Ciao Crab, è la tua seconda
volta in Italia, la prima con i Motley,
ora finalmente sul palco con gli Union;
bentornato, che ricordi hai dell’Italia?
Beh, mi ricordo che la gente è
stata straordinaria, molto accogliente. Siamo andati
in un locale di Milano (RockPlanet, ndr) per il listening
party, siamo rimasti un’oretta mentre la gente
ascoltava musica e guardava il video e un traduttore
ci faceva le domande.
Quando è stato il momento di andarsene la gente
è impazzita, non ci lasciava più andare.
Dopodichè siamo andati allo Shocking Club…
fottutamente pieno di modelle… i due gestori
si sono presi cura di noi rifornendoci di alcol, cibo
e modelle. E’ stata una grande esperienza per
essere la prima volta in Italia, credimi: non me ne
dimenticarò mai!
Ahahahah! Devi esserne particolarmente
fiero dal momento che hai origini italiane…
Io non ci sono mai stato, ma mio
padre ci venne una volta… mia nonna era della
Calabria e mio nonno siciliano, per cui sono molto
contento di essere qui!
Partiamo dall’inizio della
tua carriera, suonavi con gli Angora,
di cui adesso è disponibile il pezzo “Shake
Shake”, cosa è successo in seguito e
come sono nati gli Scream?
Gli Angora erano
un gruppo di miei amici di Philadelphia, ci siamo
poi trasferiti in California e abbiamo suonato tre
anni sullo Strip. Avevamo anche un discreto seguito,
il pezzo “Shake Shake” fu inserito nella
compilation di una radio chiamata Knac. Sono poi iniziati
i problemi con le droghe e alcol, non si prendeva
più sul serio la band… mi sentivo la
babysitter del gruppo… il mio chitarrista aveva
iniziato a vendersi gli strumenti, andava in giro
a rubare …roba da pazzi. Non era più
cool suonare così e a questo punto decisi di
lasciare. Ho incontrato poi questo manager, che aveva
da poco parlato con 2 dei Racer X
di metter su una band, ed è così che
sono nati gli Scream. Originariamente
faceva parte della band anche Scott Travis,
ha suonato con noi per 3 o 4 mesi, per poi andare
a suonare nei Judas Priest.
Ricordo che quando uscì
“Let it Scream” giravano anche qui da
noi un paio di video, “Man On the Moon”
e “Believe in Me”!
I video erano 3, c’era anche “Father Mother
& Son” … dovrei provare a metterli
on line sul mio sito, www.john-corabi.net,
o magari fare uscire un DVD con su tutti i miei video.
So che gli Scream
hanno poi fatto un secondo album, mai pubblicato ma
che ora è disponibile per il download dal sito
dei Racer X...
Sai che io non canto su quell’album…
stavano uscendo su Hollywood record, hanno anche fatto
un video, poi la casa discografica ha cambiato idea
e non se ne è fatto più niente; non
so in realtà cosa successe, penso che fosse
un buon album, diverso da quello precedente ma comunque
un buon lavoro. Sono ancora loro amico, John Alderete
adesso suona nei Mars Volta, Bruce
e’ un produttore, mentre Walt ha avuto dei problemi
fisici e non suona più.
Parliamo ora un po’ del
tuo periodo con i Motley Crue: quando
ti sei unito alla band, c’è stata un’evoluzione
nel suono e nell’attitudine dei Motley; quanto
c’e’ di tuo in questo e come ha reagito
la band al tuo stile?
Be’, non e’ che sono
arrivato io a dire: “voglio che la band suoni
così”! Semplicemente, quando ci ritrovavamo
in studio, qualcuno veniva fuori con un’idea,
che fossi io o Mick, Tommy o Nikki, e iniziavamo a
jammare. Il fatto che suoni più pesante è
perché la mia voce è diversa da quella
di Vince, più cupa, ed anche il fatto di avere
2 chitarre rende il sound un bel po’ più
duro. Per i testi, quando Nikki ed io ne appiamo parlato,
gli dissi che pezzi come “Girl Girls Girls”
o “Red Hot” mi piacciono, ma potrei cantare
quel genere di canzoni? No, non e’ roba che
mi appartiene, così ci siamo seduti e abbiamo
cercato di scrivere testi che avessero qualcosa a
che fare con quello che stava accadendo nelle nostre
vite, quello che stava accadendo nel mondo…
storie personali, invece che solo party!
