Mi è sempre piaciuto leggere di musica, dai giornali specializzati ai veri e propri libri a carattere musicale. Fino a poco tempo fa però erano veramente pochi i libri tradotti nella nostra lingua e spesso ci si doveva arrangiare per trovarne una copia in inglese… se andava bene. A colmare questa lacuna ci ha pensato la Tsunami, casa editrice milanese che con un coraggio notevole ha deciso di intraprendere questa strada. Ne abbiamo parlato con Eugenio Monti, uno dei due boss della casa editrice.
Ciao Eugenio, prima domanda abbastanza scontata ma d’obbligo: da dove nasce l’idea di fondare una casa editrice dedicata alla musica in un periodo difficile come questo?
Dalla follia? No, dai, seriamente, nasce soprattutto dalla passione, se non fosse per quella sicuramente sarebbe una scelta non giustificata. Max (l’altro Tsunami) ed io collaboravamo da tempo per altre cose e, essendo entrambi appassionati sia di musica che di libri, un giorno ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti se non fosse il caso di provare a produrre dei libri che trattassero delle cose che ci piacevano. Il nostro lato razionale ha detto NO, ma l’abbiamo fatto lo stesso.
Ormai sono parecchie le uscite della Tsunami, ce n’è una che ti rende particolarmente fiero ed invece una che magari hai rivalutato con il tempo ?
Beh, si, ad oggi siamo arrivati a quasi 40 titoli, e per un motivo e per un altro sono affezionato a tutti, ovviamente. Diciamo che, dovendo farti dei nomi, sicuramente metterei tra le traduzioni la biografia di Cliff Burton, perché è a mio avviso bellissima, e Lords Of Chaos, perché nessuno aveva fino ad ora avuto il coraggio di tradurlo in italiano. Tra i libri che abbiamo prodotto noi, sicuramente la biografia dei Death in June, perché ne è venuta fuori un’opera monumentale che addirittura è stata notata all’estero, al punto che all’inizio di quest’anno usciranno le edizioni in francese e tedesco. Per una piccola realtà come la nostra direi che è una bella soddisfazione.
A livello di vendite qual’è il vostro bestseller attualmente?
Sicuramente Lords Of Chaos. Il che rende ancora più sorprendente che nessuno avesse mai pensato di farlo.
Vi si vede spesso ai vari festivals/concerti in giro per l’Italia con il vostro stand: da un tuo punto di vista rende il farsi vedere con il prodotto “fisico” in un epoca in cui la vendita on line sta soppiantando quella tradizionale?
Assolutamente si. Per due buoni motivi: il primo è che non è poi così vero, almeno in Italia, che la vendita digitale sia così forte. Quanto meno per quello che ci riguarda. In secondo luogo l’andare ai concerti ci permette di interagire con i nostri lettori, di parlare con loro, di sentire cosa pensano del nostro lavoro, di condividere le stesse passioni. Quest’ultimo punto, in particolare, è molto importante, vogliamo che passi sempre chiaramente che dietro a Tsunami non ci sono degli oscuri uomini d’affari (incapaci, in realtà, se spendono tempo e denaro in un’attività del genere, ahahah), ma dei ragazzi appassionati come loro.
Bazzicando sul vostro profilo facebook ho visto spesso gente suggerirvi un nome piuttosto che un altro per le future pubblicazioni: avete mai deciso di stampare un libro proprio seguendo qualche consiglio?
In linea di massima noi ascoltiamo il parere e i suggerimenti di tutti, anche se spesso, purtroppo, ci consigliano pubblicazioni che effettivamente sarebbe impossibile pubblicare in Italia perché talmente di nicchia che non si riuscirebbe mai a coprire i costi. Tradurre un libro di 300 pagine ha lo stesso prezzo sia che tu ne venda 100 copie o che ne venda 1000, è spesso anche 1000 non bastano a rientrare degli investimenti, se si sommano alla traduzione anche tutti gli altri costi.
Da un punto di vista di generi avete trattato di tutto, dal metal estremo al classic rock: hai notato un diverso approccio da parte dei vostri clienti a seconda del genere? Oppure magari il lettore medio passa tranquillamente dalla storia del black metal ai Rolling Stones?
Ovviamente gli appassionati di certi generi o artisti sono interessati ad alcune cose e meno ad altre, ma ci capitano anche persone che sono diventate così affezionate a noi che comprano tutto quello che esce. Questo ci gratifica perché ci teniamo a fare sempre un buon lavoro e vederselo riconoscere è appagante, in più permette a chi compra e legge i nostri libri di allargare i propri orizzonti.
C’è qualche libro scritto all’estero che ti sarebbe piaciuto pubblicare ma che per vari motivi ancora non avete fatto?
Si, più di uno. Per alcuni stiamo ancora trattando, per altri abbiamo dovuto rinunciare. Per fare un titolo abbiamo cercato per mesi e mesi di ripubblicare The Dirt, e alla fine siamo riusciti ad acquisirne i diritti. Posso anticiparti che uscirà per Tsunami tra qualche mese.
Uno dei problemi che si riscontrano quando uno scritto straniero viene tradotto nella nostra lingua è la poca affidabilità di certi traduttori che non conoscono l’argomento di cui si sta trattando e finiscono per stravolgere il significato stesso dello scritto. Questa è una cosa che nei vostri libri non ho mai riscontrato ed avendoli letti quasi tutti direi che un plauso ve lo devo fare sicuramente anche da questo punto di vista… che ne pensi?
Mi fa piacere che tu mi abbia posto questa domanda. Effettivamente la cura che mettiamo nelle traduzioni che facciamo in casa e nella revisione di quelle che diamo da fare fuori è quasi maniacale. Per questo il 90% del merito va a Max, che ha una padronanza della lingua inglese ed una conoscenza dei temi di cui trattiamo veramente eccellente. Io mi prendo il 10% restante, perché il mio concetto di qualità è altrettanto esagerato e sono un gran rompiballe in questo senso.
Puoi darci qualche anticipazione succosa delle vostre prossime uscite? Ho sentito parlare della possibilità di vedere pubblicati gli scritti di un grande giornalista della scena rock italiana (per molti, me compreso, il migliore che abbiamo mai avuto) come Beppe Riva. C’è del vero in questo?
E’ una proposta che gli abbiamo fatto ma che per il momento è ferma in un limbo dal quale ancora non sappiamo se uscirà. Prossimamente, tra le cose già definite, oltre al già citato The Dirt (la bio ufficiale del Mötley Crüe, per chi non lo sapesse), ci sarà la biografia dei Motörhead, quella di Randy Rhoads, un massiccio saggio sull’underground e il rock estremo italiano tra gli anni ’70 e ’90 e un libro sui 100 migliori dischi del death metal.
Slamrocks è un portale che si occupa di un certo tipo di sound..pensi che in futuro potremmo avere la possibilità di leggere qualcosa legato alla storia dell’era d’oro del Sunset Strip? E aggiungo magari anche qualcosa sulla storia del southern rock?
Non ti anticipo nulla ma in entrambi i casi qualcosa si sta muovendo. Non so ancora se e quando si concretizzerà, ma è nelle nostre corde.
Per chiudere permettimi di ringraziarvi per aver dato la possibilità a molti di godere di pubblicazioni che in caso contrario sarebbero rimaste confinate per chi mastica bene l’idioma inglese, da questo punto di vista avete già vinto 🙂
Grazie a voi. Speriamo di potervi dare ancora tanti libri in futuro. Noi non molleremo. Ciao
Tutti i libri sono ordinabili dal sito della Tsunami a questo indirizzohttp://www.tsunamiedizioni.com/