Proprio nell’anno in cui ha compiuto 60 anni, Paisli unisce i punti di una vita costellata da abusi sessuali, problemi con la legge e milioni di dischi venduti. Donne bellissime, amori e rivalità, droga, alcool e sullo sfondo il rock a scandire il tempo di questa storia sempre sul filo del rasoio.
Nelle oltre trecento pagine del volume c’è un compendio completo della vita del frontman e della band, narrata attraverso le voci dei protagonisti. Una ricostruzione minuziosa che ha passato al setaccio dieci libri e oltre 500 tra interviste e dichiarazioni dal 1986 al 2021. Aneddoti più o meno noti come quella volta che “Axl mandò affanculo la nonna di Slash” e retroscena a volte drammatici a volte divertenti come quando “Steven Tyler degli Aerosmith ha salvato Axl dalla prigione, dopo che aveva insultato Bon Jovi”.
Il libro contiene anche diversi retroscena sui turbolenti rapporti coi membri storici della primissima formazione Slash, Duff McKagan, Izzy Stradlin e Steven Adler (“Nel periodo in cui non parlavamo, Slash venne di notte a casa mia ubriaco per lasciarmi un bigliettino”); gli infiniti cambi di line up che riguardarono Gilby Clarke, Matt Sorum, Buckethead e un’altra decina di musicisti che hanno fatto capolino alla corte di Re Axl da Use Your Illusion in poi; le fidanzate Erin Everly e Stephanie Seymour, i manager Alan Niven, Merck Mercuradis e Doug Goldstein, discografici e produttori, i colleghi musicisti (“I Rolling Stones smisero di suonare per fargli una ramanzina”). Ognuno dei personaggi sopracitati ha aggiunto un tassello per disegnare questa storia fatta di rock, business ed eccessi (Il primo tour dei Guns fu merito di un camionista strafatto di anfetamine). Dalla furiosa lite con Kurt Cobain che per poco non degnerò in una mega rissa agli scherzi di James Heatfiled che lo bullizzava chiamandolo “Axl Pose”, fino a quella volta che litigò con David Bowie ubriaco a causa di una donna.
Nella versione aggiornata, oltre a una ricca sezione fotografica, è documentata la storia recente della band. Dall’interminabile gestazione dell’album “Chinese Democracy” fino alla recente reunion e tour. In particolare i motivi per cui l’ex membro fondatore Izzy Stradlin non ha partecipato al “Not In This Lifetime” tour, i rumors sulla spartizione dei guadagni tra i tre gunners e molto altro ancora. La reunion del 2016, infatti, pare sia il frutto di un delicato impegno diplomatico da parte del bassista Duff McKagan (“Non c’era nessun altro che comunicasse sia con Slash sia con Axl, è stato un buon intermediario”). La mancanza di Izzy, invece, sembra dovuta a problemi economici che Stradlin imputa alla band (“Non volevano dividere il malloppo”).
Il risultato è un’accurata biografia in cui Ken Paisli tratteggia la folle, esaltante vita di Axl Rose, una delle figure più scintillanti e allo stesso tempo controverse nella storia del rock. Uno spaccato rock di una vita unica, sospesa fra genialità e follia, costantemente sull’orlo del baratro ma sempre e comunque in piedi a urlare rabbia dentro un microfono.
Classe 1970, Ken Paisli ha sbancato le classifiche con Michael Jackson Dossier (2009) ma è entrato nei cuori dei rocker grazie al best seller Guns N’ Roses The Truth (2005). Romanziere dalla prosa esplosiva, è riuscito a inventarsi un genere: il rock noìr di Bad Obsession (2016), romanzo breve osannato dalla critica. Nel 2020, il suo Ozzy – La Storia è stato salutato dalla stampa specializzata come la biografia definitiva del “Madman”.
Vive fra Dublino e Auckland, ama il surf, non si fa vedere in giro, non rilascia interviste, non usa i social ed è contro ogni forma di classismo e prevaricazione della libertà. Ama profondamente i suoi lettori.