Cristina
Massei
E finalmente
eccomi qui, dopo anni di inseguimenti su e giu' per
gli States arriva l'intervista a lungo attesa: non
dalla California, non da Vegas, non dal Texas ma dalla
mia stanza in quel di Londra… Apposto il registratore
accanto al telefono, e al suono familiare della voce
di Bret Michaels la mia mente scorre anni di immagini,
mentre le note introduttive di "Look what the
cat dragged in" si diffondono nell'aria…
Ciao Bret, e grazie per averci
concesso questa intervista…
Grazie a voi, e' un piacere parlare
con te!
Poison: non
una semplice band, ma un’icona della scena glam
e una delle poche grandi sopravvissute. Tutto e’
iniziato con Ric Browde e un album, “Look what
the cat dragged in”, prodotto in soli quindici
giorni. Raccontaci di quei giorni, hai mai creduto
che sarebbe stato un successo di queste dimensioni?
E come ti sei sentito ritrovandoti all’improvviso
ad essere una rockstar hollywoodiana?
Beh, mettiamola in questi termini...
Allora vivevo nel “qui e ora”, cioe’
vivevo per il momento, che e’ quel che faccio
ancora adesso. Ma e’ stata una sensazione fantastica
registrare il nostro primo album “Look what
the cat dragged in”. Quello era il mio sogno,
non ho mai avuto altro desiderio che quello di essere
in una band e fare soltanto rock, ed e’ una
sensazione cosi meravigliosa oggi essere al decimo
album con i Poison... Veramente grandiosa!
Dopo tre album di estremo successo
di cui tutti sappiamo la storia, i Poison cambiano
direzione con Ritchie Kotzen e Native
Tongue. A cosa e’ stata dovuta questa
scelta, seguire le nuove tendenze o adattarsi al nuovo
chitarrista?
Per noi anche Native Tongue e’ stato musicalmente
un album di grande successo. Certo sarebbe suonato
diverso perche’ avevamo un differente chitarrista.
Questo e’ ovvio, CC e Ritchie hanno due stili
differenti. Ma almeno negli Stati Uniti e’ ora
disco di platino, e all’epoca era comunque disco
d’oro, quindi per noi e’ stato comunque
un successo. Purtroppo i media stavano cambiando orientamento
perche’ i prodotti che vendevano erano quelli
grunge, e dovevano trovare altre bands su cui concentrare
la loro attenzione. Comunque musicalmente abbiamo
migliorato il nostro sound, rendendolo ancora piu
hard e blues che era importante per noi.
E' l'era del grunge, sembra non
esserci speranza per party r’n’r e hair
bands come i Poison. Hai mai creduto in quegli anni
che avresti di nuovo suonato in un’arena?
In realta’ non abbiamo mai smesso di suonare.
Noi e Bon Jovi eravamo le uniche
bands che ancora suonavano in arene e facevano il
tutto esaurito. C’era certamente una regressione
nel genere, ma noi e Bon Jovi siamo
rimasti in piedi e abbiamo continuato a suonare negli
stadi.
E’ il 1999, la scena glam sembra ormai morta
e sepolta. Ma i Poison si riuniscono
per un tour estivo negli Stati Uniti, ed e’
un successo. Come siete arrivati a questa riunione?
Non era totalmente una riunione, infatti i Poison
in realta’ non si sono mai divisi. Per quanto
mi riguarda, sebbene la scena sia cambiata nel corso
degli anni, il glam era nei suoi primi anni un genere
musicale molto eccitante. Poi e’ morto, cosi
come e’ morto il grunge, perche’ ormai
e’ morto anche quello, ma in entrambi i casi
un paio di bands sono sopravvissute. In tutti i generi
se fai ottima musica sopravvivi, e i dischi dei Poison
hanno venduto quasi venti milioni solo negli Stati
Uniti, ed e’ fantastico se consideri che, come
sai, non c’era promozione dietro. Per cui abbiamo
smesso di suonare nel 1995 e quando siamo tornati
nel 1999 abbiamo avuto lo stesso successo.
