Ciao Adam, sarà bello
rivederti dal vivo in Italia. Sembra che tu stia diventando
un habituèe del nostro paese!
Ciao. Amo l’Italia
L’ultima volta che sei
venuto ti abbiamo visto di spalla a Steven
Adler. Ci sono state un sacco di speculazioni
riguardo al tour, ai concerti cancellati, storiacce
di droga, ed è volata un sacco di merda. Puoi
fare un po’ di luce e spiegarci esattamente
cos’è successo?
E’ una storia molto lunga,
penso che un giorno o l’altro potrei rendere
pubblico il mio diario, per quanto riguardo quel fiasco.
E’ come un libro di 200 pagine che farebbe sembrare
Spinal Tap una storia di Walt Disney.
Sono un chitarrista, non un babysitter,
ma ho accettato il lavoro da babysitter pensando mi
avrebbe permesso di suonare in posti più grossi
e di fronte a un pubblico più vasto. E’
finita molto male, una cosa ben al di là di
me…
Ero nel bel mezzo del mio tour europeo
da headliner e mi è capitata la possibilità
di infilarmi in un tour più grosso. Sono rimasto
accecato dalla smania di suonare di fronte a migliaia
di rock fans in posti grossi con impianti mastodontici,
e ho puntato tutto su questo tizio la cui reputazione
gli permetteva di aprirsi tutte le porte. Mi sono
lasciato coinvolgere in questo progetto pensando che
Adler fosse razionale. Le sue priorità e il
suo comportamento sono cambiati non appena ha avuto
la possibilità di accedere personalmente ai
soldi e alla gente coinvolta.
Il mondo nel quale mi muovo ormai sembra
preferire le Tribute Band e i grossi nomi. Gli Adler’s
Appetite erano/sono una tribute band con
un membro originale, punto a capo. Adler avrebbe potuto
davvero fare ottimi affari suonando in tutto il mondo
ma il suo agente ha fatto un po’ di errori e
dovevo costantemente scavare per ottenere informazioni
per riuscire a portare avanti questo tour. Non ero
a conoscenza del fatto che la maggior parte degli
ingaggi erano già stati pagati in anticipo
al suo agente e ho personalmente finanziato questo
tour attraverso l’Italia e l’Inghilterra.
E mi ci sono voluti parecchi soldi.
Adler aveva la madre di tutte le tribute
band, poteva farci un tour mondiale, ma d’altro
canto doveva affrontare il fatto che -come chiunque
suoni in una cover band- aveva dovuto rinunciare alla
propria integrità.
Adler è un cocco di mamma, la
chiamava costantemente, dal mio cellulare, coi miei
soldi, urlandole dietro come un bambino. Lui pensa
che sua madre e suo fratello vogliano che muoia in
modo da poter spendere i suoi soldi, che sono comunque
già sotto il loro controllo. Il ragazzo non
sempre è lucido.
Andare in tour e viaggiare con dei
budget ridicoli è un business parecchio duro.
Devi essere sgamato e corazzato per poterlo gestire,
soprattutto se fai tutti i concerti che faccio io.
Adler si è fatto male al polso
in Germania. Mi ha detto che se l’era incastrato
in un armadietto a Las Vegas poco prima del tour.
L’ho portato in un ospedale a Bristol prima
del primo concerto inglese, ne ho approfittato per
farmi visitare anch’io, avevo bisogno di qualche
antibiotico per la mia gola visto che ero a pezzi
e ce l’avevo secca. Il dottore mi ha scambiato
per Adler e mi ha detto “quindi ti sei iniettato
della cocaina nel polso un paio di settimane fa…
Hai mancato la vena e adesso il tuo polso è
gonfio”. Ho detto al dottore che il tizio era
quello nell’altro lettino… Il suo polso
non è mai migliorato e suppongo sia ancora
gonfio.
Lo sta usando come scusa per cancellare
il tour in sudamerica e quel festival di Oslo al quale
non è andato.
Ha trovato un po’ di cocaina al secondo concerto
in Inghilterra e il mio bassista l’ha visto
nel cesso del backstage che fumava del crack da una
lattina di birra poco prima del concerto. Non che
io sia contro le canne o un po’ di coca una
volta ogni tanto ma sono assolutamente contro il crack
o l’iniettarsi qualsiasi cosa. Giusto per la
cronaca, io non bevo, non ho mai usato eroina né
mi sono mai iniettato alcunché in tutta la
mia vita e non si può fare un tour abusando
di droghe senza perdere show, soprattutto senza una
crew. Ho fatto 350 concerti negli ultimi due anni
senza mai cancellarne uno.