Abbiamo unito
i nostri processi creativi, come in "Misunderstood":
quando sono arrivato io la parte iniziale, quella
acustica, c’era già, e quando ho iniziato
a cantarla me ne sono venuto fuori con il riff, dove
il pezzo diventa più pesante; il mio innesto
ha permesso di aprirsi un po’ di più,
di sperimentare. Sono tutti grandi musicisti: Tommy
è straordinario, Mick è davvero un grande
chitarrista, assolutamente sottovalutato, e Nikki,
nonostante quello che dicono di lui, su quell’album
suona alla grande... penso che ci siamo trovati tutti
nel posto giusto al momento giusto.
Il tour manager ci raggiunge
ora al tavolo: ancora 10 minuti, dobbiamo sbrigarci…
C’e’ un sacco di
gente che pensa che quello con Corabi sia il miglior
album dei Motley, cosa non è andato come avrebbe
dovuto?
In America stava esplodendo la
scena grunge, e band come i Motley,
Ratt, Poison, Cinderella,
venivano messe da parte da MTV e dalle radio per far
sentire roba come Soundgarden, Nirvana
o Alice in Chains… Io sono
dell’opinione che tanta gente ha dato per scontato
che il disco suonasse esattamente come i vecchi Motley,
e non è quello che in quel momento la gente
aveva voglia di sentire, e chi invece l’ha comprato
diceva “Hey, ma questi non sono i Motley!”.
Una situazione
strana, e comunque l’album non e’ andato
poi così male, ha venduto 2 milioni di copie
in America e anche da voi in Europa è andato
bene, ma non ha avuto il riscontro tipico dei Motley,
se consideri che "Dr Feelgood" ha venduto
10 milioni di copie solo in USA. Insomma quando il
mio disco è uscito tutti han pensato che fosse
un fallimento, l’industria musicale ne e’
rimasta delusa, alcuni fans che l’hanno comprato
sono rimasti delusi perché, come ti dicevo,
è diverso dai precedenti, e gli altri non gli
hanno nemmeno dato una possibilità! La cosa
divertente è che a distanza di anni la gente
compra il disco e dice “Fuck! This is heavy!”.
Anche quelli a cui piace Vince Neil,
ora che Vince è ancora della band comprano
il disco e pensano sia cool.
Cosa ne pensi della loro reunion?
Ad essere sincero, non li ho ancora
visti… ho sentito diverse opinioni in merito,
c’è chi dice che è imponente,
qualcun altro dice di no... sai cosa penso? Che le
opinioni sono come il buco del culo, tutti ne hanno
uno! Gli auguro tutta la fortuna del mondo, per il
tour, di fare un’altra vagonata di soldi e quant’altro.
Per quel che mi riguarda, ho preso abbastanza merda
in vita mia, con il divorzio e via dicendo, che ne
ho abbastanza, mi sta bene tutto.
Sei ancora in contatto con loro?
Si, assolutamente! Con Nikki abbiamo fatto i Brides
per un po’, con Tommy sono ancora in contatto
mentre con Mick, per via della malattia prima e del
tour poi, non ci sentiamo da un po’, ma l’ultima
volta che ci siamo visti era ok.
E’ successo un episodio divertente la scorsa
estate, ero in tour in America con gli Union
e ci è capitato di fare qualche data con Vince
Neil, e quando mi ha visto ci siamo salutati
e abbracciati, è stato molto affabile, e mentre
eravamo seduti backstage a far due chiacchere e berci
una birra, la gente ci guardava sbalordita come se
qualcosa dovesse succedere! Io e Vince siamo sempre
rimasti in buoni rapporti! Sai cosa ti dico? Shit
happens, capita… incontri una ragazza, che si
è appena separata dal marito, le dai un paio
di colpi, te ne innamori… ma c’è
una possibilità che lei possa tornare indietro,
shit happens.
Se te lo chiedessero, chi sceglieresti
per recitare il tuo ruolo nel film di “The Dirt”?
Dipende da chi prendono per recitare
il ruolo della mia ex moglie! Se è una come
Penelope Cruz o Salma Hayek,
allora voglio farla io la mia parte! Ma, a parte questo,
non è che mi interessi granché, basta
che non mi facciano apparire come un drogato.
Hai accennato ai Brides
of Distruction poco fa, come mai hai abbandonato
il progetto così presto?
