Ogni volta che associo la Russia al rock, non posso fare a meno di pensare al Moscow Music Peace Festival, una degli eventi che ha avuto un ruolo molto importante nella storia musicale degli anni 80, portando una flotta di gruppi di cappelloni americani ad esibirsi nella terra nemica.
Tra questi gruppi figuravano anche i Gorky Park, band che cercava di seguire le tendenze musicali d’Oltreocenano con un hard rock melodico, ma la scena russa non si è fermò a quel festival, perché in questi decenni l’underground ha partorito diversi gruppi, dai Bon Jovi-ani Inspector e OffRoad ai glamster Trash Catz, fino a giungere ai giorni nostri con questi Addiction For Destruction, quartetto di Mosca con alle spalle un background punk/metal e ora sul mercato per la Street Symphonies Records con il loro esordio sulla lunga distanza.
Artwork e look non lasciano troppo spazio all’immaginazione, traendo spudoratamente ispirazione da “Stockholm Syndrome” dei Backyard Babies, anche il sound non brilla per freschezza compositiva con uno sleaze metal canonico e privo di spunti che possano attirare l’orecchio dell’ascoltare.
Anche la band di Dregen, dopo un album d’esordio molto derivativo, trovò la formula perfetta con il secondo lavoro, auguro quindi alla band russa di seguire la stessa strada, perché non è certo con album del genere che si possa sperare in una “resurrezione” dello sleaze metal-