYS (la leggenda lo vuole cacciato
da Sharon Osbourne), leader dei WiLDHEARTS e mente
sublime a capo di tutto il movimento underground inglese
degli ultimi 10 anni, nonché coinvolto in altri
mille progetti.
Sentiamo da lui qualcosa a proposito dei suoi progetti
attuali e dove ci porterà tale creatività
vulcanica...
In questo momento stai suonando
con i Wildhearts, ci sono i Silver
Ginger 5, c’è la Ginger’s
single serie, ci sono stati i Clam Abuse
e sicuramente qualcos’altro che al momento mi
sfugge… dimenticavo, anche un bambino…riesci
anche a dormire la notte, oppure pensi solo a “che
cosa fare dopo?”.
Sono drogato di lavoro. Mi piace
spargere la mia creatività in quante più
direzioni possibile, perciò non mi annoio con
quello che faccio. Sono allergico alla noia. Il solo
pensiero mi spaventa a morte, così mi tengo
attivo fin che posso. Trovo anche
i “workaholic” come me di gran compagnia.
E le persone pigre da evitare.
Come ci si sente a suonare di
nuovo come Wildhearts? Si può parlare di reunion
e si è trattato piuttosto di una pausa?
Ci siamo presi una pausa. Si è
parlato molto di reunion e del fatto che lo avessimo
fatto per “nostalgia”, ma noi ci conosciamo
da tempo, alcuni di noi si conoscono dall’età
di 15 anni. Tornare insieme ai propri amici per dare
compimento a una cosa non conclusa implica qualcosa
di più profondo rispetto alla semplice nostalgia.
Avete recentemente realizzato
un DVD per “Stormy In The North…”.
Come è nata l’idea?
Ci è stato detto che non
ce l’avremmo fatta!!! La maggior parte delle
nostre idee nasce dal convincimento altrui che ciò
che vogliamo fare sia impossibile. Trovo che l’impossibile
sia molto affascinante!!!
C’è molto materiale
riservato al solo mercato orientale; è perché
i Wildhearts amano il Giappone o è il Giappone
che ama i Wildhearts?
Entrambe le cose. Il Giappone ci è stato amico
in tempi difficili e ci ha dato un grande supporto.
Avremo sempre un legame particolare con i fans giapponesi.
Qual è stata la vostra
migliore gig e quale la peggiore?
Il nostro migliore show è
stato quello del London Forum, attorno al 95/6. Era
il compleanno di mia madre e io indossavo uno smoking,
l’indumento più scomodo del mondo per
stare sul palco credo! La band era davvero su di giri
e la folla per cui abbiamo suonato era la più
forte che avessi mai visto. Era anche il nostro primo
show londinese da headliners.
La peggiore gig quella di Newcastle nel 2001, in cui
Danny era messo troppo male per suonare, insieme a
quella di Dublino del 1996, dove ero io quello messo
troppo male per suonare.
Cosa ascolti in questo periodo
e cosa ci puoi dire della scena inglese di oggi? Hai
qualche band da consigliarci?
La scena inglese è veramente
pazzesca ultimamente. Ci sono un sacco di nuovi gruppi
che si stanno facendo strada e dei quali avrete notizia
molto presto. Il mio preferito è quello delle
DARLING, un quartetto tutto al femminile
in cui sembra di sentire Shangri La’s
cantare sulle chitarre dei Motorhead!
E sono tutte bellissime! Wow!
Cosa ne pensi del web e delle
web ‘zines in particolare?
Penso che sia stato il modo migliore
in assoluto per scoprire nuove bands. Grazie ad internet
sono entrato in contatto con persone eccezionali,
che altrimenti non avrei avuto modo di conoscere.
Mi piace rispondere alle emails dei fans e adoro avere
un sito web per mettere al corrente i fans delle nostre
news. Mi piace anche leggere i commenti della gente
sui Wildhearts nella mailing list. Mi faccio un’idea
precisa delle loro opinioni e la utilizzo con ottimi
risultati per scoprire la percentuale di fans dei
Wildhearts ovunque.
Esprimi 3 desideri per il 2003,
non necessariamente legati all’ambito musicale.
Avere un bambino! La data fissata è il 7 febbraio.
Tutto diventa secondario rispetto a questo. Vorrei
che ci fosse la pace nel 2003. Come ogni altra persona
sana di mente, sto pregando perché la guerra
non scoppi quest’anno. Sto pregando perché
Bush dimostri un po’ di buon
senso e capisca che il nostro Dio è il Dio
di tutti. O perché qualcuno gli spari!
Qualche notizia in esclusiva
che puoi rivelarci?
Non posso dirvi nulla per ora. Forse tra una settimana.
Ci sono cose veramente esaltanti in ballo per quest’anno.
Non vedo l’ora di vuotare il sacco, ma per ora
la mia bocca è cucita!
Tornerete mai a suonare in Italia?
Lo spero davvero. Adoro l’Italia. Le ragazze
sono stupende e non è un segreto che io adoro
i film horror italiani. Spero di rivedervi tutti di
nuovo nel 2003.