Siete stati uno dei gruppi più
influenti nella storia dell'hard & Heavy nonostante
una produzione assai esigua. Perchè secondo
voi non avete avuto l'esposizione che meritavate,
ma al contrario, siete stati uno dei gruppi che ha
maggiormente influenzato band e musicisti del settore?
credo che sia dovuto in parte ad un management approssimativo
e in parte al nostro insuccesso nel tour statunitense.
Il contrario di quanto accaduto agli altri. Gli Iron
Maiden con Rod Smallwood, un manager famoso
e capace di fare un ottimo lavoro anche con la Sanctuary
Music. i Def Leppard con Peter Mensch
sono passati da Leiber Krebs a Q Prime. I Diamond
Head, invece, avevano Reg Fellows (imprenditrice locale
e mamma di Sean); in più non sono riusciti
a piazzare una data negli States prima del 2002.
Tra i nomi più noti dei
vostri fan ci sono i Metallica che
in "Garage Inc." Hanno suonato 3 vostre
cover. Che effetto vi fa sentirle cantate da loro?
In verità hanno coverizzato 4 nostre canzoni:
“Am I Evil”, “The Prince”,
“Helpless” e “Its Electric”,
il che si è rivelato una manna, dal punto di
vista puramente economico, per me e Sean. Mi piacciono
le versioni che i Metallica hanno proposto, sono molto
cariche e potenti; probabilmente i Metallica avevano
a disposizione un budget più elevato da destinare
alla registrazione di queste cover di quanto non avessimo
noi all’epoca. Il nostro album d’esordio
“Lightning to the nations” è stato
registrato e mixato in una settimana.
Avete fatto parte della leggendaria
NWOBHM, ma a differenza di gruppi di punta come Iron
Maiden, Judas Priest, Saxon, ecc... risultavate la
parte più "raffinata" del movimento.
Quali erano le vostre fonti di ispirazione allora
e quali musicisti apprezzate oggi?
Led Zeppelin, Black Sabbath, Deep Purple, AC/DC e
Free sono i gruppi da cui abbiamo tratto maggior ispirazione,
ma io ascolto migliaia di altre bands. Mio fratello
maggiore Dave suonava la chitarra e possedeva molti
dischi strani ma bellissimi che ho avuto la fortuna
di ascoltare. Apprezzo anche il punk rock dell’era
’77.
Inotre, sono un ascoltatore della trasmissione radiofonica
di John Peel, mi piace ascoltarla per scoprire le
nuove bands che nascono: Muse, Wildhearts, Porcupine
Tree, Kings of Leon…
Dopo una decina d'anni dallo scioglimento, vi siete
riformati nel 1993 e avete pubblicato "Death
and Progress", ma cosa avete fatto prima della
reunion e perchè avete deciso di ritornare
insieme?
Ci siamo sciolti nel 1985 e siamo tornati insieme
nel 1990, perciò sono passati solo 5 anni in
realtà. Io suonavo in una band di nome Radio
Moscow e anche Sean aveva iniziato un suo progetto,
i Notorius. In seguito, mi è stato offerto
un contratto. Mi sono confrontato con Sean e siamo
giunti alla conclusione che se fossimo tornati a scrivere
canzoni insieme avremmo avuto ancora strada da percorrere
come Diamond Head, così abbiamo ricominciato
a scrivere e registrare demo nel 1990. Le cose sono
andate per le lunghe e l’album è uscito
solo 3 anni dopo, tanto ci è voluto per realizzare
Death & Progress.
Nel nuovo disco non troviamo
più Sean Harris alla voce. Cosa è successo?
I 3 membri dei Diamond Head rimasti erano giunti alla
conclusione che non fosse più possibile lavorare
con Sean, un po’ per il suo rifiuto categorico
di realizzare l’album registrato nel 2002/2003
con il nome Diamond Head e un po’ per non aver
accettato delle date che ci erano state proposte.
Non è stata una decisione facile, ma purtroppo
era necessaria.
Il nuovo cantante è Nick
Tart, come l'avete conosciuto e perchè avete
scelto proprio lui?
E’ stato Karl a pensare che fosse una persona
che poteva fare al caso nostro dopo averlo visto suonare
con una band locale; io l’ho contattato e sono
andato a vedere il suo gruppo a Wolverhampton. Dopo
quella serata gli ho proposto di unirsi a noi, pensavo
che sarebbe stato perfetto. Si è rivelata la
scelta giusta.
Potete anticiparci qualcosa del
nuovo album?
Siamo molto soddisfatti del nostro nuovo lavoro, “What`s
In Your Head?”. Le canzoni che lo compongono
sono estremamente potenti e reggono alla grande il
confronto con molti dei classici dei Diamond Head.
Maggiori informazioni sono disponibili sul nostro
sito www.diamond-head.net.
Speriamo di annunciare presto la data di uscita. Il
mio pezzo preferito è Reign Supreme.
Siete stati in tour con i Megadeth,
avete qualche commento o aneddoto da raccontarci?
Quel tour è stato un’esperienza fantastica
per tutti noi, non la dimenticheremo mai. È
successo parecchie volte che Nick si perdesse mentre
faceva un giro nella città in cui avremmo suonato;
di solito saltava su un treno o su un bus e se ne
andava in città. Poi si dimenticava dov’era
il concerto e non riusciva a trovare la strada per
tornare indietro (alla fine ce l’ha sempre fatta
però). Adesso anche lui ride di questo.
Tra poco verrete in Italia a
suonare, dove suonerete e cosa conoscete del nostro
paese?
Suoneremo al Sottosopra Rock Club a Padova. Siamo
già stati in Italia nel 2006, all’Anomalia
Club di Prato,a ci siamo divertiti parecchio. Nel
2005 abbiamo suonato a Milano insieme ai Megadeth,
come vedi abbiamo avuto la possibilità di conoscere
un po’ l’Italia, un gran paese per la
musica rock.
In tutti questi anni di carriera, quali sono state
le 3 cose più belle che vi sono successe e
le 3 più brutte?
Questa si che è difficile!!! I 3 migliori momenti:
1 il festival di Reading nel 1982; 2 l’uscita
dell’album ”Borrowed Time” e il
seguente tour inglese; 3 guadagnare un sacco di soldi
grazie ai Metallica e alle loro cover dei nostri brani.
Le tre cose peggiori: 1 il concerto al Milton Keynes
Bowl, in quell’occasione la mia salute è
andata sempre peggiorando (soffrivo di erpete e polmonite);
2 la frustrazione dovuta all’atteggiamento di
Sean dopo il 2002/2003, quando l’album era terminato
ma mai uscito; 3 aver dovuto allontanare Duncan Scott
nel 1983 – era il mio migliore amico.
Potendo scegliere, c'è
qualcosa che cambiereste del vostro passato?
Avrei cercato un manager migliore e non avrei lasciato
che tutto si fermasse. Infine, non mi sarei sposato
nel 1985.
Quali sono i progetti per i Diamond
Head per il 2007?
Far uscire il nuovo album, promuoverlo il più
possibile, andare in tour e ancora andare in tour.