Non mi piaceva l’album, non me ne importava…
mi piaceva qualche canzone, era come se ogni pezzo
avesse preso una direzione differente, ed il pezzo
che secondo me era il migliore dell’album, “Life”,
che Nikki ha scritto con un songwriter esterno, e’
quello che canta il batterista, il che per me non
ha alcun senso. Hai London, che è un buon cantante,
ha un bell’aspetto, stai cercando di farne una
rockstar, e l’unico pezzo che ha qualche possibilità
di passare per radio è quello che canta il
tuo batterista?! Non ha senso. Penso che abbiano affrettato
un po’ le cose, l’album è praticamente
uguale ai demo sui quali ho suonato anche io, non
è stato mai davvero ri-registrato, forse perché
Nikki voleva che l’album uscisse prima di quello
dei Velvet Revolver. Non lo sentivo
nel mio cuore.
E’ strano che sia tu che
Ginger dei WiLDHEARTS abbiate abbandonato…
C’è un filo comune da qualche parte,
lascio a te immaginare.
Hai sempre suonato in un sacco
di band, dai Rock City Outlaws agli
ESP, Cardboard Vampires,
Ratt, 24/7 ed altri
ancora... hai mai sentito il bisogno di intraprendere
una carriera solista? O pensi che gli Union
siano la tua band?
Bruce ed io abbiamo messo in piedi questa band, anche
se, per il momento, non voglio dire che sia finita,
ma ha quasi fatto il suo tempo, e voglio provare a
fare qualcosa di nuovo. Sto provando con un altro
chitarrista, e Fred (Coury) mi darà una mano
con le parti di batteria; sarà qualcosa di
nuovo, fresco, giovane… sarà cool! Non
sarà roba troppo pesante, non come alcune cose
dei Motley, ma più come gli Scream,
Led Zeppelin, ascolto molto anche
i Beatles... mettiamo un po’
tutto insieme e vediamo cosa ne esce!
Penso che quello degli Scream,
“Let it Scream”, sia un album bellissimo...
Ecco, pezzi come “I don’t care”
o “Man on the moon” con un tocco di Led
Zeppelin; se tutto va bene, per questa estate
avro’ un nuovo agente, un nuovo manager, e partiamo!
Quanti anni ha tuo figlio adesso
e che genere di musica ascolta?
Mio figlio ha 18 anni, è un batterista straordinario,
suona in questa band davvero, davvero pesante si chiamano
“Fetal Embrace”, sono
su MySpace .. dio se sono pesanti, fanno quasi paura!
Hanno due cantanti, uno è il figlio di Amir
degli Orgy (Amir Derakh). Sono dark
e pasanti, ma pesanti pesanti, sono andato a vederli
e dopo il concerto mio figlio è venuto a chiedermi
come mi sono sembrati i pezzi… “ehm...
kid, they’re great!”. Stanno suonando
nei locali di Hollywood, al Whiskey ed altri locali
sul Sunset Strip; questo è quello che vuole
fare, la sua passione, che almeno ci provi.
Gli ho dato dei soldi per andare a registrare il primo
demo, non è venuto male ma vorrei che qualcun
altro lo remixasse, per ora l’ha fatto qualche
loro amico con ProTool o roba del genere. Stanno andando
abbastanza bene e sono fiero di lui.
Settimana scorsa avete fatto
un concerto per i bambini, “Union for children”,
cosa ci dici di questa iniziativa?
In teoria saremmo dovuti andare in quest’ospedale
per incontrare questi bambini, cenare con loro, ma
a causa del maltempo ci siamo dovuti limitare ad autografare
dei poster per la vendita, il cui ricavato andrà
in beneficienza a quest’ospedale per bambini
malati di cancro; è per una buona causa, purtroppo
il concerto non è andato completamente esaurito
perché ha nevicato tutto il giorno ed un sacco
di gente non e’ riuscita a muoversi.
Hai mai sentito parlare di alcuna
rock band italiana?
Si, dei Lacuna Coil, mi sono incontrato
7 o 8 mesi fa con alcuni tipi della loro etichetta,
la Century Media, per il disco, ma ho detto loro che
preferivo aspettare.
A questo punto il tour manager
arriva implacabile a portarci via Crab, è un
peccato perché avremmo avuto ancora un paio
di domande, che rimarranno senza risposta. Ok, andiamo
a goderci lo show…