La prima impressione che si ricava dall’ascolto di questo EP è che i Sweet Savage sembrano privilegiare, con il loro sound solare e vitaminico, un approccio meno serioso di band maggiormente orientate all’heavy metal come gli Witch, privilegiando un discorso iniziato da Slade e Sweet in Inghilterra una decina d’anni prima.
Si prosegue con “Do ya“, brano che evidenzia gli stessi ingredienti e che mette in mostra dei cori brevi e semplici, oltre ad un guitar playing compatto che ricorda i primi Ratt di “Out of The Cellar“.
“Fox On The Run” è l’immancabile tributo ai padrini del genere: i già citati inglesi Sweet. In questo caso nulla di particolare, a dire il vero. Si tratta infatti di una cover troppo fedele all’originale; quindi tanto meglio ascoltare la versione di Steve Priest e Co. Di sicuro il momento meno brillante del lavoro.
L’EP si conclude con “Head Over Heels” dove, bisogna ammetterlo, le strofe ed il ritornello sono uno dei migliori esempi di songwriting glam di quegli anni.
Un lavoro non certo originale da un punto di vista dell’innovazione stilistica, rappresenta tuttavia un must per ogni collezionista ed ebbe il merito di aprire le porte alla scena musicale glam metal negli Stati Uniti.
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(Savage Records) – 1985
Franco Rovelli
https://www.youtube.com/watch?v=TmNst2i2GJo