E’ uscito l’ottavo disco dei Danko Jones… è la solita figata! Punto! Una recensione per il nuovo album del mandrillo canadese di colore potrebbe benissimo finire qua… grazie ed arrivederci! Ma il dovere di cronaca m’impone di essere obiettivo e quindi, in sede di recensione, e dopo vari ascolti ponderati, non mi resta altro che ripetermi: è uscito l’ottavo disco dei Danko Jones… è la solita figata! Punto! …anzi per essere più preciso… è ancora più figo del precedente “Fire Music” di due anni fa! Vi basta????
Se i Danko Jones li conoscete già (…se non li avete mai sentiti cospargetevi il capo di cenere !) sapete già a cosa andrete in conto ed il nuovo fiammante “Wild Cat” sarà presente nei vostri stereo per i restanti mesi di questo 2017. Più solare e allegro del cupo e nervoso “Fire Music” il trio formato da Danko, il bassista John Calabrese ed il batterista Rich Knox ripropone sempre e solo quello che a loro riesce al meglio, senza deviazioni di alcuna sorta, solo del fottutissimo e priapico rock’n roll macina orecchie con accelerazioni e groove che farebbero muovere a tempo di musica anche un branco di zombi! La principale qualità di Danko Jones è sempre stata quella di rendere fresco, frizzante e coinvolgente un genere musicale che è stato coniugato in tutte le possibili forme e strutture… eppure… il carisma, il talento compositivo, la fantasia negli arrangiamenti lo rendono sempre una spanna sopra agli altri… e questo su disco, dal vivo non ne parliamo nemmeno, visto che il trio canadese è uno degli act più bollenti che si possano vedere live al giorno d’oggi.
“I Gotta Rock” è il giusto inizio per questo album…ritmiche serrate, punk misto al garage rock scandinavo (…sempre presente!), tanta ma tanta melodia appiccicosa come il miele e con un chorus inappuntabile (…come del resto tutti gli altri a seguire!). Basti sentire la successiva “My Little RnR”: campanaccio a dare il ritmo insieme a staffilate di chitarra ed un altro ritornello contagiante per un mid tempo a dir poco delizioso. La veloce e incazzosa “Going Out Tonight” è ancora costruita intorno alla melodia e ai cori “ooohhhooo” cementata però dentro ad un ritmo frenetico.
Phil Lynott da là su sta battendo il piede con una pinta di Guinness in mano ascoltando “You Are My Woman”, un adorabile tributo ai Thin Lizzy in salsa as-so-lu-ta-men-te Danko Jones…ed è un’eccezione che conferma la regola: in Danko c’è anche amore e non solo accoppiamenti con qualsiasi donna si muova intorno a lui. Siamo in territori Backyard Babies con le ritmiche di “Do This Every Night”, ancora un punkettone sporcato di garage rock… e – torno a ripetermi – ancora con un ritornello da capogiro. Altra frustata di velocità violenta in “Let’s Start Dancing” anche se non c’è traccia di pilota automatico… è tutta passione al naturale.
La title track “Wild Cat” è un misto tra un evidente “Stone Cold Crazy” dei Queen che si trasforma magicamente nel VanHaleniano ritornello… tutto s’incastra a meraviglia, tutto risulta perfetto e Danko Jones se la ride di gusto! Anche perché cali fisiologici stentano ad arrivare e lo conferma anche “She Likes It”, molto metallosa e con un chorus ruvido che gratta come una flex.
Ecco che torna il Danko Jones sporcaccione e spaccone nel mid tempo “Success In Bed”, il tipico brano dove esce tutta la pruriginosa voglia di sesso del singer di Toronto. La gustosa “Diamond Lady” regala un’atmosfera “retrò” anni settanta e poi il finale movimentato di “Revolution (But Then We Make Love)” che fa finire in gloria questo ottimo disco che si candida fin da aprile ad essere nelle top ten di fine anno.
Da comprare a scatola chiusa come tutti gli album passati e futuri di Danko Jones…
Hail! Hail! Rock ‘n’ Roll !!!!
MATTEO TREVISINI