E’ andata sempre peggio dopo
la seconda data in Inghilterra. Abbiamo cominciato
a viaggiare separati dopo l’Irlanda. A Londra
si è menato con la security dell’Underworld,
ha trovato del crack per strada a Camden, se l’è
fumato sulle scale dell’Underworld di fronte
alla security e a un po’ di fans. Poi si è
messo a urlare dietro allo spacciatore e l’ha
inseguito lungo Camden in calzini, senza scarpe. Ha
offerto 200 sterline a uno della mia crew perché
lo picchiasse. Il giorno dopo mi ha fatto cancellare
la data di Cardiff (fissata da me) per poter viaggiare
da solo verso nord e fumarsi del crack. Ha pure chiesto
eroina sempre a uno della mia crew che gliel’ha
rifiutata. Dopo l’ultimo concerto a Norwich
si è bevuto due bottiglie di Jagermeister e
mi è saltato addosso mentre stavamo andando
all’hotel dell’aeroporto. Ero stufo di
combattere per tenere il tour insieme mentre Adler
aveva cominciato a lavorare contro di me. Il promoter
spagnolo poi via sms mi ha detto di non andare in
Spagna perché “questo tour è per
Adler, non per te”, e allora ho abbandonato
tutto. Adler in Spagna ha fatto 2 date su 12 e ha
cancellato il tour.
Curiosamente, Izzy Stradlin
mi ha chiamato lo stesso giorno nel quale è
finito tutto. Abbiamo parlato per due ore. Voleva
venire in Portogallo per jammare con noi. Secondo
me però era più interessato a verificare
per conto di Axl Rose le condizioni
di Adler per vedere se fosse in grado di affrontare
una eventuale reunion dei Guns n Roses.
Ho detto ad Izzy che avevo dovuto abbandonare il tour
perché Adler era fuori controllo, e che Adler
probabilmente non sarebbe neppure arrivato in Portogallo.
E non c’è arrivato…
A onor del vero, non si parlava
così tanto di te sui giornali e su internet
da un bel po’ di tempo. Un sacco di gente che
ti ha visto con Adler pensa che tu sul palco tu gli
abbia rotto il culo. Ma una domanda te la dobbiamo
fare: abbiamo visto che questa volta non andrai in
tour in Inghilterra, è legittimo pensare che
tutto il casino con Adler ti abbia creato qualche
problema professionale?
Il Tour con Adler è finito
il 14 Febbraio 2006, in precedenza avevo suonato ogni
singola sera dal 17 ottobre con le uniche eccezioni
del giorno di natale, capodanno e un paio di giorni
che mi sono serviti per viaggiare. 119 concerti in
4 mesi.
Sono tornato a New York
per due settimane per festeggiare il sedicesimo compleanno
di mia figlia e poi sono di nuovo tornato in Inghilterra
per altre sei settimane di concerti, fissati prima
del tour di Adler.
Non sono stato felice
di tutte le accuse di cazzate che sono apparse su
internet quando ho accettato la missione di affrontare
un tour con la mia band e Steven Adler.
Ho fatto il lavoro di 20 persone per portare a termine
l’incarico, solo per poter suonare di fronte
a quei rock fans.
Sono stato
massacrato su internet da della gente che aveva deciso
che io ero una specie di mostro manipolatore. La verità
è che senza di me non avrebbe fatto più
di uno o due concerti in Inghilterra, nè avrebbe
superato le nevicate italiane. Le band non si muovono
da un posto all’altro grazie alla magia. Ci
vuole organizzazione, pianificazione e lavoro duro.
Ha detto che la sua band precedente non ce l’aveva
fatta ad arrivare in tempo ad un concerto in Germania
con appena 200km da fare e questo è il motivo
per il quale li ha licenziati. Ad ogni modo, questo
tour per me è diventato più lavoro di
quanto un singola persona dovrebbe mai gestire, ma
l’ho fatto, ho dovuto trovargli 4 o 5 backing
band diverse, ho prenotato gli alberghi, organizzato
i viaggi, fissato interviste con radio e giornali
– e avevamo anche la tv. Ho evitato che le sue
date venissero cancellate per via dei cambi di line
up e stupidamente ho messo in gioco la mia reputazione
coi promoters, che in Inghilterra è sempre
stata buona. Gli ho fissato concerti nei giorni off.
Ho guidato,
sobrio, per migliaia di miglia, organizzato la logistica
di tutto quanto e finanziato il tutto quando necessario.
