Durante il concerto milanese degli Harem Scarem, ho avuto di assistere anche allo show di questa band nata nel 2009, è uscia ora per la Valery Records con l’album dal titolo “Damaged Pearls”.
Già in quell’occasione il quintetto emiliano era riuscito a catturare la mia attenzione e quella dei miei compagni di concerto, nonostante fossero distratti dalla bionda presente al banchetto del gruppo canadese.
Appena messo nel lettore, “Damaged Pearls” si intuisce subito che l’album in questione non si distingue per originalità, ma piuttosto per un suono pulito e cristallino, caratteristiche fondamentali che contraddistinguono da sempre il genere che i nostri suonano, ossia un melodic hard rock/ Aor, che nel loro caso, è il giusto compromesso tra quello di scuola Scandinava e quella americana.
Dell’originalità in questo caso ci interessa bene poco, perché nelle dodici tracce presenti nel disco si denota subito l’abilità del gruppo nel costruire buone soluzioni sonore in linea con il genere, che me li fanno apprezzare maggiormente nelle melodie energiche di “The Years We Challenge” e “Rain Talk” piuttosto che nell’elaborato Aor “Hi-Tech” di “Don’t Care What’s Next”.
Non mancano ovviamente la ballate e il mio pollice su si ferma sulla bluesy “Knees On The Straw”, già presente nel precedente mini “Wine & Swine”, CD che non mi aveva super entusiasmato, ma ora mi devo contraddire perché il gruppo emiliano è riuscito a “correggere” certi dettagli, facendo risultare così “Damaged Pearls” un ottimo acquisto per estimatori del rock adulto.
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