Non avrei mai pensato che dopo 25 anni (!), con qualche cicatrice in più e molti capelli in meno, mi sarei trovato davanti ad un monitor a celebrarne il v-e-n-ti-c-i-n-q-u-e-s-i–m-o compleanno.
Ci sono state tappe e persone fondamentali, senza di loro non avrei mai pensato di raggiungere – nel mio piccolo – certi traguardi. Sono orgoglioso di quello che SLAM! ha rappresentato per diversi anni.
Per celebrare il suo compleanno, non ho organizzato nulla, vecchiaia e lavoro, hanno risucchiato tutte le energie, ma mi piacerebbe condividere certi eventi che hanno, in un modo o nell’altro, contribuito a far crescere la mia voglia di “parlare” di musica…
Non solo grunge
Alla fine degli anni 90, quando anche il grunge era in fase calante, ci sono stati una serie di momenti e concerti che hanno messo benzina nel serbatoio cerebrale del sottoscritto… in ordine sparso:
- le fanzine Leather Boyz e Trash N’ Crash
…Marco Morrone e Marco Premi. Loro non lo sanno, ma probabilmente senza le loro fanzine, Slam! non sarebbe mai esistita. Grazie ancora! - il Summer Drag. Per quel periodo era L’EVENTO.
Quattro gruppi glam che suonavano su una spiaggia, con la sensazione che qualcosa a livello musicale stesse succedendo (ci sono voluti anni perché questo genere musicale prendesse nuovamente quota). - I concerti degli Hardcore Superstar all’UB di Milano e il tour dei The 69 Eyes.
A parte i nomi grossi, in quegli anni non era scontato riuscire a vedere gruppi Rock N Roll esibirsi nei club. - Hollywood Teasze e Bastet a Padova.
Il mio battesimo musicale con la scena Rock del Nord Est. Kelly dei Crackhouse a fare gli onori di casa e tanta gente figa.
Arriva il world wide web
Eh sì, con il nuovo millennio arriva internet nelle case di (quasi) tutti i rocker e la prima versione del sito di Slam!.
Di lì a poco, dopo un nostalgico guestbook (per i millennial, l’antenato della bacheca di Facebook) e un forum (che un giorno sì e uno no, era oggetto di denunce), diventa uno dei punti di riferimento della “scena”.
Non lo dico per fare lo sborone, ma perché me lo avete fatto notare voi in tutti questi anni, tra il 2002 e il 2007 abbiamo fatto (uso il plurale, perché senza di voi non sarebbe mai stato possibile), un sacco di cose fighe. Qualche esempio?
Grazie al progetto Cathouse, di cui facevo parte, abbiamo portato in Italia Pretty Boy Floyd, Hanoi Rocks (ho un misto di orgoglio e vergogna quando racconto di aver scarrozzato in giro per Milano, schiacciati su un’Opel Astra, Michael Monroe e consorte, Andy McCoy e Angela Nicoletti), abbiamo organizzato la prima Slam! Night al defunto Transilvania Live di Milano, con un raduno di gruppi hard rock/glam italiani, fino a festeggiare il 10° anniversario di Slam! con lo show dei Quireboys allo storico Indian Saloon di Bresso.
Proprio mentre scrivo mi vengono in mente dei flash… Immagini ad intermittenza di una serata con Pounty Lips e Crackhouse finita vomitando in un cesso e portato a casa dai Fuoriuso; di un concerto degli Hardcore Superstar a Piacenza con una tazzina volante di caffè caduta in testa a Jany James; di trasferte in Veneto per vedere i Babyruth e Bastet, o in Emilia perché suonavano i Landslide Ladies o gli Hollywood Vampires o… un tributo a Guns o Bon Jovi (roba rara allora); un capodanno a Bassano del Grappa chiusi fuori dall’hotel al 5 del mattino con -2° e le “gite” in Svizzera per vedere i Dokken e i Tesla…
…e poi c’erano le trasferte a Torino per il Glam Attakk con la cricca degli Hollywood Killerz o i sabato sera passati alla RockHouse di Sesto San Giovanni dove Jany James e i KickStart erano di casa.
ahhh… nostalgia canaglia!
Love boat
Poi sono arrivate le feste in barca. A Venezia. Sensazioni impagabili e ricordi che non potrò mai cancellare.
Qui devo dire grazie per avermi dato la possibilità di passare delle giornate in giro per i canali di una delle città più belle del mondo, insieme a gruppi che non avrei mai pensato di vedere.
Grazie anche per avermi dato la possibilità di vivere Piazza San Marco vestita di lustrini, make-up e di gente assai poco sobria.
Grazie ad Alvise per avermi dato la possibilità di vedere l’alba sulla sua Sixx con uno skyline da film.
Grazie ancora per avermi dato la possibilità di farmi tradurre dal Basetta quello che pensavo di non aver capito dalle parole di Gilby Clarke “il prossimo anno voglio suonare anche io sulla barca a Venezia“.
Grazie ai Private Line, che mi hanno costretto a fargli da guida in una Milano in vacanza, e con Sammy, che intratteneva i clienti perplessi di una birreria sui navigli, cantando in piedi sui tavoli.
E per finire, grazie alle crew di Bergamo e Brescia per avermi fatto sentire in famiglia.
Road of thousand dreams
La strada purtroppo non è sempre stata in discesa. Tra montagne russe, Slam! ha cambiato collaboratori, qualcuno è diventato grande, qualcuno si è stancato e qualcuno purtroppo ci ha lasciato.
Abbiamo avuto la fortuna di pubblicare un libro grazie alla Tsunami Edizioni, tra critiche e pacche sulla spalla, e la scelta di continuare, è sempre dettata da quella componente passionale, che non ti fa mollare i dischi e la tastiera.
Cosa ci aspetta per il futuro?
Dopo questi due anni ricchi di “soddisfazioni” non lo so.
Ci sono in progetto degli Speciali tematici in lavorazione da qualche secolo, una collaborazione con una nuova etichetta discografica e sicuramente, ancora tanta voglia di andare ai concerti per frantumarmi le orecchie con tanto Rock N Roll!
Moreno Lissoni