Simone
Piva
(traduzione by Claudia Schiavone)
Geniali,
irriverenti, poetici... e sfortunati: dopo aver subito
il furto del loro van con TUTTA l'attrezzatura, la
band ha ricominciato da zero ed è tornata in
pista; abbiamo fatto due chiacchere con Alex Kane,
leader dalla band.
Hi Alex! Prima di
tutto voglio che tu sappia che secondo me sei pazzo…
Beh, la normalità è
per la gente noiosa e nessuno di noi due rientra nella
categoria.
La maggior parte dei lettori
di SLAM! probabilmente non ti conosce,
vuoi presentare gli AP?
Ciao Italia! Sono Alex e suono
la chitarra, canto e non mi tiro mai indietro. Clare
è l’altra chitarrista della band. E’
alta 6 piedi e 2 pollici (circa 1,85 m), ha una cresta
tipo moicano color porpora e incute timore. Milena
Yum è la nostra ragazza dolce e conturbante.
Suona le tastiere, canta, suona il sax, la batteria,
il basso, la chitarra e non puoi non innamorartene.
Simon è il nostro batterista. Noi lo chiamiamo
“the Gonk” e adora spaccare gli oggetti
con la testa. Anche la nostra bassista Marina è
alta più di 6 piedi ed è la vera Rock
‘n’ Roll Party Queen of Bad Taste. Come
per tutte le altre donne italiane - anche lei è
italiana come voi, ma si depila le ascelle –
l’unica cosa che fa meglio del sesso è
fare a botte…o così almeno mi è
stato detto. Potremmo paragonare il nostro sound agli
Abba che spaccano il culo ai Ramones,
beh, qualcosa del genere.
La prima volta che ho sentito
parlare di te, suonavi la chitarra con i Life
Sex ‘n’ Death. Cosa è
successo dopo?
Sono diventato una troia del crack
per un periodo. Poi gli AP hanno salvato la mia vita
e la vostra.
Tu hai anche suonato con Ginger
nel progetto Clam Abuse. Ci sarà
mai una seconda puntata?
Uhhh… forse, ma non prima
che l’inferno congeli e non ho altro da aggiungere.
Voi avete chiamato il vostro
tour “Every fucking toilet in this country”
e, infatti, siete stati in tour per parecchio tempo;
in quante “toilets” avete suonato finora?
Qual è stata la migliore o il migliore show
che avete offerto?
Nei due anni e mezzo di vita degli
AntiProduct abbiamo fatto circa 400 concerti. Ci piace
davvero lavorare sodo. Tra tutti questi direi che
la migliore gig è stata quella di Tokyo, Giappone
(che non può essere definita “toilet”,
nonostante io abbia quasi completamente distrutto
il locale da solo). Amo il Giappone. Quando abbiamo
suonato la parte a cappella di “Arms around
the world” ogni persona presente nel locale
(e ti parlo di una folla da tutto esaurito) ha chiuso
la sua cazzo di bocca e ci ha veramente, generosamente
ASCOLTATO mentre suonavamo il nostro pezzo. E’
stato incredibile e assolutamente inebriante. Dopo
questa esperienza, il concerto della scorsa settimana
a Manchester, Inghilterra, con i Murderdolls
(la nuova band di scagnozzi di Joey Jordison, Slipknot)
è stato pazzesco. I ragazzi sono stati il vero
ago della bilancia e il solo modo per ottenere il
massimo dagli AntiProduct è quello di fare
un casino fottuto, come facciamo noi. È il
nostro carburante, fratello! Anche Amsterdam è
stato fantastico. Ci siamo sentiti davvero un tutt’uno
con il pubblico dal primo minuto in cui siamo saliti
sul palco…ed era la prima volta che li incontravamo.
Il Gods of Metal a Milano è stato un altro
grande evento per noi. Mi è piaciuto.
A proposito del GoM, cosa mi
dici a proposito della reazione della folla? Quella
di Milano è sembrata un po’ ostile…
E’ buffo che tu ne parli.
Posso dirti due cose riguardo a quel concerto.
1) io vengo da Chicago, Illinois, e NON dalla migliore
zona. perciò, quando mi viene data la possibilità
di essere il più grande stronzo sulla faccia
della terra, io la colgo e te ne faccio pentire. Io
apprezzo questo genere di reazioni perché permettono
di manifestare l’animale che davvero c’è
in noi, senza doverci preoccupare di dire tutte quelle
cazzate che siamo obbligati a dire ogni giorno per
non essere sbattuti in galera.
