Recentemente l’attivissiva Street Symphonies ha messo sul mercato la ristampa di “Like An Empty Bottle” originariamente uscito solo su cassetta.
Ne abbiamo approfittato per scambiare due parole con il chitarrista Lucky Chiva che ci ha detto cosa bolle in pentola…
Ciao Luca, ho ancora in mente quando mi arrivò a casa la busta con il demo Like An Empty Bottle dalla Red Room Management, quali sono i tuoi ricordi legati a questa release?
Ciao Moreno, innanzitutto ti ringrazio per lo spazio che ci concedi ed il supporto che ci dai da sempre, i ricordi sono tantissimi, la cosa più bella è stata l’atmosfera di quei giorni la convinzione e l’amicizia che ci legava… Io (ma anche gli altri) non avevo in testa altro che suonare e ascoltare musica…
Che effetto ti fa vedervi in quelle foto e sentirvi in quei pezzi?
Un’effetto strano, rivedersi e risentirsi dopo tanto tempo, ci sono tante cose che oggi farei diversamente ma è giusto così e non rinnego nulla anzi…
Il demo di Like An Empty Bottle era accompagnato da una brochure di cui posseggo gelosamente una copia, ce ne vuoi parlare?
Abbiamo voluto realizzare un lavoro più professionale di quella che era la media dei gruppi italiani all’epoca. Sia a livello di registrazione, sia per la “confezione” che avrebbe accompagnato il tutto. La nostra idea era di fare qualcosa di bello anche visivamente, al livello delle release dei gruppi stranieri, non il solito demotape italiano. Per questo una volta realizzato un prodotto musicalmente valido abbiamo profuso la stessa attenzione per la confezione della cassetta e la brochure fotografica che la accompagnava. Il riscontro da parte dei fan fu notevole all’epoca.
Oscar e Stefano della Street Symphonies Records stanno facendo un lavoro eccezionale, ne approfitto per fargli i complimenti e per chiederti come procede la collaborazione con la Street Symphonies Records e come vi siete organizzati per la promozione del disco?
Mi associo ai tuoi complimenti, hanno creduto molto nella potenzialità di questa ristampa in CD e sono stati molto disponibili ed attenti nei nostri confronti, e non si sono certo risparmiati nel promuovere il prodotto, sia in Italia che all’estero. Per la promozione vorremmo poter avere l’occasione di rientrare nel circuito live, cosa che anche Street Symphonies ci richiede a gran voce, per cui stiamo testando la nuova-vecchia formazione e speriamo di avere l’occasione quanto prima di tornare on stage.
Nel CD, troviamo anche del materiale aggiuntivo, ce ne puoi parlare?
Intendi i pezzi inediti o i video?
Tutti e due…
Questi ultimi sono la riedizione di una VHS che realizzammo all’epoca di Like An Empty Bottle come extra-promozionale, un po’ come fatto in quegli anni dai Dogs D’Amour per l’edizione limitata di …More Unchartered Heights Of Disgrace. Calcola che i Dogs all’epoca erano un gruppo che ci piaceva parecchio. Per quanto riguarda le cinque bonus track aggiunte, per come la vedo io hanno valore di un EP di inediti che abbiamo voluto regalare ai fan. E che copre un periodo piuttosto lungo della band, alcuni sono pezzi che per una ragion o per l’altra non erano finiti su release ufficiali, altro materiale più recente. Il trait d’union del tutto è che sono stati scritti, anche se in diversi momenti, con Elia alla voce.
Come nasce una canzone dei Jolly Power e quali sono gli elementi che vi ispirano per scriverle?
I pezzi sono sempre nati quasi da soli nel senso che non c’è mai stato un momento deciso a priori per farlo, succede sempre nei momenti morti durante le prove della scaletta,parto con un nuovo riff di chitarra guardo gli altri e se il questo cattura la loro attenzione senza parlarci nemmeno iniziano a seguirmi ognuno mettendoci del loro, la maggior parte delle volte tempo un’ora ed è bello che pronto…
Come avete iniziato a suonare e cosa vi ha spinto a formare un gruppo sleaze/glam?
Come tanti della nostra generazione, abbiamo ad un certo punto voluto abbattere la barriera che c’è tra l’amare ad ascoltare un determinato genere musicale, ed il voler provare noi stessi a fare musica. Eravamo anche figli della nostra epoca, non c’erano Internet, cellulari, videogames, pay-TV, era un periodo più semplice. la musica era il naturale sfogo degli irrequieti e dei creativi, ci si divertiva così. All’inizio una grossa spinta sicuramente è stata data dall’effetto emulazione dei propri idoli musicali, magari all’inizio gente tipo Dogs D’Amour, Guns’n’Roses, L.A.Guns, Motorhead, Faster Pussycat, Motley Crue, che all’epoca ascoltavamo a manetta. Da li poi abbiamo lentamente maturato un’esperienza e consapevolezza come gruppo che ci ha portato ad avere una nostra propria identità.
Ho casualmente assistito al tuo incontro con Elia al concerto di Alice Cooper, so che poi avete avuto modo di parlare del CD e di eventuali concerti, cosa succederà quindi?
Elia è rientrato in famiglia, ma non credo nemmeno se ne fosse mai veramente andato, s’era solamente preso una pausa, lui è fatto così. Si, abbiamo parlato un bel po’, della possibilità di tornare ad esibirci innanzitutto. E’ apparso ancora molto interessato alla cosa, e qualche settimana dopo era da noi in sala prove, che urlava come un forsennato, a torso nudo. Il solito caro vecchio Elia insomma. Speriamo di capitalizzare quanto prima questa nuova iniezione di energia in un’adeguata cornice di palco.
