“Un interessante unione fra l’hard rock degli anni 80 di Dokken, Y&T, Whitesnake e l’heavy metal teatrale di bands quail Wasp, King Diamond, Lizzy Borden. Ciò che avrete da Parris Hyde saranno chitarre potenti, melodie indimenticabili, testi ironici intrisi di umorismo nero”.
Ecco come si presenta i Parris Hyde, musicista milanese conosciuto negli anni 80 con i thrasher Bonecrusher e successivamente con i melodic cocker Waywarson.
Rispetto all’altisonante presentazione, che condivido in parte, ci sento sonorità più europee che americane, prendiamo ad esempio la title track d’apertura (già sentita con i The Razor Revenge), un classico power metal che sa di già sentito, ma da giusto tiro.
Parris Hyde riesce anche a sorprendere, “One World” infatti mi prende in contropiede, perché si cambia completamente registro per passare ad un buon hard rock melodico.
Nonostante i pezzi strumentali spesso mi stanchino, devo ricredermi invece con “Alone”, mentre avrei evitato la conclusiva versione gotica di “Hyde “I Killed My Wife With A Knife”.
Quattro tracce in totale, forse troppo poco per poter dare un giudizio complessivo. Per il momento alti e bassi, anche se mi auguro che il disco d’esordio riesca a dare più valore alle soluzioni melodiche seguendo la strada dell’hard rock più tradizionale.