2) io sono andato troppo oltre. Ho esagerato e incitato
troppo la folla. Non c’è bisogno di dire
quanto la vostra mira faccia schifo e che per questo
la vostra squadra di calcio perde sempre. Non c’era
bisogno di incoraggiare una rissa. Non avrei dovuto
rispondere alle provocazioni. Ma voi non avreste dovuto
gettare merda sulle ragazze della band. Questo vuol
dire essere schifosamente codardi. Se qualcuno lo
fa, I will fuck with you and I will fuck with you
fino a quando non si pentirà di averlo fatto.
Al di là di questo mi dispiace molto per quello
che è successo. Davvero.
Cosa dobbiamo aspettarci dal
nuovo album? La versione live dei nuovi pezzi sembra
un po’ più dura rispetto a “Consume
and die…”
Si, l’ho notato anch’io.
Conserva ancora le melodie e gli elementi che in questo
momento ci rendono differenti da qualsiasi altra rock
‘n’ roll band, ma è più
dura e più dark, è vero. Immagino che
due anni passati a spaccarsi oggetti di metallo in
faccia porti a questo risultato.
Fondamentalmente “Consume and die” era
un solo album per me. Non avevo idea che a due anni
dalla sua uscita mi sarei ritrovato a mandare un’e-mail
a dei ragazzi italiani per parlarne. Mi ha sorpreso
e sbalordito la quantità di gente che ha cominciato
ad ascoltarci. Noi siamo diversi. Noi non abbiamo
DJ e non vi diciamo che la vostra vita fa schifo.
Io sono orgoglioso di tutto quello che abbiamo fatto
finora perché l’abbiamo fatto da soli,
con il solo aiuto dei nostri fans/amici. "Consume
and die” raccoglie canzoni che io avevo e che
volevo che la gente ascoltasse. E’ un grande
album, ma non è l’album della band. “Made
in USA” (il nuovo album) è uno sforzo
che la band ha fatto, grazie al contributo di ognuno,
di essere veramente sorprendenti. Sentendo il drumming
di Simon ti viene voglia di portarlo in giro e spargere
un tappeto di petali di rosa davanti a dove cammina.
Semplicemente il nuovo Bonham. Le
chitarre sono grandiose, le ragazze (che non cantavano
nel primo album) rendono il sound così sexy
e oragsmico che mi viene duro solo a pensarci. Credimi,
vi piacerà, ed è solo l’inizio
del nostro viaggio. Farà di voi quello che
Back In Black e Appetite
For Destruction hanno fatto di me, vi manderà
letteralmente fuori di testa per il resto della vostra
vita.
Io penso che, dopo il “van
accident” voi abbiate ancora più fans
di prima; cosa diresti - ora - ai ladri?
Suck my fuckin' dick, you losers.
Niente può fermare gli AntiProduct e Dio vi
giudicherà senza pietà.
Avete registrato il nuovo album
a New York e ho letto che avete avuto qualche sorpresa
mentre eravate lì…qualcosa di interessante
da raccontarci?
Niente che non possa farmi arrestare.
Durante le registrazioni, Sebastian Bach,
Marky Ramone, The Misfits, Kory Clarke erano
nomi che giravano. Sarebbe stato quasi fastidioso
se non fosse stato per la compagnia così “cool”.
Fumando la mia erba and shit.
Una cosa che mi interessa personalmente:
si parlava di una tua collaborazione con Kory
Clarke, come è andata la cosa?
Si, l’album si farà
e sarà ancora più in stile Clam
Abuse (cioè più incasinato
e spontaneo). Dobbiamo solo trovare il tempo ma lo
faremo.
Che cosa pensi di internet? È
un modo molo più facile e rapido per diffondere
le notizie riguardo ad un nuovo gruppo o un nuovo
cd (e il vostro sito è grandioso!).
Si, Richard Steckels è
il nostro guru del web, è così bravo
che quasi non ce lo meritiamo. Ha praticamente creato
da zero il nostro sito www.antiproduct.com; quel ragazzo
è un dannato genio. Per quanto riguarda internet,
personalmente non potrebbe fregarmene di meno e penso
che il computer riempia un vuoto che non è
mai esistito. Ricordate quelli che battevano a macchina?
Non ci sono mai stati problemi di stampanti con le
macchine da scrivere.
Quando vi rivedremo in Italia?
Attorno alla metà di novembre
(da confermare, ndr) e vi faremo letteralmente impazzire.
Non perdete il concerto o sarete costretti a mentire
per anni dicendo che c’eravate.
Qualche altra cosa che vuoi dire
ai lettori di SLAM!?
Yea, fuck George Bush.
È un inutile pezzo di merda.