Se nei primi anni novanta la cascata di film con una colonna sonora “rock’n roll” era torrenziale, tanto da dover fare una cernita per scremare il meglio dalla marea di film di serie “Z” usciti, alle volte, solo sul mercato home video, a metà decennio ci vogliono Sherlock Holmes ed il suo fido assistente Watson per spulciare e trovare un solo riff che riconduca all’hard rock del decennio precedente.
Una vera e propria carestia biblica che s’interrompe finalmente nel 1997 quando esce il biopic del famoso deejay americano Howard Stern, “Private Parts”. Le sue provocatorie trasmissioni per la NBC lo faranno diventare leggenda oltre che il dj radiofonico più pagato di sempre! La colonna sonora pesca egregiamente tra il nuovo che avanza ed i vecchi classici, talvolta mescolandoli insieme in modo intelligente.
Quindi, a fianco delle nuove rock star del tempo come Perry Farrell, Marilyn Manson e Green Day, troviamo i duetti inediti tra proprio Howard Stern insieme a Rob Zombie in “The Great American Nightmare”, Ozzy che divide il microfono con Peter Steele dei Type O Negative in “Pictures of Matchstick Men” ma anche i Ramones con “Pinhead”, i Deep Purple, i Cheap Trick, Ted Nugent e per finire in bellezza David Lee Roth con “Jamie’s Cryin’”.
Uno dei film che nel 1998 ha sbancato i botteghini in tutti i cinema del mondo è “Armageddon – Giudizio finale” (“Armageddon”) del regista Michael Bay e con un cast di attori stellare come Bruce Willis, Ben Affleck, Steve Buscemi, Billy Bob Thornton e la bellissima Liv Tyler.
A proposito di quest’ultima, non si sa se il grado di parentela abbia contato nella scelta ma il brano cardine del film “I Don’t Want to Miss a Thing” degli Aerosmith ha riportato la band del paparino di Liv in vetta alle charts ovunque, diventando uno dei loro successi più duraturi, tanto da essere presente nelle scalette di ogni concerto della band di Boston ancora ai giorni nostri. Ma tutta la colonna sonora del film è piena di grandi band di classic rock, come se gli anni novanta non fossero mai esistiti. I Journey con “Remember Me”, ancora gli Aerosmith con “What Kind of Love Are You On” ed il classico “Come Together” ma anche evergreen di ZZ Top, Bob Seger e la sua Silver Bullet Band, un inedito di Bon Jovi da solista quale “Mister Big Time” e perfino Steven Tyler da solo che canta “Animal Crackers”.
https://www.youtube.com/watch?v=oR68oAtWY-c
“Dal braccio della morte” (“A Letter from Death Row”), sempre del 1998, è un discreto thriller che vede il debutto di Bret Michaels dei Poison alla regia insieme a Marvin Baker e come attore protagonista insieme a Martin Sheen.
Naturalmente della colonna sonora se ne occupa interamente lo stesso Bret che fa uscire un vero e proprio album solista dallo stesso titolo: “A Letter from Death Row”. Ospiti nell’album Rikki Rockett e Randy Castillo ma soprattutto C.C. DeVille che ritorna a collaborare con Bret dopo la burrascosa uscita dai Poison del 1991.
L’anno successivo esce “Detroit Rock City” del regista Adam Rifkin, un’esilarante commedia che racconta le peripezie di quattro ragazzini degli anni ’70, fans dei Kiss e pronti a tutto per andarli a vedere al Cobo Hall di Detroit.
Le vicissitudini dei quattro amici che lotteranno con i denti contro tutti per arrivare ad entrare al concerto della loro band preferita creeranno situazioni comiche e non finire. Il film è un insieme riuscito di tutte le “good vibrations” nostalgiche dell’America di metà anni ’70.
Tra la colonna sonora ufficiale e le canzoni presenti solamente all’interno del film ci sono decine di chicche per tutti gli amanti dell’hard rock. Nel disco ci sono gli Everclear che coverizzano “The Boys Are Back in Town” dei Thin Lizzy, “Strutter” rifatta dalle Donnas ed i Pantera che fanno la stessa cosa con “Cat Scratch Fever” di Ted Nugent.
