Per i drogati di musica come il sottoscritto, la ricerca di qualcosa di nuovo che mi faccia venire i brividi lungo la schiena e alzare il volume degli auricolari è all’ordine del giorno. Ma nella metà degli anni 90, questa ricerca era diventata la missione di quasi ogni sabato pomeriggio nel quadrilatero della… musica di Milano (Mariposa di Porta Romana, Fiera di Sinigaglia, Transex e Mariposa Duomo, esattamente in questo ordine).
Il grunge ormai era la musica del momento, alla radio le cose più rock che passavano erano “Are You Gonna Go My Way?” di Lenny Kravitz, “Two Princes” degli Spin Doctors, “No Rain” dei Blind Melon e “What’s Up?” dei 4 Non Blondes, mentre per il resto era solo deprimente musica alternativa.
In questo contesto musicale saltano fuori quattro capelloni dalla Florida, nati dalle ceneri degli The Unknown (con un disco datato 1989 dal titolo “Big Dreams“), pubblicarono a marchio Epic/Sony il debutto discografico, di non facile catalogazione: rock stradiaolo e malinconico, in bilico tra i Poorboys e gli L.A. Guns più poppy.
Nel 2004 la band si è riunita per un unico concerto a sostegno del batterista affetto da leucemia, stampando il secondo introvabile album in sole 200 copie. Purtroppo la sfiga non si fermò li, infatti dopo qualche mese la band si riunì per celebrare la scomparsa del chitarrista Mike Mahaffey.
Che dire… Sfortunati? Si, tanto. Bravi? Si, moltissimo!
Epic Sony 1993