Fuoriuso

Intervista fuoriuso
Ne è passata di birra sotto i ponti dall'ultima volta che abbiamo sentito i Fuoriuso. La band al completo ci parla del nuovo album "Teenage Disease", della situazione surreale che stiamo vivendo e, della "scena glam" che hanno vissuto.

Ciao, prima di tutto bentornati e diteci cosa è successo dall’uscita di “Democrazy” ad oggi?
(Lucky) Ciao Moreno, un saluto a te e a tutti i lettori di Slam!
Da Democrazy ad oggi sono successe tante cose, sia a livello personale, che per la band.
Purtroppo o per fortuna il tempo passa e gli impegni lavorativi portano via sempre più tempo a quelli dettati dalla passione, per noi la musica, in più con questa situazione di pandemia e tutto fermo, diventa impossibile pensare di suonare dal vivo.
Però noi, anche se costretti a non poterci vedere siamo sempre restati in contatto e non abbiamo mai smesso di continuare a sognare…

Che romaticone… Rig, invece tu che ci fai in Portogallo?
(Rig) Ciao Moreno, che piacere sentirti dopo tanto tempo! Beh, un classico: mi sono trasferito per ragioni di cuore, poi ho iniziato il dottorato, l’ho finito, abbiamo avuto una bimba ed eccomi qui, un FuoriUso espatriato che però, grazie alla tecnologia, riesce a rimanere in contatto con gli altre 3 loschi figuri 🙂

Lucky e Van Toxic, dopo l’esperienza The Rocker (un locale rock in provincia di Bergamo), avete aperto una birreria a Trezzo Sull’Adda (MI), come state vivendo questo periodo di merda per i ristoratori?
(Lucky) E’ già!! Io e Van oltre al poter suonare avevamo un’altro sogno nel cassetto… e visto che non siamo riusciti a diventare rock star abbiamo optato per diventare “localari” ahahahah!
Abbiamo aperto prima il THE ROCKER PUB un locale dove per 6 anni si sono esibite le migliori band del nord Italia e non solo, poi abbiamo aperto, come giustamente dici tu, la BIRRERIA DELLA TORRE a Trezzo dove abbiamo un grande assortimento di birre artigianali da tutto il mondo e da poco più di un anno abbiamo aperto un birrificio artigianale “BREWTOWER” dove finalmente possiamo produrre la nostra birra!
Insomma, non siamo stati proprio con le mani in mano dire… ahahah
Riguardo la situazione pandemica, ovviamente, come tutti i ristoratori è stata dura e lo è tutt’ora ma ci conosci bene e sai che noi non molliamo mai!!!

brew tower

Van, sei riuscito pubblicare anche un ep… ce ne vuoi parlare? Ho avuto la fortuna di sentire anche qualche pezzo cantato in italiano..
(Van) In questo periodo di assenza dei FuoriUso non ho mai smesso di lavorare a pezzi nuovi ed ho provato a fare diversi esperimenti… alcuni anche in italiano! ahahah! E’ un’avventura molto divertente in cui mi diverto a comporre, suonare e produrre il tutto completamente da solo, nel 2019 ho finalmente “preso il coraggio” di pubblicare il mio primo lavoro da “solista” e così è arrivato “Friend Of This Fright“, ovviamente in versione digitale!

Ma parliamo di “Teenage Disease”. Come è nata la collaborazione con la Volcano Records e quali piani ha per voi?
(Rig) Quest’estate abbiamo deciso di pubblicare il disco, così ho iniziato a proporre il materiale a diverse etichette, per lo più italiane ed europee ed alla fine abbiamo optato per la Volcano che si è dimostata abbastanza attiva negli ultimi anni. La Volcano vede questo disco come una opportunità per far girare nuovamente il nome dopo anni di inattività. Ora la situazione, come ben sai, è molto diversa: non basta suonare e fare un (bel) disco; ormai contano solo i like, gli streaming, le visualizzazioni… è un mondo al quale forse non apparteniamo più, ma non volevamo lasciare il disco inascoltato e almeno ora, come prima Hell is better than all e Black Signs, si trova tutto sulle varie piattaforme digitali.

Molti non potranno accorgersene, ma in copertina ritroviamo una vostra “vecchia” conoscenza…
(Lucky) Si, la ragazza in copertina è Luna, esattamente la stessa bambina che era ritratta in copertina su BLACK SIGNS il nostro ultimo disco.
Ci piaceva l’idea di dare un filo conduttore fra i due album e cosa c’era di meglio di rimettere lei!!
Oltre al fatto che rappresenta perfettamente il disagio giovanile che da il titolo all’album.
(Van) Anche se in realtà lei ne soffre poco di questo disagio, rispetto alle sue coetanee, perchè è una rocker tosta con uno spirito ribelle!

