Nonostante la triste dipartita delle Land$lide Ladie$, un paio d’anni fa, sapevo che il ragazzone di Modena non ci avrebbe lasciati orfani a lungo. E’più forte di lui, deve scrivere, provare, suonare, cantare, viaggiare, salire su una vetta e poi magari trovarsi col culo per terra, ma fermarsi? MAI! Questione di DNA…
Il suo primo disco solista non fa certo rimpiangere il passato, anzi, è probabilmente il migliore della sua nutrita discografia: maturo, ottimi arrangiamenti, suono levigato ma d’assalto, melodie irresistibili, ospiti importanti… davvero superbo.
Non è tanto quello che fa, è il “come” lo fa. Gli ingredienti sono sempre quelli ma da soli non basterebbero, si deve essere in grado di dosarli, miscelarli, correggerli, condirli e personalizzarli e Mr. Greenowski in questo è uno chef di prim’ordine. C’è il tipico NY sound, c’è il glam/glitter della suburbia londinese dei 70’s, c’è un’insana passione per i Lords of the New Church ed i Cheap Trick, il Power Pop e certa Wave dei primi 80’s, c’è l’Australia di Doc Neeson, Supernaut e Radio Birdman, ma soprattutto c’è tanto Lester, con quel suo dono di scrivere melodie e ritornelli memorabili come piovesse.
“Nothing Serious, Just Life!” pare sia una citazione di Kelly, frontman dei Crackhouse di Padova (se non li conoscete imparatevi a memoria “Such A Shame”, che è pure il primo singolo estratto dall’album), conoscendo il soggetto non posso che annuire e concordare.
Il poker d’apertura è più che sufficiente a proiettare il lavoro nell’olimpo: “Trail Of Graffiti” ci riporta al primo periodo delle Ladie$ (con un sound meravigliosamente sospeso tra N.Y. Dolls ed Hanoi Rocks) e vede ai cori una manciata di personcine interessanti come Ricky Rat (Thee Trash Brats) e Laur Veglam; “Pussy Galore” è una botta di vita in puro Ramones style, con il “picchia duro” Paul Del Bello (MotorCity Brags, Dobermann, Adam Bomb) al basso.
Il summenzionato singolo è pura classe Power Pop mentre “Angela (A Space Odissey)”, con Honest John Plain alla solista, prende i quattro fratellini del Queens, li shakera con i The Quick (provate a recuperare il loro “Mondo Decò” del 1976) e ci regala l’ennesimo refrain indelebile. Ehi, è il mio brano preferito!
Se vi piace esser presi a calci in culo senza ritegno ci pensano “It’s Gonna Be Wrong” e “Ritalin Baby” (al basso troviamo Bacco dei Freakout), ispirate agli Heartbreakers della premiata coppia Thunders/Lure, mentre se apprezzate atmosfere più rock’n’roll e sontuosi interventi del sax, “Electric Blue” e Little Lovechild” vi faranno letteralmente sognare.
Non voglio dilungarmi su tutti i brani, uno per l’altro veramente d’alta qualità, mi limito a segnalare che Wilko Zanni (Rats) contribuisce a “This Goes Out To You”, la punk rocker di razza Texas Terri a “I Wish I Never Knew You”, Bacco (bel personaggio che meriterebbe un discorso a parte, prima o poi) è ancora presente in “Beautiful”, “Carrie Nation” e nella conclusiva “Bittersweet”, dalla coralità superba, cui partecipa anche Honest John Plain e strizza l’occhio ai suoi Crybabys.
Ancora li? La tiratura è limitata a 300 copie in digipack, correte ad ordinarlo!