Tra queste cover trovano poi spazio classici di Van Halen, Black Sabbath, Ac/Dc, Cheap Trick oltre ovviamente a svariate canzoni dei protagonisti principali della pellicola. La band del bacio è presente con “Shout It Out Loud”, “Detroit Rock City” e “Nothing Can Keep Me From You”. All’interno poi del film, ma non nella colonna sonora ufficiale, c’è un’altra caterva di hits dei Kiss ad accompagnare le scene di questo film che sicuramente ha portato un caldo raggio di sole nel buio di fine anni novanta: il rock’n roll si è svegliato dal letargo e torna a ruggire più che mai!
“Giorni contati – End of Days” del 1999 con Arnold Schwarzenegger e Gabriel Byrne è un thriller demoniaco e apocalittico diretto da Peter Hyams.
L’ex poliziotto Jericho Cane se la vedrà con satanisti, profezie, Vaticano, comete diaboliche e alla fine perfino con Lucifero in persona!
Vista l’atmosfera cupa e oscura del film la colonna sonora è tutta impregnata su suoni alternative e nu metal di band come Korn, Limp Bizkit, Prodigy, Powerman 5000, Rob Zombie e Creed tranne un’eccezione clamorosa. Infatti sono presenti anche i “nuovi” Guns N’ Roses di Axl Rose che tornano con il singolo “Oh My God”, prima nuova canzone dopo cinque anni di silenzio e poi risultata l’unica possibilità per ascoltare qualcosa di nuovo, per i successivi otto anni, fino a “Chinese Democracy”.
https://www.youtube.com/watch?v=fK9z0q-tSiU
L’orribile horror di serie Z “Carnivore” del 2000, dei registi Joseph Kurtz e Kenneth Mader, fa più ridere che paura ma almeno la colonna sonora, tra mostri mutanti, esperimenti segreti del governo e case infestate, ha due nomi che più hair metal non si può! Gli L.A. Guns con “It’s Over Now” e addirittura i Nitro di Jim Gilette e Michael Angelo con “Freight Train”.
Niente poco di meno che George Clooney produce nel 2001 il film che fa iniziare in gloria il nuovo millennio del rock ‘n roll, ovvero “Rock Star” del regista Stephen Herek.
I due protagonisti sono Mark Wahlberg e Jennifer Aniston ma contornati da vere e proprie rockstar degli eighties che vanno a formare la band degli Steel Dragon.
Come tutti sanno, l’ispirazione per il copione del film viene dalla vicenda legata ai Judas Priest che scelgono il sostituto di Rob Halford sentendolo una sera cantare in una loro tribute band. La stessa identica cosa succede al protagonista Izzy che viene catapultato in poche ore al microfono della sua band preferita, appunto gli Steel Dragon.
Gli improvvisati attori che interpretano i compagni di band del protagonista sono Zakk Wylde, Jeff Pilson e Jason Bonham mentre Blas Elias degli Slaughter interpreta il drummer della tribute band di Izzy. Ma non finisce qui… ci sono altre due comparse importanti ma con parti minori come Ralph Saenz (ex L.A. Guns e attuale cantante degli Steel Panther) che fa pure lui il provino per entrare negli Steel Dragon ed un giovane Myles Kennedy che alla fine del film sale sul palco a cantare mentre Izzy abbandona il palco, la band ed il successo.
La colonna sonora è un giusto mix tra canzoni originali dell’epoca come “Wild Side” dei Motley Crue, “Livin’ on a Prayer” dei Bon Jovi, “Lick It Up” dei Kiss e “Stranglehold” di Ted Nugent e brani inediti eseguiti dagli Steel Dragon stessi. Oltre ai succitati Zakk Wylde, Jeff Pilson e Jason Bonham le parti vocali sono state doppiate da due nostre vecchie conoscenze come Michael Matijevic degli Steelheart e Jeff Scott Soto.
https://www.youtube.com/watch?v=kmV7vnZnNg0
Nel 2001 esce anche una commediola abbastanza inutile dal titolo “Le avventure di Joe Dirt” (“Joe Dirt”) con mattatore assoluto David Spade e al suo fianco anche Christopher Walken e Kid Rock. Il film è da dimenticare mentre la colonna sonora invece è tutta da gustare con brani di band come Lynyrd Skynyrd, Argent, Bachman-Turner Overdrive, Ted Nugent, April Wine e Cheap Trick.