Il primo singolo “Money Money” è uno dei miei pezzi preferiti, ma in scaletta vedo molti brani che parlano di donne e sesso… c’è qualcosa di autobiografico? Volete parlarcene?
(Rig) Beh, “money money” parla di un problema che per tutta la nostra vita da musicanti abbiamo dovuto affrontare: farsi pagare a fine concerto quanto pattuito 🙂 Altri testi, ad esempio “Lost” e “Back in town” che ho scritto io, beh, sono solo sensazioni messe in bianco e nero, situazioni non per forza autobiografiche, ma che possono aver avuto spunto in alcuni episodi, diretti o indiretti che abbiamo vissuto. La title track si concentra invece su un problema attuale: quello dei giovani che vivono ormai condizionati dai social: l’importante ora è apparire, non essere. Da qui il disagio, la malattia dei giovani… “Everyone lies” invece sottolinea come tutti in una maniera o nell’altra, con più o meno malizia, mentano per ottenere il proprio tornaconto.

Tra le canzoni ritroviamo anche quella “Wake up” che tanto mi aveva fatto innamorare di voi ai tempi del primo demo “4×4”. Sarò sincero, ma mi manca quell’irruenza punk che c’era nella prima versione…
(Holly) Eh sì, anche a me LOL. Nella band sono stato sempre quello più orientato al punk rock e le sonorità di “4×4” lo dimostravano. In realtà quello che è cambiato dal primo demo, è l’arrangiamento dei pezzi, grazie anche alle influenze di Yonathan, che in qualche modo ha reso “attuali” le sonorità.
La produzione di Teenage Disease è stata comunque dettata dal comporre un album senza vincoli, per questo si trovano pezzi che sono all’opposto tra di loro.
BTW, visto che ci siamo, ne approfitto per salutare i Punkrocker High, appena possibile torneremo anche con loro ad infiammare gli stage 😉

C’è la possibilità di reperire anche una copia fisica, oppure le canzoni le potranno ascoltare solo chi ha una connessione a internet o una chiavetta USB?
(Rig) Per ora solo digitale, vediamo se dovesse esserci una forte richiesta potremmo pensare ad una stampa “on demand”… ci farebbe piacere ma per ora no, non pensiamo di stampare il disco… è un peccato ma il mercato è quello che è, e di soldi noi ne abbiamo investiti già parecchi…
(Van) E poi oggi il mercato è decisamente indirizzato verso i canali di streaming; ognuno ha uno smartphone con una connessione internet da cui può ascoltare qualsiasi musica ma non tutti possiedono realmente un lettore cd.
(Holly) Io una copia fisica la voglio cazzo! Come dice Rig, potremmo fare delle stampe a richiesta.

Fuoriuso Teenage Disease

Ne conoscono ben… 5 che vorrebbero la copia fisica 🙂
Siamo ottimisti e facciamo che questo periodaccio finisca entro l’estate e che dal prossimo autunno si potrà tornare nei locali a vedere delle musica dal vivo, abbiamo qualche speranza di rivedervi su un palco?
(Holly) Dobbiamo essere ottimisti Moreno. Stiamo attraversando un periodo duro, ci siamo privati di una cosa fondamentale, per poter combattere il virus: la nostra libertà. Vedo negli occhi di mio figlio adolescente, la voglia di tornare alla normalità, e così deve essere, mai arrendersi.
La voglia di tornare live c’è, ci siamo sempre divertiti sul palco ed abbiamo sempre dato il meglio di noi: ci manca!
Non ti nego che le difficoltà oggettive ci sono: la distanza, il lavoro, l’età (cazzo!!!), ma faremo di tutto per tornare live.

Vista la situazione, perché non pensate ad un bel release party virtuale su Zoom dove suonate “Fuck The World” (per rimanere in tema con il periodo) e poi si spara cazzate come ai bei vecchi tempi delle serate Cathouse all’Indian Saloon di Bresso?
(Lucky) ahahah, si ottima idea ci organizzeremo!!
(Holly) Rilancio l’idea: facciamo il release party in modalità “Sala Prove” 😉

ahah perché no! Visto che è iniziata l’operazione amarcord, ho visto sui social che la scena rock veneta si sta attrezzando per realizzare un documentario su quella scena. Che ricordi avete di quel periodo?
(Lucky) Zio CAN!! ahahah, ho dei bellissimi ricordi di quegli anni, era una scena pazzesca, le trasferte per andare a suonare a Padova e a Venezia con annesse megaciocche e mancati coma etilici… fantastico!!!
(Van) Un periodo davvero bellissimo, ci siamo divertiti un sacco in compagnia di Baby Ruth, Crackhouse, Bastet e la ciurma di rocker veneti!

Se dovessero girare invece un documentario sulla scena bergamasca, quali sono gli aneddoti legati alle band che non dovrebbero mancare?
(Van) Bè, inanzitutto gli aneddoti sui Jolly Power e il supercarismatico Elia, ma devo ammettere che abbiamo qualcosa da raccontare anche noi e i nostri “cuginetti” Cathouse e Beverly Killz

Non sapevo che i Beverly Killz fossero della vostra zona… Bene, siamo alla fine. Speriamo presto di vederci presto a Trezzo per una birra e vi lascio ai saluti finali.
(Lucky) Grazie Moreno per lo spazio concessoci e grazie a tutti quelli che hanno letto fino in fondo l’intervista, spero di rivedervi tutti dal vivo davanti ad un palco con una buona birra in mano!

CIAOOOOO

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