A proposito di Elia, è sempre stato il fulcro dell’attenzione dei vostri concerti, ma ripensando ai vostri show, quale è stata a vostro avviso la sua trovata più geniale?
Ripensandoci, direi il riuscire e non mandare mai a fuoco lo stage nonostante i suoi trucchetti col fuoco. In verità di trovate incredibili ne ha partorite parecchie all’epoca, una delle ultime e più bizzarre ma anche più geniali è stata forse la volta che ha creato una specie di mostruoso elmo pieno di spuntoni che indossava, sul davanti del quale era piazzata una telecamera. La telecamera era collegata ad un televisore on stage, e mentre Elia cantava inquadrava il pubblico che si rivedeva nel televisore. Credo fosse la sua idea sull’abbattere la distanza che c’è tra pubblico ed artista e rendere lo spettacolo un tutt’uno. Come ti dicevo prima invece i suoi effetti “pirotecnici” mi han sempre messo una certa ansia…
L’ultima volta che ci siamo visti mi dicevi che la line-up del gruppo ha avuto un cambiamento…
Oltre al ritorno di Elia, a me ed a Maxx, al momento nel gruppo abbiamo Alex al basso che è con noi da quando Bely si è ritirato, e di recente abbiamo inserito una seconda chitarra, nella persona di Rikk, già noto alle forze dell’ordine per essere il chitarrista dei nostri concittadini Cathouse. Che tra l’altro sono una band molto valida e molto sottovalutata, ascoltateli se ve ne capita l’occasione.
Chissà che soddisfazione per Rikky suonare nel gruppo di cui è stato un fan… se succedesse a te, in che gruppo vorresti suonare?
Beh, si, immagino che per lui sia una bella soddisfazione dato che ci ha seguito come fan per tanto tempo. Dovessi scegliere io con chi vorrei suonare, cosi su due piedi, ti direi negli Stooges! O più realisticamente magari, coi Last Bandit.
L’altra volta abbiamo parlato della timbrica vocale del primo Holly (Fuoriuso) che era molto simile a quella di Elia, non avete mai pensato a lui per incidere qualcosa durante le assenze del vostro cantante?
Grande Holly, sinceramente no semplicemente perchè non abbiamo mai voluto cercare un altro cantante per rimpiazzare Elia (visto l’unicità del personaggio con tutti i suoi pro e contro) la scelta è stata di fare noi…
Anche se come dici tu effettivamente hanno un modo di cantare ed una voce simili ed Holly avrebbe fatto benissimo…
Ora ti faccio un pò di nomi e tu mi racconti qualcosa a riguardo:
Nasty Licks: Prime movers. Il Poison Apple, il loro locale, era una figata. Abbiamo passato 3 incredibile settimane a Los Angeles con loro nel 1993. Erano lì per il Foundation Forum, noi in vacanza… incontro casuale ad un concerto al Palomino… ragazzi simpaticissimi.
Last Bandit: Il migliore e più sottovalutato gruppo street sleaze italiano di sempre. Ma con un po’ di fortuna credo che ne risentiremo parlare…
Tyla: Eclettico. Bizzarro. Decaduto.
69 Eyes: I vampiri di Helsinki. La loro svolta goth ci ha un po’ preso tutti alla sprovvista, ma sono sempre un grande gruppo. Ed hanno avuto vero successo in Finlandia, roba grossa. Tipi seri nella musica, ma ragazzi alla mano.
Quireboys: Grande band, una delle nostre preferite. Suonare assieme a loro allo Slam party fu una bellissima esperienza, una di quelle cose da incorniciare.
Summer Drag: Sanremo, Starry Eyes, Smelly Boggs, Hollywood Teasze, la spiaggia piena di gente bizzarra, il mare. Peccato per la scarsa affluenza di pubblico, ma un’esperienza molto divertente all’epoca.
Deliquent Records: It’s Only Indie Rock’n’Roll But I Like It la compilation, i Jolly Power “sbarcano” in America. Piccola etichetta gestita da matti appassionati, ma si sbattevano parecchio all’epoca, dividemmo il supporto ottico coi Vain anche, il che fu una bella sensazione ancora oggi a ripensarci.
17 Music: Dean guitars!!!! Serve aggiungere altro?! Ah, si, mi scordavo: http://www.17music.it/ mi trovate sempre qui.
Bar Posta: Tatuaggi, rullanti, birra, moto restaurate, coccodrilli, rock’n’roll e un sacco di memorabilia dei Jolly Power esposta nel locale. Ma che te lo dico a fare, che tanto lo conosci benissimo…
Abbiamo finito per ora, noi ci vedremo presto a qualche pizzata dal nostro Federico Martinelli, lascio a te chiudere con i vostri programmi per il 2012…
Innanzitutto ti ringrazio per l’intervista che ci hai fatto, non dando assolutamente nulla per scontato ti ringraziamo dell’interesse che hai ancora nei confronti dei Jolly Power. Noi ci auguriamo un 2012 con molta musica dal vivo, ma con più spazio a bands originali e non solo ai tributi e cover bands vari. Speriamo di poterci esibire dal vivo presto, non ci spiacerebbe magari avere l’opportunità di aprire per qualche tour di passaggio in Italia. E vorremmo anche poter lavorare a del nuovo materiale inedito, se le condizioni saranno favorevoli. E a tutti i gruppi italiani dico: non mollate, tenete duro!
Passate a trovarci sulla nostra pagina facebook ufficiale se vi va’ e lasciateci un saluto: http://www.facebook.com/TheJollyPower
Ah, si, e speriamo che Elia non dia fuoco per errore alla nostra sala prove!!