Gli ho fatto da tour manager, a lui, alle sue backing
band e alla mia band. In più l’usura
del materiale, visto che usava la mia roba! Ho gestito
i rapporti con promoters e proprietari di club ogni
singola notte, e seguito il merchandise. E non dimentichiamoci
che ho suonato cinquanta minuti per notte. Tutto nel
nome del rock n roll.
Ho fatto del mio meglio per tenerlo
lontano dalle droghe. Si stava già scolando
due bottiglie di jagermeister per notte. Stressava
chiunque finchè non trovava qualcuno che gli
procurasse cocaina. Quando ho provato a intervenire,
sono diventato lo stronzo. E’ diventato impossibile
parlarci e ragionarci, e tutta la cosa è diventata
incredibilmente dilettantesca. Quando ho visto la
spirale negativa della cosa senza alcuna speranza
di recupero ho dovuto tagliare le mie spese. Ha preso
tutti i soldi dei concerti, pagato la sua backing
band e mi ha detto di chiamare sua mdre per farmi
coprire le spese. Sua mamma ha promesso sia a me che
a mia moglie che avrebbe pagato i conti di Steven,
ma ha mentito. Sono comunque andato in spagna a mie
spese; gli avevo già organizzato il tour spagnolo
con uno dei miei bassisti, quindi lui ha giudicato
che non gli servissi più e mi è stato
dato il benservito. Mi ha sfinito.
Questo era il SUO tour. Ho avuto i
miei problemi col MIO tour e i MIEI musicisti. Il
mio batterista che ha avuto problemi legali in Inghilterra
e gli avevano ritirato il passaporto; è rientrato
nel tour per le date inglesi ma è scomparso
dopo il secondo concerto senza lasciare traccia e
ho dovuto trovare al volo un batterista di riserva
per le date irlandesi con un preavviso di quattro
ore (e ci sono riuscito). Alla fine si è presentato
in Scozia con una fidanzata incinta, e al momento
è in attesa di essere processato a Londra per
una cosa tipo stupro.
Il mio bassista stava diventando un
alcolizzato e continuava a perdere roba importante.
Il mio furgone si è rotto durante una pausa
e mi hanno fregato il merchandise. E all’improvviso
il mio cd “rock like fuck” era in vendita
al Dodgy “we buy cd”, nello yorkshire.
La moglie del mio batterista di riserva era incinta
di otto mesi e mezzo, ha dovuto assentarsi per qualche
show e ho fatto una fatica bestiale per trovare una
riserva al batterista di riserva. Il mio sito è
stato hackizzato dai terroristi musulmani che l’hanno
trasformato in un sito porno, per questo motivo mi
hanno cancellato un po’ di concerti in Inghilterra
e mi sono trovato con un sacco di giorni vuoti, incapace
di riempirli visto com’ero preso ad occuparmi
della merda di Adler invece della mia.
Tornare a suonare nei pub non era proprio
una prospettiva eccitante, ma così è
la vita del musicista-operaio. Avevo un sacco di debiti
per via del tour di Adler, il mio bassista stava diventando
sempre più intrattabile e ha cominciato a suonare
col basso sotto la gola stile Level 42
e a improvvisare jazz nelle mie canzoni.
Era diventato un miserabile, ed è
diventato un problema. Stavo diventando idiota a causa
di tutti questi problemi. Andando a un concerto è
esploso il motore del mio furgone, abbiamo trovato
un mezzo di riserva per arrivarci, ma il giorno dopo
ho cancellato il resto delle date e sono tornato a
New York per riorganizzarmi. Sì, direi che
ho avuto dei problemi.
Sei un lavoratore inarrestabile.
Ti ho visto suonare in bar merdosissimi e in club
stupendi, sempre con la stessa energia, indipendentemente
dal numero di spettatori presenti. Dopo più
di venti anni di carriera, cosa ti da la forza di
continuare a questo ritmo inarrestabile?
Mi piace suonare la chitarra.
Non do per scontato il privilegio e l’onore
di poter viaggiare per il mondo e suonare per professione.
Lo faccio per il rock n roll, lo faccio per i fans
del rock. I love my heavy metal!
