Nome, titolo e copertina non lasciano molto spazio all’immaginazione, perché gli Sticky Fingers non solo sono stati eletti la miglior tribute band del mondo, ma sono anche un super gruppo formato da artisti dalla caratura internazionale e con una pluridecennale carriera alle spalle a partire dal frontman Glen Carroll, emulo del più noto Jagger.
Del gruppo fanno parte anche musicisti con i controcazzi: Waddy Wachtel (Keith Richards, James Taylor, Stevie Nicks, Warren Zevon e Jackson Browne), Bobby Keys (The Rolling Stones, The Who, Harry Nilsson, George Harrison, Joe Cocker, Lynyrd Skynyrd), Kenny Aronoff (John Mellencamp, Bob Seger, Elton John, John Fogerty, Lynyrd Skynyrd, Meat Loaf, Vasco Rossi), Kenny Aaronson (Dust, Derringer, Siler Condor, Blue Öyster Cult) e Ian McLagan (Faces), ma lista sarbbe infinita…
Registrato tra il 2011 e il 2012 tra Los Angeles e Nashville, passando da Austin e New York, “Like A Rolling Stone” ha tutto ciò che ci si aspetta da un lavoro del genere e sottolineando il motto “it’s only rock and roll, but I like it”!
La tripletta iniziale composta da “One Way Street”, “You Baby You” e “I Miss The Good Times” è un palese tributo agli Stones, con quest’ultima che sfiora il plagio, a sorpresa alla traccia numero quattro ecco arrivare la cover di “Knockin’ On Heaven’s Door” di cui Dylan ne andrebbe orgoglioso.
Con “As Good As It Gets” e “Tribute” si ritorna a scimmiottare Jagger & Co., mentre la romantica “At First Sight” ci conduce verso quello che a mio parere potrebbe essere il singolo dell’album, “Christine”, che va giù come un boccale di birra in piena estate.
“Lady Blue” e “White Roses” sono altri due brani lenti, mentre a chiudere il disco ci pensa “Her Very Last Time”, altro pezzo moooolto Rolling Stones che si fa ben apprezzare.
Un disco che va preso per quello che è, un chiaro – e ben riuscito – omaggio alle pietre rotolanti.