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Alessandro Lilli

Avendo personalmente votato il debut dei Khymera, Thunderdome dei PC69, Over the Horizon degli Human Zoo come migliori releases dei rispettivi anni d’uscita, e considerando i recenti albums di Khymera e House of Lords come seri candidati al titolo per il 2008, secondo voi che opinione posso avere di colui che ha apposto la propria firma su tutti questi capolavori, e tanti altri ancora? Signore e signori, ecco a voi “Re Mida” Dennis Ward!

In merito a “The greatest wonder”, in quale ruolo pensi di aver conseguito i risultati migliori: come cantante, bassista oppure dietro al mixer?
DW: Difficile dare una risposta, non sono mai totalmente soddisfatto delle cose, ma immagino di dover dire come cantante.

Vi siete incontrati da qualche parte con i tuoi bandmates nei Khymera per lavorare assieme nelle sessioni in studio, o “The greatest wonder” è stato registrato e poi assemblato attraverso internet?
DW: Io svolgo diversi lavori in parallelo. Sfortunatamente non ho tempo di fare prove assieme agli altri. Dunque Daniele ha registrato gli strumenti e successivamente mi ha mandato le canzoni su cui cantare. Ho inciso nel mio studio privato.

Il tuo cantato è gradevole: come mai antecedentemente ai Khymera non avevi mai coperto questo ruolo di vocalist?
DW: Wow! Mi confondi, grazie! In effetti, parecchi anni fa ero un cantante. Ero molto orgoglioso di avere una 3 man band in stile Rush (ho sempre ritenuto che, per qualche ragione, le formazioni a tre fossero l’ ottimale) ma ho capito presto che era un impegno eccessivo per un indisciplinato come me. In passato mi piaceva parecchio bere e fumare, e sono certo che avrei rovinato velocemente la mia voce se fossi andato in giro a cantare dal vivo.

Chi è il cantante più dotato tra Andi Deris, David Readman e…Dennis Ward?
DW: Tutti e 3 ( ? ) hanno talento, ciascuno a proprio modo. Ognuno ha uno stile molto diverso dagli altri e la bellezza sta proprio nella varietà. Così non vi è una vera risposta per questa tua domanda. Apprezzo e rispetto molto entrambi gli altri cantanti!

So che tu sei un grosso fan dei Journey: la tua opinione sul loro nuovo frontman? E’ davvero in grado di reggere il raffronto con l’ immenso Steve Perry?
DW: Ad un nuovo cantante non sarà mai agevole calcare le orme di un grande del calibro di Steve Perry. Non ha nulla a che vedere con il talento o l’ abilità. I fans continueranno sempre ad avvertire la sensazione che la band ha subito una parziale amputazione in questa situazione, e che non sarà mai più la stessa cosa, a meno di una reunion o qualcosa del genere. In questo caso la vedo come qualunque altro fan.

Come ha potuto ritrovarsi, un americano di Dallas, Texas, a suonare e lavorare principalmente con musicisti europei?
DW: Mio padre era un civile impiegato nell’ esercito americano di stanza in Germania. Ho finito col restare qui sin dagli inizi della mia carriera artistica.

Io sono davvero solito pensare e sostenere che tu abbia una sorta di tocco da Re Mida, e che ogni progetto che passa per le tue mani riluce d’ oro. Qual’ è il segreto di questa tua così efficace impronta?
DW: Se davvero segreto è, in realtà non dovrebbe esserci. Io affronto con serietà tutti i miei impegni e do il massimo a prescindere dal progetto. Semplice, davvero!

Operi qualche tipo di selezione tra le bands che si rivolgono a te richiedendo i tuoi servizi professionali?
DW: In effetti no. Deve essere semplicemente fattibile, e non mi sono capitati molti lavori che per qualche ragione non lo fossero. Se ricevessi l’incarico di, diciamo, mixare un album inciso veramente male e pensassi di non poter ottenere buoni risultati, declinerei l’ incarico per correttezza.

Tra gli artisti con cui ti è capitato di lavorare, chi è stato il più facile da gestire, e qual’ è finora il progetto di cui vai più fiero?
DW: Questa è veramente tosta! Ho trovato affascinante lavorare con Bob Cately e con Mark Storace dei Krokus. In verità la lista sarebbe piuttosto lunga. Sono stato parecchio fortunato. Il lavoro più gratificante? Difficile rispondere, sto aspettando da anni una autentica soddisfazione! Sono orgoglioso di ogni cosa su cui ho lavorato, ed in particolar modo di quelle che hanno ottenuto i migliori riscontri tra il pubblico. Credo che la cosa di cui sono stato in assoluto più orgoglioso è stata la prima canzone che ho inciso su un registratore a cassette a quattro piste che mia madre mi aveva acquistato. Suonava di merda, ma era quella “prima sensazione” che non si dimentica e non ricapita. Come il primo bacio….

