Pensare di stampare una cassetta nel 2012 e senza dubbio un’idea tanto originale quanto bizzarra e vi lascio immaginare la mia sorpresa quando ho aperto la busta trovata nella casella della posta e me ne sono trovata una rosa degli Hammered Satin, ma lo stupore e il gaudio del primo impatto sono subito stati seguiti dal un bel “…e mo’ come la sento?!?!“.
Seppur a malincuore ho dovuto contattare il frontman Noah Wallace che grazie alla tecnologia digitale, mi ha fatto pervenire le tracce che altrimenti sarebbero rimaste inascoltate.
Wallace non è un nome sconosciuto della scena glitter glam, infatti chi segue il genere ha già avuto la fortuna di canticchiare e saltellare con i fenomenali S’Cool Girls e ora continua a farlo con questi Hammered Satin.
Neanche a dirlo il sound risente delle influenze della scena glitter inglese degli anni 70, ma ammiccando a cose più recenti (The Ark), il risultato sono otto canzoni di buona fattura, ma un ancora un po’ lontane dai coretti caramellosi di pezzi come “Rock ‘n’ Roll Discotek”.
A parte l’ottima “Quasar Queen” e l’acustica “Interstellar Lady”, il resto delle composizioni è un po’ troppo emogeneo e si salva grazie a tanto buon mestiere.