Discreto successo nel 2002 per la commedia “Due amiche esplosive” (“The Banger Sisters”) di Bob Dolman con protagoniste assolute Goldie Hawn e Susan Sarandon.
La prima, nonostante l’età è ancora una groupie impenitente mentre la seconda ormai ha messo su famiglia è vive in modo tipicamente borghese.
Dopo anni, la scatenata amica si rifà viva sconvolgendole la routine ma rifacendole però tornare i “brividi” giovanili ormai sopiti. Cameo dei Buckcherry che suonano dal vivo nel club dove Suzette porta Lavinia per farla finalmente divertire come si deve.
La colonna sonora ovviamente ospita la band di Josh Todd con la vitaminica “Crushed” e vede al loro fianco anche Chris Robinson, Tommy Lee (con la cover di Bowie, “Fame”) ed infine Richie Sambora.
Nello stesso anno esce “Rollerball“, remake dell’omonimo film di fantascienza uscito nel 1975, un’improbabile disciplina sportiva che mischia pattinaggio, football americano, hockey e motociclismo e dove ogni colpo è permesso. Nella pellicola fanno la loro comparsa nel girato diversi gruppi che fanno parte anche della colonna sonora (come gli Slipknot). La soundtrack è decisamente pesante con P.O.D., Drowning Pool, Rob Zombie, Godsmack, Fear Factory, ma tra le 14 tracce troviamo anche i Green Day e soprattutto i Beautiful Creatures con “Ride“.
Jack Black è l’assoluta star della commedia più rock ‘n roll del 2003: “School of Rock”, diretto da Richard Linklater ha un successo pazzesco ai botteghini lanciando in orbita la carriera di Jack e che riporta di moda le corna e le linguacce dopo un decennio di oblio. Il pazzo supplente Dewey Finn, oltre che insegnare il rock ai suoi giovani alunni, lo insegna pure alle nuove generazioni di spettatori che accorrono nei cinema di tutto il mondo. La pellicola è zeppa di canzoni che coprono 40 anni di rock, dai Doors ai Clash, da David Bowie ai nuovi idoli The Darkness con “Black Shuck”.
Ci sono cover succose come i Kiss che rifanno i Ramones con “Do You Remember Rock ‘n’ Roll Radio?” oppure i Metallica che si dedicano a “The Wait” dei Killing Joke.
La band di ragazzini invece capitanata dal musicalmente talentuoso Jack Black coverizzano in modo esemplare “It’s a Long Way to the Top (If You Wanna Rock ‘n’ Roll)” degli Ac/Dc. Un’ultima curiosità: è il primo film a cui i Led Zeppelin concedono di usare una loro canzone (“Immigrant Song”).
https://www.youtube.com/watch?v=oP7kExN8LFA
Nella primavera del 2003 arriva il film “Hulk” del regista Ang Lee con Eric Bana, Jennifer Connelly e Nick Nolte. Il film non è un gran che ed infatti è un flop ai botteghini ma per noi è da ricordare solamente per una cosa, il debutto, con “Set me Free”, dei Velvet Revolver.
Jack Black e Kyle Gass hanno la pensata del decennio nel 2006 con il film “Tenacious D e il destino del rock” (“Tenacious D in The Pick of Destiny”) diretto da Liam Lynch.
La pellicola racconta la finta biografia della band di Jack Black nel solito modo travolgente che contraddistingue la simpatica star sovrappeso di Hollywood.
Il fatidico incontro tra i due avverrà grazie allo spirito guida di Ronnie James Dio che compare magicamente dal poster nella cameretta di JB e che gli ordina di andare a Los Angeles… la città degli angeli caduti!
L’affannosa ricerca del plettro del destino, ricavato secoli prima da un dente di Satana, porterà l’improbabile duo a mille avventure pur di carpirne la forza magica che li farebbe diventare delle invincibili rockstar.
