Arrivano dalla città della Coca Cola, Atlanta, questi The Sinner Saints, conosciuti in per essere anche un tributo ai Bon Jovi di nome… Slippery When Wet.
Come avrete intuito, “The Other Tomorrow” è uno di quei lavori che non cerca di rivoluzionare il mercato discografico, ma che pescando qua e là nel panorama rock, è riuscito a farsi notare con una manciata di canzoni efficaci, anche se a volte troppo derivative.
Si parte con l’hard rock ruspante e moderno di “Stone Dead Drunk”, molto vicino ai Black Stone Cherry, soprattutto per via della timbrica di Jason Morey che ricorda molto quella di Chris Robertson, così anche nella successiva “Long Way To Go”, si possono riscontrare diverse similituni con il gruppo del Kentucky.
Alla traccia numero 3 arriva subito la ballata del disco, “Supersonic Love Breakdown”, molto bella se non fosse che sfiora il plagio (provate ad ascoltate “Captain Bring Me Down” dei Danger Danger e poi ditemi…), in cui si iniziano a sentire le prime avvisaglie Bon Jovi-ane che diventano palesi nel rock and roll di “Murder In A Dress”.
“Heartsick” è abbastanza anonima, mentre “Ain’t It Tragic” è un rock tirato che si fa ben ascoltare. Oltre ai brani originali, il disco presenta anche due cover: “Auf Wiedersehen” dei Cheap Trick e “Let’s Spend The Night Together” dei Rolling Stones, che non regalano però quello bollicine in più di cui il disco avrebbe bisogno.