Probabilmente ispirate da questo
evento, molte altre bands dell’epoca sono successivamente
uscite di nuovo allo scoperto, ma la maggior parte
di loro sono solo riuscite a suonare in clubs di fronte
a un pubblico ben piu’ ristretto del vostro.
A cosa e’ dovuta secondo te questa differenza
tra voi e bands come, per esempio, Faster
Pussycat, LA Guns o Warrant?
Io rispetto tutte queste bands perche’ sono
li fuori a far musica e ci provano. Sono orgoglioso
di loro per quel che stanno facendo, e la grande differenza,
penso, sta nei fans e nella musica dei Poison,
e soprattutto nelle vendite. Ma non penso dovrebbe
interessare a nessuno se una band suona in un club
o in un’arena, finche’ c’e’
una brava band che suona. Ho trovato sempre ironico
che ci fosse una tale polemica dalla stampa su dove
noi suoniamo: Cosa diavolo importa dove suoniamo?
Finche’ suoniamo e restiamo fedeli a cio' che
facciamo... Sai, questo era l’atteggiamento
delle punk rock bands perche’ non sono mai diventate
cosi popolari da suonare in uno stadio, ma a questo
punto non importa se facciamo clubs o arene finche’
quel che facciamo lo facciamo bene.
I vostri show e le vostre canzoni
sono sempre stati modelli di party attitude. Quanto
di questa immagine e’ un prodotto costruito
a tavolino e quanto e’ il vero spirito dei componenti
dei Poison?
Io penso che noi quattro abbiamo delle personalita’
forti e molta energia e credo sia importante, ma penso
che quel che sono riusciti a fare i Poison,
e tu chiedevi come mai siamo rimasti in giro, e’
riuscire a fare pezzi come “Unskinny Bop”
e “Nothing but a good time” e poi girarci
e con me seduto al piano suonare cose come “Something
to believe in “ e “Every rose”,
e abbiamo fatto molto affidamento sulle emozioni.
E penso, parlando di musica, che lasciando che la
nostra musica fosse basata sulla realta’ e gli
show su una totale r’n’r extravaganza
abbiamo cercato di catturare il meglio dei due aspetti.
Senti ancora i brividi quando
entri in scena o ormai e’ solo lavoro per te?
No, non e’ mai stato e non
sara’ mai lavoro per me, se diventa lavoro giuro
che smetto. Sono piu’ eccitato oggi che quando
ho iniziato e non saro’ mai capace di superare
il lato emozionale. Semplicemente non e’ nella
mia natura.
I Poison sono anche una delle poche bands che sono
tornate con la line-up originale. CC ha dichiarato
in un’intervista che e’ uno sforzo enorme
mettere insieme quattro personalita’ differenti
e farle funzionare, e che tutti dovete cercare rifugio
nei vostri progetti solisti per esprimere la vostra
creativita’. E’ vero, e come vanno le
cose con CC ora?
Sono d’accordo perche’ penso che abbiamo
quattro forti personalita’ differenti, e quello
che e’ unico e’ l’innegabile energia
che ne esce fuori, che e’ grandiosa quando si
riesce a far funzionare le cose e cattiva quando non
ci si riesce, perche’ ci si ritorce contro.
Nessuno di noi e’ uno yesman, cosi tutti noi
come me e CC quando andiamo fuori di nervi non ci
importa dove siamo e cosa stiamo facendo: litighiamo
agli MTV Awards, onstage, e altre volte va tutto assolutamente
alla grande. E in fondo e’ una delle cose che
credo crei questo elemento di eccitazione intorno
alla band: non sai mai cosa sta per succedere!
Si, ricordo bene!... Parliamo
di Bret Michaels al di fuori dei Poison
allora: attore, produttore ma soprattutto un musicista
poliedrico. Hai lavorato su progetti solisti totalmente
differenti in questi anni , dal rock al country a
un album tributo ai Poison molto
originale. Qual’e’ stato il piu’
stimolante?
