www.john-corabi.net
ENGLISH VERSION

 


Simone Piva/Holly

"Le opinioni sono come il buco il culo: tutti ne hanno uno!" e allora sentiamo quella di Crab su un po' di cose, Motley e altro, nell'intervista raccolta prima dell'esibizione degli Union in Italia lo scorso dicembre.

Ciao Crab, è la tua seconda volta in Italia, la prima con i Motley, ora finalmente sul palco con gli Union; bentornato, che ricordi hai dell’Italia?
Beh, mi ricordo che la gente è stata straordinaria, molto accogliente. Siamo andati in un locale di Milano (RockPlanet, ndr) per il listening party, siamo rimasti un’oretta mentre la gente ascoltava musica e guardava il video e un traduttore ci faceva le domande.
Quando è stato il momento di andarsene la gente è impazzita, non ci lasciava più andare. Dopodichè siamo andati allo Shocking Club… fottutamente pieno di modelle… i due gestori si sono presi cura di noi rifornendoci di alcol, cibo e modelle. E’ stata una grande esperienza per essere la prima volta in Italia, credimi: non me ne dimenticarò mai!

Ahahahah! Devi esserne particolarmente fiero dal momento che hai origini italiane…
Io non ci sono mai stato, ma mio padre ci venne una volta… mia nonna era della Calabria e mio nonno siciliano, per cui sono molto contento di essere qui!

Partiamo dall’inizio della tua carriera, suonavi con gli Angora, di cui adesso è disponibile il pezzo “Shake Shake”, cosa è successo in seguito e come sono nati gli Scream?
Gli Angora erano un gruppo di miei amici di Philadelphia, ci siamo poi trasferiti in California e abbiamo suonato tre anni sullo Strip. Avevamo anche un discreto seguito, il pezzo “Shake Shake” fu inserito nella compilation di una radio chiamata Knac. Sono poi iniziati i problemi con le droghe e alcol, non si prendeva più sul serio la band… mi sentivo la babysitter del gruppo… il mio chitarrista aveva iniziato a vendersi gli strumenti, andava in giro a rubare …roba da pazzi. Non era più cool suonare così e a questo punto decisi di lasciare. Ho incontrato poi questo manager, che aveva da poco parlato con 2 dei Racer X di metter su una band, ed è così che sono nati gli Scream. Originariamente faceva parte della band anche Scott Travis, ha suonato con noi per 3 o 4 mesi, per poi andare a suonare nei Judas Priest.

Ricordo che quando uscì “Let it Scream” giravano anche qui da noi un paio di video, “Man On the Moon” e “Believe in Me”!
I video erano 3, c’era anche “Father Mother & Son” … dovrei provare a metterli on line sul mio sito, www.john-corabi.net, o magari fare uscire un DVD con su tutti i miei video.

So che gli Scream hanno poi fatto un secondo album, mai pubblicato ma che ora è disponibile per il download dal sito dei Racer X...
Sai che io non canto su quell’album… stavano uscendo su Hollywood record, hanno anche fatto un video, poi la casa discografica ha cambiato idea e non se ne è fatto più niente; non so in realtà cosa successe, penso che fosse un buon album, diverso da quello precedente ma comunque un buon lavoro. Sono ancora loro amico, John Alderete adesso suona nei Mars Volta, Bruce e’ un produttore, mentre Walt ha avuto dei problemi fisici e non suona più.

Parliamo ora un po’ del tuo periodo con i Motley Crue: quando ti sei unito alla band, c’è stata un’evoluzione nel suono e nell’attitudine dei Motley; quanto c’e’ di tuo in questo e come ha reagito la band al tuo stile?
Be’, non e’ che sono arrivato io a dire: “voglio che la band suoni così”! Semplicemente, quando ci ritrovavamo in studio, qualcuno veniva fuori con un’idea, che fossi io o Mick, Tommy o Nikki, e iniziavamo a jammare. Il fatto che suoni più pesante è perché la mia voce è diversa da quella di Vince, più cupa, ed anche il fatto di avere 2 chitarre rende il sound un bel po’ più duro. Per i testi, quando Nikki ed io ne appiamo parlato, gli dissi che pezzi come “Girl Girls Girls” o “Red Hot” mi piacciono, ma potrei cantare quel genere di canzoni? No, non e’ roba che mi appartiene, così ci siamo seduti e abbiamo cercato di scrivere testi che avessero qualcosa a che fare con quello che stava accadendo nelle nostre vite, quello che stava accadendo nel mondo… storie personali, invece che solo party!

