La
Frontiers Records ha appena compiuto 10 anni, ci potete
raccontare brevemente come vi siete alzati una bella
mattina e avete detto: “Oggi facciamo la Frontiers
Records?”
La Frontiers Records –
ad essere precisi – ha 8 anni e non dieci. La
ditta è stata fondata 10 anni fa come “Frontiers
di Serafino Perugino”. Nel 1998 è diventata
una Srl e ha cambiato anche la denominazione in “Frontiers
Records” modificando l’oggetto sociale
e diventando una vera e propria “casa discografica”
in aggiunta alla distribuzione nazionale. L’idea
è nata quando Serafino, vedendo l’interesse
che ancora circondava il genere “Melodico”,
si convinse della possibilità di lanciare un
progetto di una nuova etichetta che potesse ridare
linfa al genere. All’epoca la MTM era padrona
assoluta del mercato, ma grazie ai buoni rapporti
che Serafino aveva con Mark Ashton della Now &
Then (c’è da ricordare l’ottimo
successo di vendita che “The Robe” aveva
avuto grazie alla Frontiers in Italia) riuscì
a chiudere un “label deal” per la commercializzazione
su scala mondiale dei prodotti della piccola casa
di produzione inglese. Questo ha inevitabilmente dato
una grande spinta all’iniziativa imprenditoriale.
Il resto… come si dice… è storia!
Fondare un’etichetta discografica
in Italia di un genere di nicchia come l’Aor
non deve essere stato affatto facile, ci sono stati
in questi anni dei momenti in cui vi siete detti:
“chi cazzo ce lo fa fare?”
Nella vita e nel lavoro ci sono
sempre alti e bassi. Posso certamente dire che ci
sono stati momenti difficili, ma finora sono stati
certamente una minoranza rispetto a quelli più
positivi e gratificanti. Ci auguriamo – corna
facendo - di poter continuare su questa linea.
Toto, Glenn
Hughes, Joe Lynn Turner e
Jeff Scott Soto, Survivor,
Dokken, ecc... sono alcuni degli
artisti che sono passati sotto il vostro dominio e
penso ne siate molto orgogliosi. Al contrario, c’è
stato qualche gruppo che vi siete pentiti di mettere
sotto contratto e quali sono stati (se ci sono stati),
gli errori che cercherete di non commettere più?
Anche qui… errori ne abbiamo
fatti e certamente non siamo perfetti. Ciononostante
cerchiamo sempre di imparare e di migliorare. L’esperienza
aiuta. Gli errori che abbiamo pagato più duramente
sono stati di tipo finanziario ed in particolare gli
stress causati da artisti che sono stati pagati e
che hanno ritardato la consegna dei master per mesi
o per anni. Fortunatamente oggi siamo messi molto
meglio al riguardo.
In che rapporti siete con le
altre etichette del settore e quali sono i paesi dove
l’Aor o l’hard rock melodico va per la
maggiore?
I nostri rapporti con le altre
etichette del settore variano dalla indifferenza assoluta,
a rapporti di tipo schiettamente professionale fino
all’amicizia più sincera. Desidero menzionare
qui un nostro amico fraterno, Khalil Turk della Escape
Music. E’ una persona che merita davvero tantissimo
ed è un vero gentiluomo, nonostante abbia fama
di avere un carattere pessimo! Devo dire che se non
ci fosse stato lui nel nostro lavoro avremmo perso
tantissimi momenti memorabili.
In relazione alla seconda parte della
tua domanda, il paese che garantisce il migliore turnover
di vendite à sempre la Germania, seguita dall’Inghilterra.
Negli ultimi anni, altri paesi del Sud Europa come
Spagna e Grecia si stanno distinguendo per un aumento
dell’interesse nei confronti del genere musicale.
Con quale criterio scegliete
un artista da distribuire? C’è stato
qualche gruppo che per un motivo o per l’altro
non siete mai riusciti ad arrivare ad un accordo nonostante
un vostro grosso interessamento?
L’artista da distribuire
(sarebbe tecnicamente più corretto parlare
di artista da licenziare o da produrre) viene scelto
in base ad una serie di criteri:
1. Rilievo artistico del materiale
proposto (sia a livello “demo” che a quello
di prodotto finito, nel caso). In altre parole quando
un artista ci manda della musica e ci piace quello
che ascoltiamo;
2. Valutazione di costi - benefici rispetto all’investimento
richiesto e al potenziale ritorno economico. Pur se
lavoriamo nell’arte, dobbiamo pur sempre arrivare
alla fine del mese!
3. Rilievo dell’artista che si propone e/o stima
personale per il materiale prodotto dall’artista
in passato. In parole povere… essendo anche
appassionati della musica con cui lavoriamo, più
o meno sappiamo chi andare a “sfottere”
e quali potenzialità questo può avere
sul mercato.
Come vi ponete nei confronti
dei gruppi italiani? Avete qualche consiglio da dare
alle giovani leve nostrane nel momento in cui si offrono
ad un’etichetta?