Ovviamente per me il disco piu' eccitante e' stato
"Songs of life" perche' era il mio primo
vero solo album. Quando ho fatto la colonna sonora
di "Letter from Death Row" ero eccitato,
ma in realta' ho scritto la musica per il film, e
non e' lo stesso senza fare i testi. In questo caso
alcuna della musica era solo scritta per suonare di
sottofondo alle scene del film. Il mio primo album
stimolante e' stato "Songs of life" perche'
cattura quei momenti della mia vita, quegli esatti
momenti belli e brutti, momenti meravigliosi come
la nascita di mia figlia e momenti tristissimi come
la tragedia dell'11 Settembre.
Stavo appunto per chiederti di
"Songs of life", quindi se c'e' altro che
vuoi dire in merito vai pure avanti...
Semplicemente che per me e' stato
davvero molto stimolante… Io devo sempre continuare
a fare musica, mi rendo conto che non sono piu' l'"hot
kid on the block", ma devo sempre continuare
per me stesso. L'integrita' viene dal fatto di restare
fedele a cio' che fai, e fare cio' che ti rende felice;
e fare musica e nuovi dischi, siano Poison o solo,
e' cio' che veramente mi stimola come essere umano.
Cosa pensi dei lavori solisti
dei tuoi compagni dei Poison?
Penso che CC abbia fatto un ottimo
lavoro con I Samantha 7, cosi come
Rikki con "Glitter from your soul".
Due ottimi albums.
Molto tempo fa hai prodotto un
album per la tua ex ragazza, Susie Hatton.
Sai cosa sta facendo ora?
Sinceramente no. L'ultima volta
che abbiamo parlato dopo la rottura era a proposito
di uno dei miei due pastori tedeschi che ha portato
via con lei, nessuna conversazione musicale.
Ho seguito tre dei vostri tour negli Stati Uniti,
ed e' stupefacente come la vostra fan base sia ancora
cosi enorme e varia. Quanto importante credi sia prendersi
cura dei fans nell'economia del vostro successo?
Penso sia probabilmente la cosa piu' importante, e
ti diro' questo: mi piace farlo, mi piace avere il
riscontro dei fans, essere coinvolto con www.bretmichaels.com,
il mio sito; do' occasione alla gente di venire backstage
e incontrarmi, facciamo cose abbastanza speciali:
a volte facciamo volare gente ai nostri shows dagli
Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Germania. Penso
sia una delle cose piu' importanti perche' ho bisogno
di stimoli e riscontri.
Bene, fammi sapere la prossima
volta che pescate qualcuno dall'Inghilterra!…
Senz'altro! Ma devi riportare
tutto dello show!
Affare fatto!… Andiamo
avanti ora. I Poison sono anche una delle poche bands
che si tengono in forma perfetta, il che gioca un
ruolo molto importante nei vostri live shows. Quanto
importante ritieni sia l'elemento visivo (forma fisica,
look, coreografie etc.) per una rock band?
Io mi tengo in forma perche' devo assolutamente corre
su e giu' per quel palco con energia, e' semplicemente
parte della mia anima, e per me e' anche importante
personalmente perche' sono stato diabetico per 34
anni, e ho giurato a me stesso di tenermi in forma.
Non posso dire quanto sia importante per le altre
band ma posso parlare per i Poison: noi siamo una
band che mette su uno show eccitante ed energetico
oltre la media, e tenersi in forma e' per noi piu'
naturale che soltanto pensarci.
I vostri fans hanno aspettato un album nuovo per anni,
e quando finalmente viene fuori suonate a malapena
tre pezzi dal vivo, sebbene il tour di quell'anno,
Hollyweird, fosse appunto battezzato in onore del
nuovo lavoro. Perche'?
Si, abbiamo suonato "Welcome to Hollyweird",
CC ha suonato la sua canzone e abbiamo suonato "Squeezebox",
ne abbiamo fatte tre. Abbiamo anche suonato "Rockstar"
l'anno prima. Per i fans e per noi e' importante,
e ricorda che i nostri shows durano circa 90 minuti,
suonare nell'arco del concerto musica da tutti i nostri
albums. Cerchiamo di suonare anche "Talk dirty
to me", "I want action", "I won't
forget you", "Every rose"… Sono
tutti pezzi che la gente vuole sentire, oltre a quelli
nuovi.