Abbiamo unito i nostri processi creativi, come in "Misunderstood": quando sono arrivato io la parte iniziale, quella acustica, c’era già, e quando ho iniziato a cantarla me ne sono venuto fuori con il riff, dove il pezzo diventa più pesante; il mio innesto ha permesso di aprirsi un po’ di più, di sperimentare. Sono tutti grandi musicisti: Tommy è straordinario, Mick è davvero un grande chitarrista, assolutamente sottovalutato, e Nikki, nonostante quello che dicono di lui, su quell’album suona alla grande... penso che ci siamo trovati tutti nel posto giusto al momento giusto.

Il tour manager ci raggiunge ora al tavolo: ancora 10 minuti, dobbiamo sbrigarci…

C’e’ un sacco di gente che pensa che quello con Corabi sia il miglior album dei Motley, cosa non è andato come avrebbe dovuto?
In America stava esplodendo la scena grunge, e band come i Motley, Ratt, Poison, Cinderella, venivano messe da parte da MTV e dalle radio per far sentire roba come Soundgarden, Nirvana o Alice in Chains… Io sono dell’opinione che tanta gente ha dato per scontato che il disco suonasse esattamente come i vecchi Motley, e non è quello che in quel momento la gente aveva voglia di sentire, e chi invece l’ha comprato diceva “Hey, ma questi non sono i Motley!”.

Una situazione strana, e comunque l’album non e’ andato poi così male, ha venduto 2 milioni di copie in America e anche da voi in Europa è andato bene, ma non ha avuto il riscontro tipico dei Motley, se consideri che "Dr Feelgood" ha venduto 10 milioni di copie solo in USA. Insomma quando il mio disco è uscito tutti han pensato che fosse un fallimento, l’industria musicale ne e’ rimasta delusa, alcuni fans che l’hanno comprato sono rimasti delusi perché, come ti dicevo, è diverso dai precedenti, e gli altri non gli hanno nemmeno dato una possibilità! La cosa divertente è che a distanza di anni la gente compra il disco e dice “Fuck! This is heavy!”. Anche quelli a cui piace Vince Neil, ora che Vince è ancora della band comprano il disco e pensano sia cool.

Cosa ne pensi della loro reunion?
Ad essere sincero, non li ho ancora visti… ho sentito diverse opinioni in merito, c’è chi dice che è imponente, qualcun altro dice di no... sai cosa penso? Che le opinioni sono come il buco del culo, tutti ne hanno uno! Gli auguro tutta la fortuna del mondo, per il tour, di fare un’altra vagonata di soldi e quant’altro. Per quel che mi riguarda, ho preso abbastanza merda in vita mia, con il divorzio e via dicendo, che ne ho abbastanza, mi sta bene tutto.

Sei ancora in contatto con loro?
Si, assolutamente! Con Nikki abbiamo fatto i Brides per un po’, con Tommy sono ancora in contatto mentre con Mick, per via della malattia prima e del tour poi, non ci sentiamo da un po’, ma l’ultima volta che ci siamo visti era ok.
E’ successo un episodio divertente la scorsa estate, ero in tour in America con gli Union e ci è capitato di fare qualche data con Vince Neil, e quando mi ha visto ci siamo salutati e abbracciati, è stato molto affabile, e mentre eravamo seduti backstage a far due chiacchere e berci una birra, la gente ci guardava sbalordita come se qualcosa dovesse succedere! Io e Vince siamo sempre rimasti in buoni rapporti! Sai cosa ti dico? Shit happens, capita… incontri una ragazza, che si è appena separata dal marito, le dai un paio di colpi, te ne innamori… ma c’è una possibilità che lei possa tornare indietro, shit happens.

Se te lo chiedessero, chi sceglieresti per recitare il tuo ruolo nel film di “The Dirt”?
Dipende da chi prendono per recitare il ruolo della mia ex moglie! Se è una come Penelope Cruz o Salma Hayek, allora voglio farla io la mia parte! Ma, a parte questo, non è che mi interessi granché, basta che non mi facciano apparire come un drogato.

