Fino a poco tempo fa, per me Estrella era solo la marca di una birra che associavo alle vacanze adolescenziali a Lloret de Mar, ma ora al mio vocabolario questo nome sarà associato anche a questo gruppo scozzese formato nel 2004 dai fratelli Paul (voce), Luke (chitarra) e Nathan Gunn (basso).
Con l’ingresso del batterista Leo McPherson il giovane combo ha iniziato a preparare il materiale che oggi è diventato il loro disco d’esordio.
Prodotti da John Sinclair (Ozzy, Uriah Heep) e Ashley Howe (Led Zeppelin, Queen), “Come Out To Play” da sfoggio a 14 brani ariosi e ben suonati, un melodic hard rock d’altri tempi che mette un piede negli Stati Uniti della seconda metà degli anni 80 e l’altro nella Scandinavia dei giorni nostri.
L’apertura del disco spetta alla bella “Change Of A Lifetime” con sfumature sonore vicine a Reckless Love e Def Leppard, mentre dalla successiva title-track iniziano a farsi (troppo) presenti le keyboard.
Con “Mona Lisa Smile” e “Shout (I Wanna Hear You)” si torna a sfrecciare su una decapottabile raggiungendo spiagge assolate con la catchy “One Love”, altro pezzo uscito con qualche decade di ritardo.
In “Do It ‘Til We Drop” e “Rocker Lily” ci sento un po’ di Extreme e Aerosmith, quest’ultimi presenti anche in “She’s Got It” e “What You See” per via del cantato di Paul Gunn che si porta su certe tonalità care a quelle di Mr. Tyler.
In chiusura c’è il tempo per ascoltare la spumeggiante “I’d Give It All” e la lenta “Don’t Forget Me”.