Gli avevo conosciuti con il loro esordio “False Metal”, ma poi, forse a causa di qualche coincidenza astrale avversa, non li ho più… cagati (scusate la finezza!).
Ora, a distanza di quattro anni dal loro disco dal vivo, grazie alla Spinefarm Records rieccoli materializzarsi nelle mie casse con questo nuovo full length.
Il genere proposto dal gruppo finlandese è un pomposo rock melodico, tanto fuori moda, quanto piacevole, dove tastiere mai troppo invadenti, riescono a creare atmosfere cristalline e frizzanti, in linea con il genere.
“Diamond In The Firepit” inizia subito con le sonorità pompous di “Love’s Not Enough” e “For Better or for Worse” e con i brillanti rock per adulti di “Far Away from Love” e “Edge Of Forever”, concedendosi una pausa solo con la ballata Aor “Desperately”, dove le tonalità vocali di Pekka Ansio Heino mi ricordano molto da vicino quelle di Danny Vaughn dei Tyketto.
Poi il disco ha un momento di stanca, riprendendosi alla grande sul finale con “Tired of Dreaming” e con “Close To the Bone”.
Che dire, non mi resta che andarmi a recuperare anche i dischi che mi mancano, perché i Brother Firetribe sono ormai una realtà consolidata del mondo del rock cromato.