Il film è pieno di citazioni a film famosi e alle rockstar del passato… molte delle quali presenti in piccole parti come lo stesso Ronnie James Dio, Dave Grohl e Meat Loaf. La colonna sonora del film è interamente formata da brani inediti dei Tenacious D.
La simpatica commedia sul mondo del ping pong, “Balls of Fury – Palle in gioco” (“Balls of Fury”) del 2007, racconta le avventure di Randy Daytona, interpretato da Dan Fogler, ex olimpionico della nazionale di ping pong americana e con un’adrenalinica colonna sonora a base di Poison, Eddie Money, Whitesnake, Slash’s Snakepit, Night Ranger e Slaughter.
Divertentissimo “The Rocker – Il batterista nudo” (“The Rocker”) del 2008 del regista Peter Cattaneo con Rainn Wilson nella parte di Robert “Fish” Fishman, ex batterista dei Vesuvius, band glam metal degli anni ottanta da cui venne cacciato poco prima di essere lanciati nell’olimpo dei grandi. Dopo vent’anni, un frustrato e disoccupato Fish si prenderà la sua bella dose di vendetta con gli ex compagni di band, diventando famoso con la band del nipote (gli A.D.D.) in modo veramente poco convenzionale.
Geniale cameo di Pete Best, il primo batterista dei Beatles, che, come il protagonista, venne “lanciato” proprio in dirittura del successo dei “Fab Four” di Liverpool.
Nella colonna sonora del film ci sono le canzoni sia dei A.D.D. sia quelle dei Vesuvius ma i primi hanno però coverizzato anche “Nothin’ But a Good Time” dei Poison.
“Non ne fanno più di canzoni così… Def Leppard, Motley Crue… poi è arrivato quel frocetto di Cobain e ha rovinato tutto“…con questa frase Randy “The Ram” Robinson entra nelle nostre vite a fine 2008, protagonista del film di Aronofsky, “The Wrestler”.
Viene interpretato da un incredibile Mickey Rourke che riesce a dare uno spessore impressionante al personaggio del vecchio wrestler professionista caduto in disgrazia dopo gli splendori degli anni ottanta.
Fatte le debite proporzioni, la triste storia di “The Ram” non può non far pensare a molti dei nostri eroi decaduti dell’hair metal che, dopo i gloriosi anni del successo multiplatino, ora sono ridotti a suonare alla sagra della porchetta davanti a pochi irriducibili.
Il film si conclude in modo ineluttabile con la toccante ballata omonima di Bruce Springsteen che ha dato ulteriore lustro alla pellicola con la sua partecipazione.
Oltre a questo piccolo capolavoro del Boss, la colonna sonora è infarcita da band hair metal e molte scene del film vengono accompagnate da esse, come l’inizio del film con l’anthemica “Bang Your Head (Metal Health)” dei Quiet Riot oppure l’inno d’entrata di The Ram sul ring non è altro che “Sweet child o’ mine”.
Ma non ci sono solamente loro… ci sono i Cinderella con “Don’t Know What You Got (Till It’s Gone)”, i Firehouse con la struggente “Don’t Walk Away”, i Ratt con “Round and Round” ma anche i Rhino Bucket, gli Slaughter e per finire il duo tedesco formato da Accept e Scorpions… insomma un party per le nostre orecchie!
https://www.youtube.com/watch?v=ND1_Sc17SGE
Adam Sandler non ha mai nascosto il suo amore per il rock e ce lo dimostra anche in “Un Week End Da Bamboccioni” (“Grown Ups“) dove oltre a recitare la parte del protagonista, è anche produttore e co-sceneggiatore. La trama parla di 5 amici che si ritrovano dopo anni per celebrare la morte del loro coach di basket. Tra episodi divertenti al limite del demenziale, troviamo anche una splendida Salma Hayek e i “soliti” Kevin James, Chris Rock e Rob Schneider, che ci fanno ridere con in sottofondo The Kinks, Eddie Money, Journey, Cheap Trick, Paul McCartney, Bad Company, REO Speedwagon, AC/DC, Triumph, Aerosmith, ecc.