Chiedete ancora ai fans cosa
vorrebbero sentire prima di iniziare un nuovo tour?
Ricordo che di solite facevate questa specie di votazione
tra i membri del vostro fan club…
Si, lo facciamo ogni anno, per
questo abbiamo rimesso "Stand" quest'anno,
ci sono canzoni che i fans ci tengono davvero a sentire.
Come sta andando il tour in corso?
Benissimo, grazie!
L'Europa vi ha atteso a lungo
e sta ancora aspettando. I promoters vi prenderebbero
senza esitazione e i fans sarebbero immediatamente
in fila per un biglietto. Ogni anno dite che verrete
in Europa ma non si verifica mai. Perche'?
Eccoti la verita' nuda e cruda… I Poison
mettono su uno show fantastico. Ci sono sempre promoters
che si eccitano molto e ci chiedono di portare il
nostro show in Europa, ma dobbiamo trovare un accordo
con questi promoters per poter portare lo stesso show
e farlo tanto eccitante quanto quelli che facciamo
negli Stati Uniti. Loro non possono aspettarsi che
lo portiamo di tasca nostra, ne' che portiamo oltreoceano
uno show decurtato, perche' mi sembrerebbe di rapinare
i fans europei. Voglio dire, certo che siamo in grado
di metter su uno show in un club con due amplificatori
e una batteria, ma non e' questo che voglio dare alla
gente in Europa, e anche se c'e' da aspettare un po'
di piu' credo deservino lo stesso trattamento riservato
ai nostri fans casalinghi. Abbiamo programmato un
tour mondiale, probabilmente a iniziare dall'Inghilterra,
nel 2005, anno della celebrazione del nostro ventenario,
che vedra' anche la realizzazione di un nuovo album.
Anche se potessimo fare solo due shows in arene, siamo
determinati a portare il nostro spettacolo per intero.
La scena sembra andare molto
meglio ora in Italia, avreste senz'altro una risposta
migliore di quella ricevuta ai tentativi, diciamo,
di un paio di anni fa…
Si, lo penso anch'io, e infatti continuiamo a tentare,
ma accade la stessa cosa ogni anno: andiamo dai promoter
e continuano a dire che vogliono portare lo show cosi
com'e' ma non vogliono pagare, e noi non vogliamo
venire e farlo a meta'. Preferiamo aspettare e portare
un concerto che vi faccia dire "Wow, valeva la
pena aspettare!", quindi verremo nel 2005 e vi
porteremo uno show incredibile!
Avete visitato l'Italia in passato per promozioni
varie e uno show, cosa ricordate del nostro Paese?
Se leggi le mie interviste parlo
sempre dell'Italia, dicendo che di tutti i Paesi europei
in cui ho suonato l'Italia e' il Paese piu' bello
in cui sono stato laggiu'. Ricordo quando sono venuto
per un giro stampa a Roma, Montecatini, Milano; ricordo
di aver suonato in Italia nel 1991 per il Monsters
of Rock ed e' stata un'esperienza fantastica. E' un
posto bellissimo, meraviglioso davvero. Ricordo bene
Roma, bellissima, poi Montecatini, e Firenze era grandiosa,
ci siamo andati in treno…
Come va la tua vita privata?
A meraviglia, ho una bellissima
figlia di tre anni, Raine, posso dire che sta andando
davvero tutto bene, anche la mia salute a parte il
diabete sta andando bene, mi sento molto felice al
momento, finalmente sono felice della mia vita.
Cosa ha cambiato Raine nella
tua vita?
Avere una figlia e' stata per me in assoluto una delle
cose piu' belle che potesse succedermi, mi ha insegnato
l'amore incondizionato, ed e' un sentimento meraviglioso,
e ho anche imparato ad essere piu' paziente.
C'e' nient'altro che vuoi
dire ai tuoi fans italiani?
La cosa piu' importante che voglio dire e' che davvero
non vedo l'ora di tornare in Italia e suonare un fantastico
show, e grazie per la pazienza, spero riusciremo a
venire e suonare nel 2005. Nel frattempo spero vi
godiate il mio album solista "Songs of life".
A presto e grazie ancora!