Hai accennato ai Brides of Distruction poco fa, come mai hai abbandonato il progetto così presto?
Non mi piaceva l’album, non me ne importava… mi piaceva qualche canzone, era come se ogni pezzo avesse preso una direzione differente, ed il pezzo che secondo me era il migliore dell’album, “Life”, che Nikki ha scritto con un songwriter esterno, e’ quello che canta il batterista, il che per me non ha alcun senso. Hai London, che è un buon cantante, ha un bell’aspetto, stai cercando di farne una rockstar, e l’unico pezzo che ha qualche possibilità di passare per radio è quello che canta il tuo batterista?! Non ha senso. Penso che abbiano affrettato un po’ le cose, l’album è praticamente uguale ai demo sui quali ho suonato anche io, non è stato mai davvero ri-registrato, forse perché Nikki voleva che l’album uscisse prima di quello dei Velvet Revolver. Non lo sentivo nel mio cuore.

E’ strano che sia tu che Ginger dei WiLDHEARTS abbiate abbandonato…
C’è un filo comune da qualche parte, lascio a te immaginare.

Hai sempre suonato in un sacco di band, dai Rock City Outlaws agli ESP, Cardboard Vampires, Ratt, 24/7 ed altri ancora... hai mai sentito il bisogno di intraprendere una carriera solista? O pensi che gli Union siano la tua band?
Bruce ed io abbiamo messo in piedi questa band, anche se, per il momento, non voglio dire che sia finita, ma ha quasi fatto il suo tempo, e voglio provare a fare qualcosa di nuovo. Sto provando con un altro chitarrista, e Fred (Coury) mi darà una mano con le parti di batteria; sarà qualcosa di nuovo, fresco, giovane… sarà cool! Non sarà roba troppo pesante, non come alcune cose dei Motley, ma più come gli Scream, Led Zeppelin, ascolto molto anche i Beatles... mettiamo un po’ tutto insieme e vediamo cosa ne esce!

Penso che quello degli Scream, “Let it Scream”, sia un album bellissimo...
Ecco, pezzi come “I don’t care” o “Man on the moon” con un tocco di Led Zeppelin; se tutto va bene, per questa estate avro’ un nuovo agente, un nuovo manager, e partiamo!

Quanti anni ha tuo figlio adesso e che genere di musica ascolta?
Mio figlio ha 18 anni, è un batterista straordinario, suona in questa band davvero, davvero pesante si chiamano “Fetal Embrace”, sono su MySpace .. dio se sono pesanti, fanno quasi paura! Hanno due cantanti, uno è il figlio di Amir degli Orgy (Amir Derakh). Sono dark e pasanti, ma pesanti pesanti, sono andato a vederli e dopo il concerto mio figlio è venuto a chiedermi come mi sono sembrati i pezzi… “ehm... kid, they’re great!”. Stanno suonando nei locali di Hollywood, al Whiskey ed altri locali sul Sunset Strip; questo è quello che vuole fare, la sua passione, che almeno ci provi.
Gli ho dato dei soldi per andare a registrare il primo demo, non è venuto male ma vorrei che qualcun altro lo remixasse, per ora l’ha fatto qualche loro amico con ProTool o roba del genere. Stanno andando abbastanza bene e sono fiero di lui.

Settimana scorsa avete fatto un concerto per i bambini, “Union for children”, cosa ci dici di questa iniziativa?
In teoria saremmo dovuti andare in quest’ospedale per incontrare questi bambini, cenare con loro, ma a causa del maltempo ci siamo dovuti limitare ad autografare dei poster per la vendita, il cui ricavato andrà in beneficienza a quest’ospedale per bambini malati di cancro; è per una buona causa, purtroppo il concerto non è andato completamente esaurito perché ha nevicato tutto il giorno ed un sacco di gente non e’ riuscita a muoversi.

Hai mai sentito parlare di alcuna rock band italiana?
Si, dei Lacuna Coil, mi sono incontrato 7 o 8 mesi fa con alcuni tipi della loro etichetta, la Century Media, per il disco, ma ho detto loro che preferivo aspettare.

A questo punto il tour manager arriva implacabile a portarci via Crab, è un peccato perché avremmo avuto ancora un paio di domande, che rimarranno senza risposta. Ok, andiamo a goderci lo show…

---- by Slam! Production® 2001/2007 ----