Nel 2013 uscirà il seguito, storia che gira sempre intorno hai personaggi del primo episodio, con April Wine, Warrant, Generation X, Bryan Adams e Billy Squier e fare da contorno.
Tim Burton torna nei cinema nel 2012 con “Dark Shadows”, per l’ennesima volta con Johnny Depp nel ruolo del protagonista. Tratto da un famoso telefilm degli anni ’60 è la solita favola gotica dai toni oscuri e marcatamente grotteschi a cui il regista ci ha abituato.
L’immortalità del vampiro Barnabas causata per vendetta dalla strega Angelique ci regala anche il sorprendente cameo di Alice Cooper che interpreta se stesso.
Zio Alice e la sua band vengono ingaggiati da Barnabas per suonare al party nella sua villa (e chi non se lo potrebbe permettere?!?). Nella colonna sonora naturalmente c’è posto anche per lui con ben due brani classici come “No More Mr. Nice Guy” e “Ballad Of Dwight Fry”. Insieme ad Alice Cooper ci sono anche Iggy Pop ed i T. Rex oltre che i Moody Blues con il tema principale del film “Nights In White Satin” (ma usciamo troppo dal nostro seminato…).
Un colorato tripudio di hair metal in chiave musical è “Rock of Ages” di Adam Shankman del 2012, tratto dall’omonimo spettacolo di Broadway.
Per questo film corale il regista non ha badato a spese e al fianco dei giovani protagonisti Diego Boneta e Julianne Hough sfilano uno stuolo di star affermate come Tom Cruise, Russell Brand, Alec Baldwin, Catherine Zeta-Jones, Paul Giamatti e Mary J. Blige.
La trama è la classica storia della ragazza di provincia che arriva nella città degli angeli e si scontrerà con la “giungla” d’asfalto trovando però l’amore.
Tutto in questo film profuma di Sunset Strip, dal Bourbon Room alla rockstar depravata Stacee Jaxx (un Tom Cruise sopra le righe!) accompagnata da una scimmietta al guinzaglio dal nome di Che bello (!), da tutti i vari particolari della L. A. del 1987 agli svariati cameo del film tra i quali quelli di Nuno Bettencourt e Sebastian Bach.
Ma, essendo un musical, è naturale che sia la musica a farla da padrone con una colonna sonora “molto particolare”: un vero e proprio “greatest hits” degli anni ’80 interpretato in modo sorprendente dagli stessi attori del film.
Sentir cantare in modo convincente Tom Cruise che rifà “Paradise City” oppure “Pour Some Sugar on Me” è un’esperienza divertente.
I brani della colonna sonora vengono cosi stravolti, cuciti insieme ed interpretati dall’intero cast e troviamo il meglio del meglio tra cui “Just Like Paradise” fusa insieme a “Nothin’ but a Good Time”… “Juke Box Hero” plasmata insieme a “I Love Rock ‘n’ Roll”… “More Than Words” insieme a “Heaven” degli Warrant!
Catherine Zeta-Jones ruggisce con “Hit Me With Your Best Shot” di Pat Benatar mentre Diego Boneta rifà “I Wanna Rock”. I simpatici proprietari del Bourbon Room, Russell Brand e Alec Baldwin fanno i romantici con “Can’t Fight This Feeling” degli Reo Speedwagon mentre la possente voce di Mary J. Blige si diverte con “Any Way You Want It” dei Journey.
Ma l’elenco è veramente troppo lungo per riportarlo tutto e si fa prima ad ascoltarsi il disco nella sua interezza per apprezzare l’intera operazione.
Come se non bastasse la lunga colonna sonora nel film ci sono anche versione originali di altri brani “classici” di Skid Row, Van Halen, Def Leppard, Poison e Scorpions.
Bene, il nostro lungo viaggio termina qua e statene certi che il binomio incrollabile rock’n roll e cinema non morirà mai, a maggior ragione adesso che gli anni ’80 sono stati canonizzati nel classic rock e diventati storia per le nuove generazioni.
Articolo a cura di Matteo Trevisini con la redazione di Moreno Lissoni