Cosa ricordi di queste canzoni:
Pure S.E.X. Registrata nel mio
appartamento, su un quattro tracce, in tre giorni,
con Steve Stevens
I want my heavy metal Io e Cliff
Williams che facciamo i cori insieme alle
Hawaii
Shape of the world Abbiamo
fatto il video su un tetto di Hollywood con tre tipe
bionde e un punk rocker
Saluda a lola Questa canzone mi
ricorda Madrid e gli amici che ho là, e i duecento
concerti acustici nei quali l’ho suonata
Je t’aime bebe 800 rocker
francesi che la cantano con me all’Elysee Montmartre
durante il tour con gli Hanoi Rocks
Dwi facevo dei giochetti con la
chitarra al mio portinaio, e lui mi ha detto che avrei
dovuto fare una canzone con quel riff
Rock Like Fuck I vigili del fuoco
di Turku che sfondano la porta della mia camera d’albergo
mentre ero sotto la doccia. Il vapore aveva fatto
scattare l’allarme. Questo è successo
quando stavo lavorando con Monroe in Finlandia
Stessa cosa: che ricordi hai
relativi a questi tuoi colleghi o ex-compagni di band?
Cliff Williams Io e lui in giro
per la Hawaii, un figo, il bassista dei sogni per
un chitarrista di 21 anni!
Jimmy Crespo Ho passato un anno
con Jimmy. Mi ricordo che saltavo di qua e di là
con la sua Les Paul del ’59 al SIR di New York.
Si è rotta la strap, la chitarra mi è
caduta per terra e si è rotta la paletta.
Billy Idol Ha cantato “White
Wedding” al mio matrimonio. Mi ricorda Elvis
Izzy Stradlin Quando ancora disegnava
gioielli, Izzy mi ha fatto un braccialetto in pelle
bianca che ho indossato nel video di Shape of the
World
John Paul Jones Il più
grande essere umano sul pianeta, il miglior musicista
che io abbia mai visto suonare e con cui abbia mai
registrato, nonché la persona più sveglia
che io abbia mai incontrato. Ho jammato con lui in
qualcuno dei miei concerti in alcuni dei pub più
merdosi mai visti. Incredibile.
Michael Monroe Abbiamo passato
un sacco di tempo in camere d’albergo a scrivere
canzoni. Per un po’ abbiamo avuto una band grandiosa
ma è durata solo per tre concerti. Una vera
star. Un sacco di gente non
vuole che lavoriamo insieme. Avremmo potuto cambiare
il rock n roll.
Steven Adler Mi ha comprato un
gessato blu a righine bianche perché pensava
fossi troppo conciato durante il giorno e si è
arrabbiato come una bestia quando mi sono rifiutato
di indossarlo. Inoltre, non dimenticherò mai
quando è stato buttato fuori da un “Tesco
Superstore” vicino Bristol alle 3 della mattina
perché si rifiutava di indossare le scarpe.
Ma soprattutto, quando penso a Steven Adler, penso
alla mia carta di credito.
Hai una carriera bizzarra, piena
di saliscendi; quali sono stati i tuoi picchi e quali
i tuoi momenti peggiori? Sei mai stato vicino a mollare
tutto?
I miei picchi direi siano stati
i dieci minuti al Gods of Metal durante il tour coi
Wasp e lavorare con John Paul Jones;
I miei abissi direi… Il mio 42esimo anno di
vita è stato piuttosto duro. Sono piuttosto
vicino a mollare J
Ma mi piace troppo suonare
la chitarra, spero di trovare un batterista e un bassista
ai quali piaccia andare in tour, che non siano malati
di mente e che suonino rock.
Hai un pezzo in un tributo a
Stiv Bators; hai qualche suo ricordo
che vuoi condividere con noi?
Ho aperto per i Lords
of the New Church al Ritz di New York. Lì
ho incontrato mia moglie. Stiv è venuto a vedermi
quand’ho suonato al Gibus di Parigi. Sono andato
a casa sua, per un po’ ci siamo frequentati.
Dopo che è stato cremato, Johnny Thunders
si è pippato un riga delle sue ceneri.
Cosa dovremmo aspettarci da te
per il futuro? Hai dei piani riguardo tour e futuri
album?
Vorrei trovarmi un agente, sono
stufo di fissarmi le date da solo. Probabilmente andrò
in tour un po’ qua e un po’ là
se arrivano offerte. Al momento però vorrei
passare un po’ di tempo a casa mia con la mia
bellissima moglie e le mie due figlie. Sono la cosa
migliore che potrà mai capitarmi nella vita.
Vorrei fare una pausa da tutti questi tour, ma purtroppo,
una volta che ti fermi, il mondo si dimentica di te.
O perlomeno
così fanno i proprietari dei club. Se riesco
a passare un’audizione, probabilmente suonerò
con una cover band qui a New York, lascierò
qualche altro idiota a preoccuparsi del business e
mi limiterò a fare il chitarrista. Forse andrò
a nascondermi in qualche villaggio italiano. Forse
troverò il modo di poter continuare a suonare.
Saluta i nostri lettori!
CIAO!
ROCK ON
ROCK HARD
ROCK ANIMAL