Sister Whiskey “Sister Whiskey”

Erano nella prima lista stilata per il libro de “I 100 migliori dischi Glam Metal“, ma a causa di qualche coincidenza astrale avversa il loro esordio discografico “Liquor & Poker“, non è entrato a far parte del volume della Tsunami Edizioni.

Peccato, perché i Sister Whiskey, con l’aiuto di Dana Strum e Mark Slaughter, pubblicarono nel 1993 un disco della Madonna, fatto da uno street rock intriso di atmosfere southern/blues e di grandi pezzi come “Simple Man”, “Moonshine”, “Excuse Me”, “Cryin’ Inside”, ecc.

A causa sempre di coincidenze astrali avverse, da leggersi come meno interesse per i gruppi di Los Angeles e una nuova attrazione per quelli di Seattle, la band non ebbe un grande seguito e se ne persero presto le tracce.
I membri della band si sentirono in seguito in altri progetti: il frontman Dennis Lee Duncan si rivide con i Diner Junkies e nei  credit dei dischi dei Vibrators e Hugh Johns, mentre il bassista Rich Florio nei It’s The Pigs e con Stevie Rachelle (Tuff).

A distanza di 20 anni, l’etichetta romana L.A. Riot Survivor Records, ha tirato fuori dal cassetto le prime demo del gruppo californiano e ha messo sul mercato questo CD con la ristampa delle loro registrazioni risalenti al 1991, con l’aggiunta di 3 brani live estratti dagli show al Troubadour, Gazzari’s e Roxy dell’anno successivo.

Ma torniamo alle demo. La prima traccia presente è “Cold Shot Of Water”, scanzonato street che non avrebbe sfigurato nell’esordio discografico, così  come “Southern Mistreater” non ci sarebbe stata male in “Liquor & Poker”, mentre in “Memphis Roads” la band i L.A. ci propone un pezzo catchy, un mix tra gli Every Mother’s Nightmare degli esordi e il Bon Jovi di fine anni 80. Chiude il poker lo street campagnolo di “Wine And Roses Ain’t The Cure”.
Buono anche il potenziale dei pezzi dal vivo, penalizzati però dalla resa sonora.

Cosa c’è di meglio di un buon (Sister) Whiskey dopo le abbuffate di fine anno?

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