Noto che sei un produttore molto versatile. Quale tipo di sonorità è tecnicamente più facile da trattare tra AOR, powermetal e symphonic metal?
DW: uhhmmm…… più facile è quando curo io stesso la registrazione…. Tecnicamente non c’è differenza, è solo la finezza del suono che cambia con la produzione. Al momento ottengo la miglior resa mixando AOR, ma sono in grado di lavorare con qualsiasi cosa, e ben volentieri!

La tua schietta opinione su una band che personalmente ammiro parecchio, mi riferisco agli Human Zoo...
DW: Un gruppo di ragazzi molto simpatici che sembrano suonare davvero per il piacere della musica, senza accomodamenti. E’ bello vederli all’ opera. Si ha l’ impressione che una confortevole simbiosi si sia sviluppata attraverso l’ amicizia, ed è così raro come trovare lungo la stessa strada quattro persone che vogliono suonare la medesima musica. Un qualcosa che così tante bands sembrano aver dimenticato, o non aver mai appreso.

Il webmaster del tuo sito è il cantante degli Eden’s Curse, Paul Logue. Per caso questo accordo era incluso nel contratto per averti come produttore sul loro debut album (sto scherzando…)?
DW: Paul è il bassista, non il cantante (sigh, l’età comincia a farsi sentire…NdA). E’ anche il compositore. L’ ho conosciuto attraverso David Readman ed ho apprezzato le sue qualità umane. Si è offerto di realizzare una homepage per me, e gli sono molto grato per il suo aiuto. Da solo non avrei saputo farlo. Grazie Paul!

Ci parleresti un pò di Sunstorm, un altro brillante progetto in cui sei stato coinvolto?
DW: Certo, su questa release ho registrato e curato la produzione, ma Joe (Lynn Turner NdA) ha inciso da solo vicino a casa sua e successivamente mi ha inviato le tracce. Non c’è molto altro da aggiungere, se non che il materiale mi piace molto, e che non vedo l’ ora di lavorare sul prossimo Sunstorm, che è in imminente avvio di preparazione.

C’ è qualche disco, tra quelli che hai pubblicato nel corso degli anni con i Pink Cream 69, in cui non sei coinvolto nella fase di produzione?
DW: Un EP intitolato Mixery è stato mixato da Achim Koehler, e naturalmente i primi quattro albums furono realizzati con un diverso produttore.

Come valuteresti il recente progetto “Bassinvaders”?
DW: Lo ritengo una figata! Non è una cosa che ascolteresti alla radio, ma penso che Markus abbia avuto le palle a fare un album del genere. Non accade spesso che i musicisti decidano di realizzare un album per se stessi!

Quali sono le tue principali influenze artistiche come bassista?
DW: Semmai ce ne fosse una, allora è Geddy Lee. Comunque ho molta considerazione per tanti altri.

Che mi dici a proposito del songwriting? Sei accreditato pressochè su tutti i dischi dei PC69 e, da quanto ne so, anche in un altro memorabile lavoro, mi riferisco a Place Vendome. Per il nuovo disco dei Khymera l’ apporto compositivo è provenuto dall’ esterno. Sei soddisfatto di questa scelta, oppure avresti desiderato offrire il tuo personale contributo?
DW: Talvolta il risultato finale può essere più interessante quando condividi il lavoro con altri, ed io sono contento di lavorare in questo modo con i Khymera. Qualora dovessi insistere nel voler registrare le mie personali canzoni, farei un disco solista.

Ultimamente hai lavorato assieme a Bob Catley. A quale dei tuoi prossimi progetti ci consigli di prestare particolare attenzione?
DW: Decisamente al nuovo album di Bob Cately. Qualunque altra cosa è top secret e se te la dicessi poi dovrei eliminarti…?

C’è nei tuoi sogni qualche artista/band con cui desidereresti lavorare?
DW: hmmmm… Rush, Toto, ACDC, Journey per fare qualche nome…..

Qualche anno fa Mike Tramp rifiutò una succulenta cena basata sulla cucina italiana, qui a Bologna, prefererendo fermarsi a mangiare un cheeseburger per strada… Di fronte ad trattamento adeguato, verresti a lavorare con qualche altra band promettente qui in Italia, oltre ai Khymera?
DW: Beh io non mangio cheeseburgers ed apprezzo la buona ospitalità, dunque ovviamente accetterei di venire. Ciao!

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