Non abbiamo preclusioni di sorta
nei confronti dei gruppi italiani. L’unico criterio
con cui selezioniamo il materiale è la qualità.
Oggi è possibile produrre dei buoni dischi
in Italia ed in successo internazionale di band come
Rhapsody Of Fire o Lacuna Coil sta a rappresentare
che il discriminante, al di là dei generi,
sono le capacità delle band, piuttosto che
la loro nazionalità.
A livello di promozione, cosa
vi frutta di più tra riviste del settore, webzine
o manifestazioni/concerti?
Personalmente ritengo che in questo
momento le potenzialità promozionali di maggior
rilievo risiedano nel Web. I giornali sono un mezzo
“vecchio” per certi aspetti. Ed anche
costoso. Mi piace segnalare realtà come quella
di Metallus, che oltre a fornire una informazione
puntuale ed aggiornata su tutto quello che è
Hard Rock e Metal, vi aggiunge la possibilità
di acquisto dei prodotti. Secondo me è una
strada che anche gli altri dovrebbero seguire.
Il primo album distribuito?
La soddisfazione più grande e i gruppi su cui
punterà in futuro la Frontiers?
Il primo album uscito con il marchio
Frontiers è stato TEN “Never
Say Goodbye” un doppio album dal vivo.
La soddisfazione più grande è stata
vedere il cd dei TOTO nelle Chart
di vendita di quasi tutti i paesi europei. E’
stato il coronamento di anni di intenso lavoro e sforzo
- E’ stato un po’ come essere promosso
dalla Serie B alla Serie A, oppure come passare un
esame di laurea… e devo dire che il successo
che abbiamo avuto ci ha incoraggiato.
In relazione alle band del futuro… proseguiremo
sulla strada di presentare, accanto a nomi storici
del genere, nuovi talenti. Tenete d’occhio a
tal proposito il nuovo disco di Oliver Hartmann in
uscita a gennaio prossimo. Già il primo è
stato una sorpresa per molti, ma il secondo, essendo
anche più rock e diretto, farà ancora
più vittime, ne sono sicuro !
Facciamo un paio di giochini,
il primo è quello delle associazioni, vi faccio
dei nomi, voi mi dite la prima cosa che viene in mente:
Toto: Steve Lukather
Jim Peterik: Mr. Music !
Ten: gratitudine, ma anche amarezza
per aver sprecato banalmente tanto lavoro svolto
Journey: FRONTIERS !!! ?
Hair Metal: una stronzata inventata
dai soliti americani per mettere in un unico calderone
band diversissime tra loro.
Ora dovete scegliere, ditemi
cosa è meglio e perchè:
Album o CD? CD, perché
la qualità audio non è una opinione.
United Force Of Rock o Z Rock Fest?
Z che?
Melodic.net o melodicrock.com? Rock
Report !
Maradona, Careca, Giordano o Steve Perry, Bobby Kimball,
John Waite? Ahia… passiamo
oltre!!!
Nino D’Angelo o Gigi D’Alessio? Gigi
D’Alessio, ma solo perché sul suo nuovo
album ci suonano Michael Thompson e Tony Levin
Fate una top 5, dei 5 album
più belli usciti per la vostra etichetta...
Ti faccio un mix tra quelli che
mi piacciono di più e quelli più importanti
“storicamente”:
TEN “Spellbound”
JIMI JAMISON SURVIVOR “Empires”
GIANT “III”
JOURNEY “Generations”
TOTO “Falling In Between”
PIU’… Kip
Winger “Songs from the Ocean Floor”
Ora, escludendo quelli del vostro
catalogo, i 5 dischi Aor più belli di sempre?
I miei preferiti sono (scegliendo
necessariamente uno solo tra le band citate) molto
banalmente…
JOURNEY “Frontiers”
YES “90125”
BRYAN ADAMS “Reckless”
FOREIGNER “4”
TOTO “The Seventh One”
In 10 anni di lavoro ve ne saranno
succese di tutti i colori immagino... non avete ricevuto
CD di gruppi improbabili o avuto proposte indecenti
per una pubblicazione o cose del genere? Avete qualche
aneddoto divertente che riguarda la vostra etichetta
da raccontarci?
CD di gruppi improbabili?? Ne
riceviamo fin troppi se è per questo…
su alcuni devo dire che abbiamo riso per giorni prima
di cestinarli… per quel che riguarda le proposte
indecenti devo dire che questo non è mai successo…
le donne si interessano più ai musicisti che
non ai discografici.
Ok, siamo alla fine. Grazie per
la collaborazione e congratulazioni per il vostro
compleanno. Se avete da aggiungere qualcosa, ringraziare
o mandare a quel paese qualcuno vi lascio lo spazio
che segue...
No. Voglio solo dire grazie a
tutti i fan per il loro incredibile supporto. Credetemi,
ogni volta che vi incontro e vedo il vostro entusiasmo
per il lavoro nostro e delle nostre band è
una iniezione di energia ed adrenalina incredibile
che fa dimenticare tutte le amarezze, dubbi e scazzi
di un lavoro che – credetemi – è
serio ed impegnativo!!!